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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Novembre 2008 |
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RIFORMA DELLE TELECOMUNICAZIONI: LA COMMISSIONE PRESENTA NUOVI TESTI LEGISLATIVI PER CREARE LE PREMESSE PER UN COMPROMESSO TRA IL PARLAMENTO E IL CONSIGLIO
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Bruxelles, 11 novembre 2008 - La Commissione europea pubblica il 7 novembre nuovi testi legislativi nel quadro del pacchetto di riforma delle telecomunicazioni dell’Ue per tenere conto del voto del Parlamento europeo del 24 settembre 2008 e delle discussioni in corso in sede di Consiglio. Nel novembre 2007 la Commissione ha presentato proposte di riforma della normativa sulle telecomunicazioni dell’Ue, intese a creare un mercato unico delle telecomunicazioni dell’Ue che consenta di migliorare i diritti dei consumatori e delle imprese e di aumentare la concorrenza e gli investimenti per promuovere la prestazione di servizi transfrontalieri e la banda larga senza filo ad alta velocità per tutti (Ip/07/1677). I nuovi testi presentati oggi dalla Commissione saranno discussi nel quadro del Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni il 27 novembre prossimo. Al centro dei testi frutto del compromesso troviamo un nuovo, piccolo ufficio indipendente per i regolatori europei delle telecomunicazioni che dovrebbe aiutare la Commissione a garantire una maggiore coerenza delle misure regolamentari sui mercati europei delle telecomunicazioni. Il nuovo quadro di regolamentazione dovrebbe diventare legge in tutti i 27 Stati membri dell’Ue entro il 2010. “Il Parlamento europeo e il Consiglio convengono con la Commissione sulla necessità di rafforzare il mercato unico delle telecomunicazioni dell’Ue. Adesso si tratta di andare oltre questo consenso sugli obiettivi e di trovare un accordo anche sui testi legislativi concreti. Con le proposte pubblicate oggi dalla Commissione intendiamo facilitare il lavoro dei legislatori europei. Ci siamo concentrati sugli aspetti importanti ed abbiamo tralasciato i punti che in questo momento non sono essenziali”, ha dichiarato Viviane Reding, Commissaria dell’Ue per le telecomunicazioni. “Spero che ciò aiuti la presidenza francese a compiere progressi sostanziali nella riforma comunitaria delle telecomunicazioni in vista della prossima riunione del Consiglio del 27 novembre”. La proposta modificata della Commissione sulla riforma delle telecomunicazioni abbraccia i seguenti punti principali: L’autorità europea per le telecomunicazioni proposta dalla Commissione avrà dimensioni e competenze sostanzialmente più ridotte rispetto a quanto previsto inizialmente. Assecondando i desideri espressi dal Parlamento e dal Consiglio, si tratterà di un ufficio snello ed efficiente che si incentrerà sulla normativa in materia di telecomunicazioni e non avrà alcuna competenza per quanto riguarda lo spettro o la sicurezza della rete. In contrasto con la proposta iniziale della Commissione, l’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa) non verrà fusa con il nuovo ufficio ma continuerà ad esistere separatamente[1] come richiesto dal Parlamento e dal Consiglio. Tenuto conto della posizione adottata di recente dal Gruppo dei regolatori europei (Erg)[2], i regolatori nazionali indipendenti costituiranno il nucleo centrale del nuovo ufficio che sarà denominato "Organismo dei regolatori europei delle telecomunicazioni", per sottolineare questo cambiamento di approccio. I dirigenti delle autorità delle telecomunicazioni nazionali assumeranno un ruolo importante nella gestione del nuovo ufficio e nella nomina del suo direttore esecutivo e si garantirà appieno l’indipendenza personale e finanziaria di questo organismo. La Commissione accetta inoltre la proposta del Parlamento che il 50% del personale del nuovo ufficio possa essere distaccato dalle autorità di regolamentazione nazionali. Compreso il personale distaccato, l’ufficio dovrebbe impiegare non oltre 20 esperti in base alla proposta legislativa della Commissione: 10 esperti reclutati dall’ufficio stesso e 10 distaccati dalle autorità di regolamentazione nazionali. La Commissione conferma la sua proposta del 13 novembre 2007 di rafforzare l’indipendenza personale e finanziaria delle autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni nella riforma della normativa dell’Ue sulle telecomunicazioni, una proposta che è già stata approvata dal Parlamento europeo. Applicazione di correttivi più coerenti nel mercato delle telecomunicazioni dell’Ue: è rafforzata la normativa esistente in base alla quale le autorità nazionali di regolamentazione consultano la Commissione e i loro omologhi degli altri Stati membri sui progetti di misure di regolamentazione per garantire un coinvolgimento efficace e diretto del nuovo “Organismo dei regolatori europei delle telecomunicazioni”. In particolare i regolatori nazionali possono essere tenuti a modificare o ritirare un progetto di misura qualora sia la Commissione che il nuovo ufficio ritengano che tale misura crei un ostacolo al mercato unico o sia in altro modo incompatibile con il diritto comunitario. La proposta modificata riafferma il potere delle autorità nazionali di regolamentazione di imporre il correttivo della separazione funzionale, laddove ciò sia necessario per superare strozzature di concorrenza persistenti. Questo correttivo imporrebbe ad un operatore dominante di separare la sua infrastruttura di rete dal suo ramo “servizi” (senza modificare la struttura di proprietà) per migliorare la concorrenza sul mercato. Questo correttivo può essere imposto solo da un’autorità di regolamentazione nazionale con l’approvazione della Commissione, la quale, come “custode del trattato”, deve assicurare che sia applicato in modo coerente con i principi della normativa dell’Ue sulle telecomunicazioni. Per quanto riguarda la politica dello spettro radio, il suo coordinamento strategico sarà rafforzato a livello politico