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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
 
   
  TORINO, BORIOLI: IL GOVERNO DIA RISPOSTE AI PENDOLARI

 
   
  Torino, 17 novembre 2008 - “Quello che avviene sulla Torino-Milano è il segno dell’atteggiamento di sostanziale indifferenza dei Governi nazionali nei confronti del trasporto ferroviario in questo paese. L’aumento delle tariffe degli Eurostar colpisce gran parte dei pendolari che utilizzano la linea e nessuno si è preoccupato di valutare le ricadute di questo provvedimento sul versante del trasporto ferroviario regionale. Cosa succederà infatti se una parte dei pendolari colpiti dagli aumenti non potrà più permettersi di viaggiare su Intercity e Eurostar, optando per il trasporto regionale? E come potranno la Regioni, che ancora non hanno avuto dal Governo garanzie definitive circa la copertura dei costi per i contratti di servizio, provvedere a questo incremento di domanda? Sarà anche vero che l’attuale Governo aveva garantito che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani, ma io non riesco a trovare nessun altro modo per definire quello che sta succedendo in questi giorni ai servizi ferroviari di competenza nazionale tra Torino e Milano. Parliamo di aumenti tariffari mensili di svariate decide di euro imposte tutte in una volta agli utenti a fronte, oltretutto, di un peggioramento degli standard di servizio, che non danno nemmeno garanzia di posti a sedere. Che ciò sia avvenuto per autonoma decisione del consiglio di amministrazione di Trenitalia, senza formale avvallo del Governo, rende il tutto non meno grave, ma al massimo più opaco. Il Ministero del Tesoro, socio unico delle Ferrovie dello Stato, punta evidentemente a scaricare sull’azienda responsabilità politiche che invece gli appartengono. Lo dico dal punto di vista di chi non rifugge dai problemi che riguardano l’adeguamento delle tariffe, per troppo tempo tenute troppo basse, tanto da concorrere alle attuali difficoltà finanziarie delle Ferrovie italiane. Il Piemonte, infatti, ha sopportato negli ultimi due anni, due diversi step di adeguamento tariffario, che però sono stati autorizzati da questa Regione dopo un confronto con le parti sociali e dopo ampia e preventiva informazione. La cosa più avvilente e inaccettabile è infatti dover apprendere queste misure dai giornali quando un livello di comunicazione, anche solo decente, tra le istituzioni richiederebbe ben altre modalità. Trenitalia ha in questa vicenda le sue responsabilità, ma è il silenzio del Governo l’aspetto più sconcertante. Nei giorni scorsi il ministro competente ha dichiarato in un’audizione alla Camera di aver espresso parere contrario circa un aumento delle tariffe dei treni. Allora io chiedo: cosa pensa il ministro Matteoli di questi aumenti? E cosa intende fare il Governo per dare qualche risposta alla legittima protesta dei pendolari?” . .  
   
 

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