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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
 
   
  VIDEOGIOCHI: RICERCA SWG PER IL MOIGE

 
   
  Il 6 novembre è partita la campagna nazionale del Movimento Italiano Genitori (Moige) per sensibilizzare i bambini ad utilizzare correttamente i videogames, realizzata con il contributo di Xbox e con i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministro per la gioventù, dell’Istituto Italiano di Ortofonologia, di Sips- Società Italiana di Psicologia - e di Psiconline. “Oggi i videogiochi fanno parte della vita dei nostri figli, e bisogna imparare ad utilizzarli in maniera consapevole e responsabile”, ha affermato Maria Rita Munizzi, Presidente Nazionale del Moige-movimento Italiano Genitori. ”Per questo c’è bisogno di una attenzione continua, anche sul tempo che i nostri figli trascorrono davanti alla console, che non deve ‘cannibalizzare’ il resto delle loro attività”. “Per noi della divisione Entertainment di Microsoft è fondamentale che i genitori abbiano a disposizione tutte le informazioni affinchè i propri figli utlizzino la nostra tecnologia per il divertimento in modo corretto e soprattutto sicuro e controllato”, ha affermato Sabina Belli, Pr e Comunication Manager della divisione Entertainment & Devices di Microsoft Italia. “Microsoft supporta lo standard Pegi e recentemente Xbox 360 ha lanciato il Timer Familiare, una tecnologia sia per console sia per Windows Vista, che permette ai genitori di decidere per quanto tempo lasciare giocare i propri bambini con i videogiochi”. “Il tema dei videogiochi”, ha affermato Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva che ha collaborato alla redazione del materiale informativo e del decalogo della campagna, “presenta alcuni aspetti problematici, sia per i bambini che per noi adulti: è necessario quindi che tutte le informazioni del caso siano facilmente reperibili e comprensibili ai genitori fin dal momento dell’acquisto”. In che modo i bambini utilizzano i videogiochi e quanto sono informati i genitori al riguardo? È a queste domande che ha risposto l’indagine Swg “Verso un utilizzo responsabile dei videogiochi da parte dei minori” realizzata per il Moige ed è per sensibilizzare bambini e genitori ad un corretto uso di questi giochi che nasce la campagna nazionale itinerante ‘Mony e Joy’. Secondo l’indagine Swg il 46% dei ragazzi italiani gioca ai videogiochi almeno una volta al giorno, il 12% anche in più riprese. Un’ora è la durata media di una sessione di gioco che va così ad occupare una buona parte della giornata dei minori tenendo anche conto del tempo che questi passano anche davanti alla tv o in Internet. Sono oltre il 20% i ragazzi che giocano fino a due ore al giorno. Molto indicativi sono anche i dati riferiti all’età in cui si inizia a giocare con i videogiochi: 1 bambino su 4 inizia a giocare già a partire dai 3 anni e oltre il 30% dei ragazzi tra i 7 e i 12 anni ha imparato in età pre-scolare, contro appena il 10% di quanti hanno oggi dai 13 ai 17 anni. Particolari sono i dati regionali che mettono in evidenza una forte differenza tra Nord e Sud della Penisola: al Sud e nelle Isole, infatti, si gioca quasi 7 ore a settimana contro le 5 della media nazionale e i bambini del meridione non solo sono quelli che giocano di più, ma rappresentano anche la maggioranza di minori che ha iniziato ad utilizzare i videogames molto presto. Quasi il 40% dei bambini delle Isole ha infatti avuto il primo approccio con i videogiochi già a partire dal terzo anno di età. Per quanto riguarda i genitori, la ricerca ha evidenziato che la loro paura più grande è legata alla quantità di tempo trascorso davanti ai videogiochi (l’89% degli intervistati condivide questa preoccupazione) e quasi il 60% dei genitori – percentuale che cresce notevolmente all’avanzare dell’età e che risulta più elevata tra chi ha figli maschi e tra chi risiede al sud – si dimostra preoccupato del numero di ore passato dai propri figli in compagnia dei giochi elettronici. Nonostante queste forti preoccupazioni risulta scarsa la conoscenza degli adulti dei vari sistemi di ‘parental control’ - meccanismi in grado di limitare il tempo di attività dei bambini e di permettere così ai genitori di stabilire delle regole, conoscere i contenuti ai quali i propri figli sono esposti - sia per l’uso online che per quello offline: solo il 14% dei genitori li utilizza e il 40% ammette di avere difficoltà nel riuscire a far smettere di giocare i propri bambini. Il Pegi, il sistema di classificazione dei videogiochi adottato in Italia che indica per ogni singolo prodotto l’età consigliata sulla base del contenuto, è conosciuto solo dal 25% dei genitori, mentre il 60% non lo conosce o ne ha solo sentito parlare. Tra i genitori con figli piccoli, meno di uno su tre controlla il Pegi. Per ulteriori informazioni: www. Genitori. It .  
   
 

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