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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2008
 
   
  DEBUTTA IN ITALIA PARTENDO DA TORINO IL 15 NOVEMBRE 2008 LA PRIMA GIORNATA NAZIONALE PER LOTTA AL MAL DI TESTA - CHE COMPRENDE EMICRANIA, CEFALEA TENSIVA E CEFALEA A GRAPPOLO - PROMOSSA DALLA SOCIETA’ ITALIANA PER LO STUDIO DELLE CEFALEE - SISC E DAGLI STESSI PAZIENTI - LEGA ITALIANA CEFALALGICI - LIC.

 
   
  Torino, 11 novembre 2008 - L’italia all’avanguardia nella lotta al mal di testa - ma il suo termine medico corretto è cefalea, comprende disturbi diversi: emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo che costituiscono le cefalee primarie e le cefalee secondarie conseguenti a traumi, sinusiti e altre patologie- e nell’attenzione verso i malati . Per la prima volta in Italia partendo da Torino si celebra la giornata nazionale per lotta al mal di testa che si svolgerà il 15 novembre 2008 , grazie all’impegno della Società Italiana per Lo Studio Delle Cefalee - Sisc e degli stessi pazienti Lega Italiana Cefalalgici - Lic. Il 15 novembre 2008 dalle ore 9 alle ore 18 a Torino in Piazza Castello medici specialisti e neurologi della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc) diretti dal professor Lorenzo Pinessi, Presidente Sisc , Ordinario di Neurologia ,Direttore Clinica Neurologica Ii e Centro Cefalee, Università di Torino - Ospedale Le Molinette, scendono in piazza per informare, sensibilizzare cittadini, politici, amministratori della Sanità del grave disturbo che riguarda circa 8 - 9 milioni di italiani con una netta prevalenza per il sesso femminile con un rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini. Nei bambini e adolescenti l’incidenza delle cefalee è del 25- 30% ed è legata a concause genetiche . In particolare la Sisc vuole evidenziare la gravità della cefalea cronica quotidiana (chronic daily headache – Cdh) - la forma più grave e invalidante di mal di testa -che si manifesta con attacchi di emicrania quotidiani – spesso complicata dall’abuso di farmaci (medication Overuse Headache - Moh), che affligge circa 3 milioni degli 8 milioni di malati. Il 30% dei pazienti , a causa del dolore, è costretto a rinunciare a un vita di relazione, impegni di lavoro, a dedicarsi alla famiglia. Nel 43 %dei casi la cefalea cronica causa tensioni in famiglia, nel 23% incide negativamente sulla sfera sessuale, nel 60% genera ansia e depressione. La giornata del mal di testa che si svolgerà ogni anno il 15 novembre in tutta la penisola si propone di illustrare con chiarezza i benefici di una diagnosi precoce e accurata e le varie possibilità terapeutiche delle diverse forme di cefalea, di aumentare la conoscenza e la consapevolezza del problema socio- sanitario, di rafforzare le strutture specializzate ,di sensibilizzare i medici di famiglia e gli ospedali. “L’organizzazione Mondiale della Sanità. ”dice il professor Pinessi “lo riconosce come una vera e propria malattia tra le più importanti cause di disabilità e pone l’emicrania ,la forma più diffusa di cefalea primaria al 12° posto tra le più frequenti patologie mondiali che devastano la qualità di vita. Tuttavia nel nostro Paese il mal di testa che costa circa 600 euro per paziente/anno, per un totale di oltre 3 milioni di euro, spesa a cui concorrono i 25 milioni di giornate lavorative perse a causa del disturbo , rimane una malattia nascosta, sottostimata ,sottovalutata e mal curata. Il Servizio Sanitario Nazionale - Ssn non ha ancora affrontato in modo adeguato il problema e lo include nei livelli minimi di assistenza (Lea) come patologia minore - con la conseguenza che la maggior parte dei malati spesso nasconde il problema al medico ricorrendo a un dannoso fai da te . “Malgrado l’elevata incidenza”, precisa il professor Luigi Alberto Pini , Presidente Lic- Direttore Centro Cefalee, Modena , “solo una minoranza - poco più del 15% - ricorre allo specialista, mentre circa il 50% si automedica con analgesici da banco spesso abusandone e rischiando di cronicizzare il disturbo. ” Secondo una recente ricerca svolta da Gfk-eurisko si reca dallo specialista solo dopo che la frequenza e l´intensità degli attacchi diventano intollerabili, e i farmaci auto- prescritti non hanno più effetto - i malati di emicrania cronica quotidiana arrivano ad assumere per anni dalle 7 alle 10 dosi di analgesici al giorno, - il 30% dei ricoveri per emicrania è dovuto all´abuso