|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Novembre 2008 |
|
|
|
|
|
IL CLIMATIZZATORE AUTO ‘SALVAMBIENTE’ DEL CNR MESSO A PUNTO DALL’ITAE-CNR DI MESSINA UN NUOVO SISTEMA PER VEICOLI INDUSTRIALI. E’ ALIMENTATO DAL CALORE CONTENUTO NEL CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO DELL’AUTOVEICOLO E USA COME REFRIGERANTE VAPORE D’ACQUA INVECE DI FREON
|
|
|
|
|
|
Roma, 13 novembre 2008 - Il consumo energetico dei climatizzatori degli autoveicoli è ben noto ai loro conducenti. Non altrettanto il loro impatto ambientale, che equivale ad emissioni di Co2 fino a 10 milioni di tonnellate l’anno. Ecco dunque l’importanza del nuovo climatizzatore ‘ad adsorbimento’ sviluppato dall’Istituto di Tecnologie Avanzate per l´Energia (Itae) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), alimentato dal calore contenuto nel circuito di raffreddamento dell’autoveicolo e che usa come refrigerante vapore d’acqua invece di freon. Una novità che verrà presentata nel corso del workshop scientifico sulla mobilità sostenibile di cui lo stesso Itae-cnr è promotore, che si terrà a Roma nell’ambito di ‘H2roma energy&mobility show’, dal 13 al 15 novembre. “Un sistema sicuro, silenzioso, che utilizza componenti e refrigeranti non pericolosi o inquinanti”, sottolinea Gaetano Cacciola, direttore dell’Itae-cnr, “che si può usare anche a motore spento, attraverso l’impiego di un bruciatore come sorgente di calore ausiliaria. Un aspetto non trascurabile, in particolare per gli autotrasportatori, ai quali è in primis dedicato, che riposano in cabina durante la sosta”. Il tradizionale climatizzatore ha un alto impatto ambientale, dovuto all’aumento del carburante necessario per il funzionamento e alla dispersione nell’atmosfera di gas freon, che contribuiscono alla crescita dell’effetto serra. “Il nuovo climatizzatore studiato per veicoli industriali” prosegue il direttore dell’Itae-cnr, “è invece alimentato dal calore contenuto nel circuito di raffreddamento dell’autoveicolo e usa come refrigerante vapore d’acqua. Più in particolare, il sistema basa il suo funzionamento sull’adsorbimento di vapore d’acqua su solidi porosi quali zeoliti sintetiche o gel di silice. Questo processo è reversibile ed è attivato dalla fornitura di energia termica alla temperatura di circa 90°C. Inoltre, poiché il calore di scarto per alimentare il sistema è gratuito, non è richiesta potenza supplementare all’albero motore dell’autoveicolo e quindi non viene aumentato il consumo di carburante”. Un significativo passo in avanti verso l’ecocompatibilità dei veicoli, visto che la climatizzazione è sempre più un accessorio di serie, in linea con la direttiva 2006/40/Ec emanata dal Parlamento europeo, che a partire dal 2011 vieta la costruzione di climatizzatori con Global Warming Potential (Gwp) maggiore di 150. Un tradizionale sistema montato su un autoveicolo, infatti, è caratterizzato da una perdita di freon pari a 13-40 grammi all’anno: considerando che in Europa circolano circa 210 milioni di autoveicoli, ogni anno è possibile stimare a livello europeo emissioni di 750-2. 500 tonnellate di freon verso l’atmosfera. Inoltre, il maggiore consumo di combustibile di circa il 2-4% dovuto all’uso dei climatizzatori auto comporta emissioni di anidride carbonica pari a 5-10 milioni di tonnellate. Il prototipo realizzato da Cnr–itae con la collaborazione di Iveco, Valeo e Mitsubishi Chemical nell’ambito del progetto Thermally Operated Mobile Air Conditioning Systems (Topmacs), finanziato dal Vi programma quadro della Comunità Europea, verrà illustrato durante l’‘H2roma energy&mobility show’. Nel breve periodo l’istituto del Cnr ed Iveco hanno già stabilito di trasferire e provare su un mezzo Stralis il prototipo, attualmente istallato in una reale cabina appositamente attrezzata per il test del climatizzatore nei laboratori “Hvac & cooling” della Iveco (Responsabili Domenico Bellero e Maurizio D’amato). Il climatizzatore sarà quindi sottoposto ad un protocollo di prove on field che dimostreranno l’effettiva fattibilità di questa tecnologia entro febbraio 2009. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|