|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Novembre 2008 |
|
|
|
|
|
A CACCIA DI DETTAGLI PER COMPRENDERE LŽEVOLUZIONE GENETICA DEL LEONE
|
|
|
|
|
|
Bruxelles, 11 novembre 2008 - Un team internazionale di ricercatori ha studiato con successo e in modo inedito e particolareggiato la storia dellŽevoluzione dei leoni. Le scoperte dei ricercatori, pubblicate online nella rivista Public Library of Science (Plos), rivelano che nei leoni presenti oggi esistono 11 sottoclassi genetiche che non differenziano unicamente le popolazioni africane da quelle asiatiche, ma che distinguono anche diversi fili genetici allŽinterno della stessa popolazione africana. Tra le sottoclassi, la maggior parte delle quali sono determinate da gruppi geografici, sono presenti sottoclassi individuali in Namibia, nel Kruger National Park (Sud Africa), nel parco Ngorongoro Crater (Tanzania), in Kenya, in Uganda e nel parco Gir Forest, in India, dove si trova lŽunica sottoclasse dellŽAsia. Inoltre, due gruppi distinti sono presenti in Botswana, mentre altri tre si trovano presso il Serengeti National Park (Tanzania). Le scoperte contraddicono la teoria secondo la quale i leoni africani costituiscono unŽunica popolazione derivante da incroci casuali, altrimenti definita popolazione "panmittica". Gli autori dello studio, tra i quali vi sono ricercatori provenienti da Portogallo, Regno Unito, Africa e Stati Uniti concludono che si rendono necessari sforzi maggiori atti a garantire la preservazione delle popolazioni individuali per contrastare gli schemi di conservazione su larga scala. "La comprensione degli aspetti più ampi della storia evolutiva del leone è stata ostacolata dalla mancanza di una campionatura esauriente e di marcatori genetici in grado di fornire le informazioni adeguate", spiegano gli autori. Nello sforzo di sopperire a tale mancanza i ricercatori hanno esaminato la composizione genetica di 357 esemplari provenienti dallŽAfrica e dallŽAsia. Gli scienziati hanno, inoltre, analizzato i modelli e le variazioni dei virus presenti in questi grandi felini. "LŽeccezionale ecologia sociale dei leoni e il fatto che gli stessi abbiano subito epidemie infettive ben documentate [�] fornisce unŽottima opportunità per studiare la storia evolutiva del leone attraverso le informazioni genetiche sia degli ospiti che dei virus," si afferma nello studio. "In realtà, la genetica della popolazione dei patogeni trasmessi può fornire un quadro accurato della storia demografica degli ospiti". A questo riguardo, il virus dellŽimmunodeficienza felina (Fiv), un retrovirus analogo al virus dellŽimmunodeficienza che interessa gli esseri umani, è stato particolarmente utile perché, come spiegano gli autori, "il virus, sotto il profilo genetico, nei leoni è completamente diverso e rappresenta un marcatore eccezionale per la valutazione dei processi demografici in atto. " Secondo le analisi, la popolazione composta da 50. 000 esemplari che vivono oggi in libertà nellŽarea dellŽAfrica subsahariana e in Asia derivano da numerosi habitat dellŽAfrica orientale e meridionale del pleistocene (era compresa tra circa 324. 000 e 169. 000 anni fa). Queste popolazioni, diverse sotto il profilo genetico, si diffusero nellŽAfrica centrale e settentrionale e in Asia nel tardo pleistocene (allŽincirca 100. 000 anni fa). Durante il passaggio tra lŽera pleistocenica e lŽera olocenica, tra i 14. 000 e i 7. 000 anni fa, i felini degli habitat siti nelle aree meridionali si diffusero nuovamente nelle aree poste nelle zone settentrionali e orientali, permettendo lŽincrocio tra le popolazioni. Tuttavia, conclude lo studio "nonostante la capacità dei leoni di percorrere lunghe distanze, i modelli relativi alla diversità genetiche rilevano una significativa suddivisione della popolazione [. ] e un flusso genetico ridotto che, dinnanzi alle sostanziali differenze [. ] che si trovano nei sei sottotipi di virus polimorfi dellŽimmunodeficienza felina (Fiv) presenti nei leoni, confuta lŽipotesi secondo la quale i leoni africani appartengano ad unŽunica popolazione panmittica. " Per ulteriori informazioni: http://www. Plosgenetics. Org/ . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|