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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
 
   
  SALUTE: INCONTRO TRA ASSESSORI DI FVG E VENETO SULLA CONSERVAZIONE DEL SANGUE PLACENTARE ALLA BANCA DEL CORDONE OMBELICALE

 
   
  Trieste , 17 novembre 2008 - Le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto firmeranno un accordo quadro che consentirà il trasporto e la conservazione del sangue placentare alla Banca del cordone ombelicale, che ha sede presso l´Azienda ospedaliera di Padova. L´argomento è stato affrontato nel corso di un incontro, il 13 novembre a Trieste, tra gli assessori alla Salute delle due Regioni, Vladimir Kosic e Sandro Sandri. Il Friuli Venezia Giulia, ha infatti spiegato Kosic, intende favorire ed incentivare la donazione del sangue del cordone ombelicale, fonte di cellule staminali emopoietiche, che hanno la capacità di rigenerare le cellule del sangue e dunque sono particolarmente efficaci in diversi patologie, anche tumorali, e in casi di deficit del sistema immunitario. In quest´ottica sarà costituita una "rete regionale di raccolta" del sangue placentare, con il coinvolgimento di tutti gli 11 Punti nascita ospedalieri. Per il trasporto tempestivo alla Banca di Padova ci si avvarrà della collaborazione con la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. La bozza di accordo quadro è già stata concordata con i coordinatori delle attività trasfusionali delle due Regioni e ricalca le convenzioni già in atto tra l´Azienda ospedaliera di Padova e alcune Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Sulla base di questo accordo la Banca del cordone di Padova, come ha precisato l´assessore Sandri, potrà essere adeguatamente potenziata. Nel corso dell´incontro tra due Regioni dove, è stato sottolineato, la sanità è di eccellenza e la sua gestione è virtuosa, sono state analizzate diverse altre tematiche di comune interesse e definite strategie d´azione comune. Tra i temi affrontati, la necessità di condividere i criteri per l´accreditamento delle strutture sanitarie e per la formazione dei valutatori. Parallelamente è stata ravvisata la necessità di un continuo scambio di informazioni sulle cosiddette "fughe" di pazienti da una regione all´altra, che riguardano in special modo gli abitanti a ridosso del confine. Si tratta di un´attrazione che riguarda in particolare ortopedia e oculistica, verso il Veneto, e oncologia verso Aviano. Anche considerato il peso economico di queste prestazioni, è stato ipotizzato di adottare strumenti di valutazione e appropriatezza univoci e di introdurre anche una pianificazione sanitaria congiunta lungo tale fascia confinaria. Nel corso del colloquio, cui erano presenti diversi dirigenti, tra cui il direttore dell´Agenzia della sanità del Friuli Venezia Giulia, Lionello Barbina, e il segretario generale della sanità del Veneto, Giancarlo Ruscitti, si è parlato anche della possibile collaborazione a livello europeo, a seguito del ruolo assegnato al Veneto nel "G6" delle Regioni Ue per la definizione delle politiche per la salute. Non è mancato un approfondimento sulla formazione delle professioni sanitarie, sia per quanto riguarda corsi di laurea che per una possibile Scuola di alta formazione del Nord Est per il management sanitario, amministrativo e del sociale. .  
   
 

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