attraverso un processo mediante il quale la Commissione presenta un programma pluriennale di politica dello spettro radio dell’Ue ai fini della sua adozione congiunta da parte del Parlamento e del Consiglio. È stata altresì rafforzata la promozione degli obiettivi di politica culturale e dei media in linea con gli emendamenti del Parlamento europeo, anche se la Commissione nella sua proposta modificata ha fatto in modo che ciò non limiti indebitamente la flessibilità rafforzata nell’uso dello spettro e non metta in discussione la promozione della banda larga senza fili nelle aree rurali e nelle altre aree non metropolitane, in linea con la politica della Commissione sulla “banda larga per tutti”. Attualmente il ruolo della Commissione nel coordinamento delle condizioni e delle procedure relative ai diritti di utilizzo dello spettro è chiaramente incentrato su servizi paneuropei come proposto dal Parlamento europeo. Il suggerimento del Parlamento europeo di creare un nuovo organismo consultivo per la politica dello spettro radio non è stato tuttavia accolto dalla Commissione per evitare sovrapposizioni con il Gruppo “Politica dello spettro radio” già esistente. Investimenti in nuove reti: Il Parlamento ha confermato e rafforzato la normativa dell’Ue esistente in materia di investimenti in reti a larga banda ad alta velocità, respingendo tutti gli inviti alla tolleranza normativa e promuovendo investimenti efficienti in nuove reti in fibra ottica; la Commissione apprezza questi importanti chiarimenti. In quest’ottica, nel 2009 la Commissione fornirà orientamenti normativi più dettagliati sulle reti di accesso di prossima generazione (Ip/08/1370). Diritti dei consumatori: Più trasparenza e un’informazione di migliore qualità, migliore accessibilità per gli utenti disabili, il diritto dei consumatori di cambiare l’operatore fisso o mobile entro un giorno lavorativo mantenendo il proprio numero e maggiore efficienza per il numero di emergenza europeo 112, sono questi i principali vantaggi per i consumatori proposti dalla Commissione e fermamente sostenuti dal Parlamento europeo. La Commissione riafferma pertanto questi diritti dei consumatori nella sua proposta modificata. Essa conviene inoltre con il Parlamento europeo circa la necessità di garantire un’attuazione efficace dei numeri armonizzati di importanza sociale che iniziano con “116”, come il 116000 per la segnalazione di casi di minori scomparsi. In aggiunta le autorità nazionali per le telecomunicazioni saranno in grado di adottare provvedimenti per garantire la qualità minima del servizio offerto agli utenti di Internet al fine di mantenerne la neutralità in Europa, se ciò è considerato necessario ed opportuno. Le proposte modificate della Commissione garantiscono che tutti i requisiti nazionali siano stabiliti in modo da non creare ostacoli al mercato interno. L’emendamento 138 adottato dal Parlamento nel suo voto plenario del 24 settembre prevede che “non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti finali, in mancanza di una decisione preliminare dell’autorità giudiziaria, in particolare in conformità dell’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea sulla libertà di espressione e di informazione, ad eccezione del caso in cui vi sia una minaccia per la sicurezza pubblica e l’intervento dell’autorità giudiziaria sia successivo. ” Come già dichiarato il 6 ottobre, la Commissione può accogliere questo emendamento, che è stato adottato nella plenaria del Parlamento europeo con una maggioranza di nove decimi (Memo/08/681). La Commissione considera questo emendamento un’importante conferma dei principi di base dell’ordinamento giuridico comunitario, specialmente dei diritti fondamentali dei cittadini. Esso lascia agli Stati membri margini sufficienti per raggiungere un equilibrio corretto tra i diversi diritti fondamentali, in particolare il diritto al rispetto per la vita privata, il diritto alla tutela della proprietà, il diritto ad un ricorso effettivo e il diritto alla libertà di espressione e di informazione. Sicurezza dei dati: La Commissione riafferma la necessità degli operatori di telecomunicazioni di notificare alle autorità di regolamentazione e al pubblico i casi di violazione della sicurezza. La Commissione ribadisce che in linea di massima le notifiche devono essere inviate alle persone interessate e che la procedura di notifica deve restare rapida, semplice ed efficace. Per chiarire in modo obiettivo i casi in cui saranno necessarie tali notifiche, la Commissione fornirà orientamenti più dettagliati, nel quadro del nuovo testo legislativo, in merito alle circostanze di una violazione che determinerebbero obbligo di notifica. Contesto: La Commissione europea ha proposto di riformare la normativa dell’Ue sulle telecomunicazioni il 13 novembre 2007 (Ip/07/1677). Nel giugno di quest’anno il Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni ha espresso per la prima volta il proprio parere sulle proposte della Commissione (Memo/08/384). Il Parlamento europeo ha dibattuto la riforma prima a livello di commissione parlamentare (Memo/08/491) e quindi il 2 settembre nell’assemblea plenaria (Memo/08/551, Memo/08/552). Il Parlamento europeo ha votato in prima lettura l’intero pacchetto di riforma nella sessione plenaria del 24 settembre (Memo/08/581). La Commissione ha il diritto di modificare le sue proposte in qualunque momento durante il processo legislativo. Si tratta di una parte importante del diritto di iniziativa della Commissione previsto esplicitamente dall’articolo 250 del trattato Ce. Prossimi passi: Riunione del Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni il 27 novembre. Voto in seconda lettura nel Parlamento europeo prevista nell’aprile 2009. La consultazione pubblica sul futuro di Enisa, aperta fino al 9 gennaio 2009, è reperibile all’indirizzo seguente: http://ec. Europa. Eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=infsonis . |
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