di analgesici. “In realtà le cefalee”, sottolinea Pinessi, “per essere risolte necessitano di medici esperti, centri specializzati diagnosi corrette , farmaci mirati e a volte anche il ricovero- attualmente considerato improprio o inadeguato per la sanità pubblica). L’emicrania è una malattia neurovascolare cronica con attacchi violenti e pulsanti, a volte preceduti da fotofobia, lacune visive (aura) associati a nausea-vomito . Numerosi i fattori scatenanti: stress, alterazioni dell’umore,ormoni, cibi o bevande, variazioni climatiche, attività fisica violenta, luci e odori. La diagnosi delle cefalee si basa sulla storia clinica (anamnesi), un corretto esame neurologico per valutare tutte le funzioni neurologiche (dal fondo dell’occhio ai riflessi, alle prove di coordinazione dei movimenti ), e l’esame obbiettivo medico generale In pratica, l’esistenza di una cefalea primaria si evidenzia attraverso l’esame clinico, dalle parole del paziente che descrive le sue crisi. Si ricorre invece a precise indagini strumentali (Tac, Risonanza Magnetica angio-Rm) per accertare che non vi siano lesioni vascolari ischemiche anche minime, a volte presenti negli emicranici di lunga data o eventuali malformazioni vasali, vascolari o aneurismi. Le terapie si basano su trattamenti farmacologici per l’attacco e per la prevenzione e su terapie complementari . I farmaci per l’attacco sono : triptani -agonisti serotoninergici specifici per l’emicrania- agiscono a livello cerebrale selettivamente solo su alcuni recettori della serotonina e sui vasi implicati nella crisi emicranica; Fans ed analgesici -vi si ricorre quando i triptani sono controindicati o inefficaci; derivati dell’ergot - indicati per attacchi a bassa frequenza (1-2 al mese) che non rispondono ad altri farmacie e gli antiemetici - adiuvanti della terapia sintomatica (vomito e nausea ) . La terapia preventiva si basa su betabloccanti (antiipertensivi) , psicofarmaci, antidepressivi, a questi si sono ultimamente aggiunti il valpronato e il topiramato - anticonvulsivanti in uso nell’epilessia, agiscono come regolatori dell’eccitabilità dei neuroni sul sistema nervoso riducendo gli attacchi mensili nel 50% dei casi e la tossina botulinica di tipo A - iniettata a livello dei muscoli intorno agli occhi, della fronte, delle mascelle, del collo e delle spalle- agisce sulla componente muscolo-tensiva. Nuovi farmaci- Il futuro del trattamento dell’emicrania sarà nei Cgrp-antagonisti (Calcitonin gene related peptide) - lolcegepant e telcagepant- in fase di sperimentazione e di prossima immissione sul mercato. Farmaci che hanno come bersaglio un neuropetide che viene rilasciato in grandi quantità nel cervello durante gli attacchi di emicrania,aumentando la vasodilatazione cerebrale e meningea e provocando maggior dolore. Naturopatia . Tra gli approcci terapeutici naturopatici - da utilizzarsi come terapia complementare e/o aggiuntiva nei casi di gravità medio-lieve, ricordiamo: fitoterapia (valeriana, melissa, fiori d´arancio, camomilla, lavanda, serpillo, timo, tiglio, angelica e cardo benedetto), oligoterapia (manganese - flac. Per os. 2 volte a settimana a cicli di 2-3 mesi), talora aggiungere fosforo o zolfo o cobalto. La naturopatia tiene, inoltre, in estrema considerazione una alimentazione congrua (in pieno accordo con la medicina tradizionale/scientifica), l´approccio psico-emozionale al paziente e il trattamento delle alterazioni della flora batterica intestinale associato a terapie detossificanti epatiche (carcioco, tarassaco e fumaria)”. Terapie comportamentali - training di rilassamento basato su esercizi fisici isometrici di contrazione e rilassamento di vari gruppi muscolari, allena il paziente a ridurre la tensione muscolare. Il metodo si avvale poi di procedure ausiliarie fisiche (respirazione ecc. ) e psichiche (verbalizzazioni, visualizzazioni mentali ecc. ) che vengono utilizzate per favorire il rilassamento , associato a biofeedback ,Bfb elettromiografico e termal biofeedback, joga insegnano al paziente il controllo della tensione muscolare, favoriscono il rilassamento contrastando l’ansia e lo sviluppo della cefalea e del dolore ad essa associato . “La cefalea cronica quotidiana (chronic daily headache – Cdh)”, evidenzia il professor Pinessi, “si manifesta con attacchi di emicrania (dolore pulsante, unilaterale, disabilitante, associato a nausea e vomito, fastidio alla luce o i rumori), da almeno 