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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Novembre 2008 |
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IL CAFFE’ DELLA MAMMA FA MALE AL FETO! STUDIO DIMOSTRA CHE ANCHE PICCOLE QUANTITÀ DI CAFFEINA POSSONO PROVOCARE UN RALLENTAMENTO DELL’ACCRESCIMENTO DEL FETO
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Milano, 11 novembre 2008 – Uno studio condotto su 2600 donne in gravidanza da ricercatori inglesi e pubblicato sull’autorevole rivista British Medical Journal dimostra che anche piccole quantità di caffeina possono provocare un rallentamento dell’accrescimento del feto. Lo studio sottolinea che, indipendentemente dal consumo di alcool e di sigarette, le donne che consumano più di 200 mg di caffeina al giorno (che equivalgono a 2 tazze di caffè tipo americano) partoriscono bambini con un peso corporeo ridotto rispetto ai neonati di donne che consumano meno di 100 mg al giorno. Ancora più significativo il dato per cui ad una riduzione del consumo quotidiano di caffeina corrisponde immediatamente un recupero nel peso del neonato. “Le donne che programmano una gravidanza dovrebbero sforzarsi di cambiare le proprie abitudini e ridurre al minimo o eliminare del tutto la caffeina, prima e soprattutto durante la gravidanza stessa” afferma la Dottoressa Lidia Rota Vender, Presidente di Alt, l’Associazione per la lotta alla Trombosi che dal 1987 è impegnata nella prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi e nel finanziamento della ricerca scientifica multidisciplinare in questo campo della medicina. Alt ha avviato, in collaborazione con la Regione Lombardia e con gli ospedali, un progetto sperimentale di sensibilizzazione delle donne in gravidanza affinché siano consapevoli delle modifiche a cui il corpo va incontro, mettano in atto misure serie per cambiare abitudini di vita pericolose e imparino a riconoscere precocemente i sintomi delle malattie da Trombosi: il programma partirà nel gennaio 2009 in alcune città italiane, per essere poi allargato ad altre regioni. “I cambiamenti dell’assetto ormonale legati alla gravidanza – ha proseguito la Dottoressa Lidia Rota Vender – fanno della gestazione un periodo di “confusione” per il sistema della coagulazione, che governa la fluidità del sangue. Il rischio di malattie circolatorie da Trombosi (Trombosi venosa profonda, Trombosi venosa superficiale, Tromboflebiti, Embolia polmonare) risulta quadruplicato, per tutta la gravidanza, e addirittura moltiplicato per 25 volte nel periodo immediatamente successivo al parto: su 1. 000 donne gravide, una andrà incontro a una malattia da Trombosi”. Eppure le malattie da Trombosi possono essere prevenute: modificare i fattori di rischio legati alle abitudini di vita può evitare un evento sempre drammatico, soprattutto in gravidanza. La donna ha il diritto e il dovere di conoscere i sintomi che possono far sospettare una Trombosi e di sapere a chi rivolgersi: è il primo passo per permettere ai medici di sospettarla, diagnosticarla e curarla. . |
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