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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Novembre 2008 |
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COME SARÀ LA POLITICA AGRICOLA EUROPEA DI DOMANI?
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Herve Gaymard: "Dobbiamo aiutare l´agricoltura a modernizzarsi" Gli eurodeputati, insieme ai colleghi dei parlamenti nazionali europei e ad organizzazioni di agricoltori, hanno dibattuto per due giorni per trovare una risposta a questa domanda che tenesse in conto le ripercussioni della crisi alimentare mondiale e del cambiamento climatico. La revisione della Politica Agricola Comune (Pac) del 2003, fu mirata a rendere gli agricoltori e i loro prodotti più competitivi sul libero mercato. Un altro obiettivo fondamentale fu l´eliminazione degli incentivi alla sovrapproduzione - che aveva causato fiumi di latte e montagne di burro. Il controllo sullo stato attuale della Pac, avviatosi lo scorso anno, ha lo scopo di vedere come e in che direzione stanno andando le riforme agricole europee. Due giorni di lavoro per maturare una risposta - Il primo giorno di dibattito si è concentrato sui sussidi diretti agli agricoltori, sulla regolazione del mercato e su come controllare i rischi relativi alla relativa apertura ed alla globalizzazione. Il secondo ha visto i partecipanti occuparsi del ruolo che l´agricoltura europea può rivestire nella crisi della sicurezza alimentare globale, dunque ad affrontare l´interrelazione tra la sfida alimentare e quella energetica, la liberalizzazione o meno dei prodotti agricoli, la sicurezza nell´approvvigionamento alimentare e la necessità di garanzie sanitarie alimentari. Tagliare i problemi a fette - "Il nostro obiettivo deve essere un´agricoltura produttiva, dai rendimenti elevati, ed orientata verso il futuro, che sia però attenta a conservare le zone rurali", ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Hans-gert Pöttering, durante l´apertura dei due giorni di lavoro. Per la Commissaria Europea all´Agricoltura, Mariann Fischer Boel, ci sono tre punti da tenere bene in conto per controllare lo stato della Pac: in primo luogo, bisogna analizzare la capacità dell´agricoltura europea di rispondere prontamente ai segnali provenienti dal mercato, soprattutto se questi segnali indicano che è necessario produrre una maggiore quantità di cibo; in secondo luogo, è importante determinare i giusti sostegni agli agricoltori per evitare che la crisi porti una catastrofe nella base di produzione agricola; infine, ha richiamato l´attenzione sulla necessità di valutare le risposte date a sfide quali il cambiamento climatico. Digerire la lezione insieme - Il presidente della commissione Parlamentare Agricoltura, il britannico Neil Parish, ha sottolineato l´importanza di chiedersi, per poter raggiungere la sicurezza alimentare, quanto esteso debba essere il controllo amministrativo sull´agricoltura; il ministro Francese dell´Agricoltura, Michel Barnier, in rappresentanza del Consiglio, ha raccomandato la creazione di un partenariato mondiale per l´alimentazione e l´agricoltura: "Dobbiamo imparare la lezione inflittaci dalla crisi finanziaria, bisogna agire insieme al resto del pianeta per rispondere al problema alimentare". Il direttore generale dell´organizzazione delle Nazioni Unite per l´agricoltura e l´alimentazione, Jacques Diouf, ha ricordato che la situazione globale é drammatica: "Oggi giorno 923 milioni di persone soffrono la fame, e cento milioni in più la soffriranno tra un anno se non agiamo adesso". . . |
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