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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2008
 
   
  RASSEGNA “30 ANNI DI CINEMA E DONNE” AL CINEMA ARRIVA L´ONDA DELLE PARI OPPORTUNITÀ DONNE, MEDIA E NUOVE TECNOLOGIE IN UN CONFRONTO A FIRENZE

 
   
  Firenze, 11 novembre 2008 - «Sono lieto di partecipare al Xxx Festival internazionale di cinema e donne, lo spazio ideale per valorizzare il ruolo delle donne-artiste nel nostro territorio. Il cinema, oggi, può diventare uno degli strumenti per contrastare gli stereotipi di genere, ed un ambito in cui la Regione può intervenire con la legge sulla cittadinanza di genere e conciliazione vita-lavoro. » Così Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana, è intervenuto ieri mattina nella sede del Gabinetto Vieusseux al focus “Una strategia di pari opportunità per le donne che lavorano nel cinema e nella televisione”, iniziativa realizzata in collaborazione con la Consigliera di Parità, Marina Capponi, in occasione del Trentennale del Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze. «Negli ultimi anni con lo sviluppo della società dell’informazione nascono progetti ; anche al femminile che vedono l’uso delle tecnologie della rete come il mezzo per consentire alle donne di far sentire la loro voce e trasformare poco a poco la cultura dominante, intrisa di stereotipi. Impegnarsi per garantire alle donne un pieno accesso all’occupazione, anche in settori più creativi come quello del cinema e della televisione, significa riconoscere un diritto e nel contempo dare un contributo concreto alla crescita dell’economia - ha proseguito il vicepresidente. - Per questo, la Regione Toscana ha proposto una legge sulla cittadinanza di genere e conciliazione vita-lavoro con lo scopo di andare incontro ai bisogni di donne e uomini, e creare interventi mirati al mondo femminile per rimuovere discriminazioni più o meno occulte. A questo proposito verrà istituito un tavolo regionale sulle politiche di genere e proposte azioni specifiche per la conciliazione vita-lavoro, che prevedono finanziamenti per progetti concordati e concertati con il territorio e il mondo femminile. » Il Festival nato negli anni Settanta, in un panorama che vedeva presenti soltanto registe di professione riconosciuta a livello internazionale come Lina Wertmüller e Liliana Cavani, oggi valorizza la “nuova onda italiana” femminile. In tre decenni, infatti, il panorama è cambiato: la novità del cinema italiano è proprio la presenza di una pattuglia di giovani donne. In una situazione tutto sommato non facile per le donne nelle professioni colpisce il numero e la qualità dei film prodotti dalle registe italiane. Le nostre autrici sembrano possedere la capacità di confrontarsi con il presente e quella di riflettere sul passato con particolare incisività ed efficacia. Signorina Effe di Wilma Labate Riprendimi di Anna Negri, ma anche alcuni splendidi documentari di ricerca, come In fabbrica di Francesca Comencini, Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi, Biutiful Cauntri di Esmeralda Calabria ne sono ottimi esempi. .  
   
 

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