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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Novembre 2008 |
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ROBERTO BARNI CONDOMINIO CLANDESTINO 19 NOVEMBRE - 23 DICEMBRE 2008 MILANO
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Milano, 13 novembre 2008 - L’uomo è al centro della ricerca artistica di Roberto Barni. L’artista sceglie di rappresentare l’essere umano moderno e per farlo non utilizza figure caratterizzate, ma modelli anonimi, “confusi nella folla”. Gli uomini di Barni si presentano a noi in cammino, ma senza una meta precisa. L’idea di movimento a cui rimandano ricorda di più un continuo stato d’attesa, il cercare di “andare avanti”, una sorta di moto perpetuo alla ricerca di una nuova situazione possibile. L’attimo in cui vengono imprigionati ci restituisce sempre un’immagine della loro precarietà; li ritroviamo quasi come acrobati che affrontano equilibri instabili, salvati unicamente da quel senso di ritmo che in qualche modo trasmettono. E il loro appoggiarsi vicendevolmente più che far trapelare l’idea di solidarietà appare come un tentativo di sopravvivenza. Appaiono disorientati, ciascuno volto in una direzione, gli sguardi assenti che irrimediabilmente non posso incrociarsi. La loro rigidità sembra volerci comunicare che quel senso di provvisorio, di precario, viene accettato come immutabile. La mostra alla Fondazione Mudima presenta lavori più recenti di Roberto Barni, dal 2005 ad oggi, che comprendono disegni realizzati con olio su tela, acquerelli su carta e sculture in bronzo. In occasione dell´inaugurazione verranno presentate 3 nuove sculture dal titolo Condominio, Clandestini e Viaggiatore. Roberto Barni nasce a Pistoia il 30 settembre 1939. Negli anni Sessanta fa parte del gruppo della Scuola di Pistoia insieme a Umberto Buscioni, Gianni Ruffi e Adolfo Natalini. Il suo percorso artistico si allontanerà dalle basi concettuali per approdare ad un’espressività più urgente. Dagli anni Settanta inizia la sua ricerca per introdurre nelle opere le sue riflessioni che porteranno poi Barni a far riemergere le figure dal tempo e a riprendere corpo nello spazio. Inizia da questo periodo ad utilizzare i calchi fino ad approdare alla scultura che, dalla fine degli anni Ottanta, sarà sempre più presente tra i suoi lavori. Pittura e scultura vivono in un rapporto di confronto e scambio: la pittura prende volume, la scultura ruba alla pittura il suo cromatismo. Roberto Barni vive e lavora a Firenze. . |
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