6 mesi, per almeno 15 giorni al mese, ma di solito questi pazienti hanno il dolore tutti i giorni. Questa forma può coesistere con la cefalea di tipo tensivo cronico con dolore gravativo-costrittivo diffuso a casco, Spesso la cefalea cronica quotidiana si associa a un abuso di analgesici -Infatti, l’uso quotidiano di analgesici o di farmaci causa una condizione di assuefazione e dipendenza - la sospensione del farmaco origina una cefalea intensa da rimbalzo: un circolo vizioso che porta il malato a continuare e ad aumentare il ricorso agli analgesici creando una condizione di dolore cronico sostenuta proprio dai farmaci definita Cefalea da abuso di farmaci (Moh Medication Overuse Headache). L’abuso di analgesici inibisce infatti il sistema antinocicettivo cerebrale deputato al controllo del dolore e altera inoltre i sistemi serotoninergici cerebrali rendendo inefficaci le terapie di attacco e di profilassi dell’emicrania. In questi gravi casi si ricorre alla “disintossicazione”. Il paziente viene ricoverato per 1 – 2 settimane in ospedale dove viene effettuata l’ astinenza controllata per interrompere il meccanismo di abuso di farmaci sospendendo bruscamente il farmaco di abuso che viene sostituito da terapie a base di soluzione reidratante vitamine, antiossidanti, detossificanti, sostanze antinausea e basse dosi di tranquillanti e farmaci (antidepressivi e neurolettici atipici) che agiscono sulla soglia del dolore e sui sintomi da astinenza, dopo alcuni giorni, la cefalea tende a scomparire. Viene così interrotto il circolo vizioso dell’ assuefazione- dipendenza e si instaura una terapia preventiva che agisce cioè non sui sintomi ma sulle cause alla base della cefalea, da seguire anche dopo la dimissione basata su farmaci in grado di ridurre l´eccitabilità del circuito del dolore (neuromodulatori e antiepilettici come il topiramato), iperattivo nelle persone con cefalea cronica. La cefalea da abuso di farmaci è una delle principali sfide che attualmente affrontano i Centri Cefalee. Il problema principale di questa forma è la prevenzione delle ricadute ,per questo il paziente viene seguito dopo il ricovero con visite periodiche ambulatoriali per lunghi periodi – 1- 2 anni”. Ricovero , test diagnostici e controlli ambulatoriali sono erogati a totale carico e cioè gratis dal Servizio Sanitario Nazionale. “Spesso” , continua il professore dell’ateneo torinese , “vi è una vera e propria condizione di comorbidità, ovvero un’associazione non casuale tra cefalea cronica quotidiana e depressione. Queste forme rispondono positivamente ad alcuni antidepressivi, specie di prima generazione (amitriptilina, nortriptilina, etc), che migliorano il tono dell’umore e producono un effetto analgesico antidolorifico. La loro efficacia sarebbe legata all’azione sui sistemi di serotoninergici deputati al controllo del dolore coinvolti nei meccanismi responsabili dell’insorgenza della cefalea cronica quotidiana”. Cefalea e invalidità civile “Per le forme di cefalee cronico-continuo “, dice il professor Luigi Alberto Pini , Presidente Lega Italiana Cefalalgici (Lic) Direttore Scuola Superiore Sisc, Responsabile Centro Cefalee,università di Modena , “responsabili di disabilità che riducono o impediscono lo svolgimento delle attività lavorative e quotidiane la Regione Lombardia per prima ha provveduto nel 2006 a fornire indicazioni operative per la valutazione delle Cefalee nell’ambito dell’Invalidità Civile che le riconosce con una percentuale che arriva al 46 % ma che non dà diritto a benefici economici e all’esenzione del ticket sui farmaci (previsti per invalidità pari o superiori al 74%) anche se offre vantaggi importanti in ambito lavorativo. Per la Lega Italiana Cefalalgici - Lic “le principali esigenze sanitarie degli italiani affetti dal mal di testa sono :più informazioni e assistenza ,medici e strutture specializzate più rapide e accessibili , un accesso tempestivo a diagnosi e cure appropriate , una maggior preparazione dei medici di famiglia un pronto soccorso che preveda la presenza di un neurologo esperto in cefalee. ” I Centri Cefalee della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc) diffusi in tutta Italia sono convenzionati con il Ssn e ci si può rivolgere direttamente o con la prescrizione del medico curante. Informazioni prenotazioni visite al sito internet: www. Sisc@sisc. It .  
   
 

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