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Notiziario Marketpress di
Lunedì 17 Novembre 2008 |
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LE IMPRESE TOSCANE CHIEDONO MENO BUROCRAZIA PRESENTATA UN´INDAGINE DELLA REGIONE SUGLI OBBLIGHI AMMINISTRATIVI
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Firenze, 17 novembre 2008 - Se il costo del lavoro è ancora il più avvertito, la macchinosità degli adempimenti amministrativi si attesta ormai al secondo posto nella graduatoria dei problemi più gravi segnalati dalle piccole e medie imprese toscane, prima ancora delle carenze infrastrutturali, delle difficoltà di accesso al credito o della concorrenza di produzioni a basso costo di paesi extraeuropei. È il dato più rilevante che si ricava da un´ampia indagine statistica sulla semplificazione che, promossa dalla Regione e realizzata attraverso un sondaggio affidato all´istituto Swg di Trieste, ha coinvolto ben 3 mila imprese con meno di 50 dipendenti. «Un´indagine che rappresenta con molta evidenza le valutazioni e le percezioni degli imprenditori toscani nei confronti della pubblica amministrazione – spiega il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli – Ovviamente si può discutere sull´effettivo peso della burocrazia nella vita dell´impresa rispetto alle carenze infrastrutturali o alle dinamiche della globalizzazione, ma il problema indubbiamente esiste. Anche in Toscana la pubblica amministrazione è vissuta dalle imprese più come un problema che come una risorsa. Sono valutazioni preziose per il governo regionale che, anche a partire dalle esigenze manifestate in questa ricerca, rafforzerà il suo impegno per semplificare e migliorare i rapporti tra economia e pubblica amministrazione, razionalizzando e alleggerendo gli iter burocratici anche con il sostegno delle nuove tecnologie». Per quanto riguarda i dati, il costo del lavoro è indicato dal 32% per cento delle imprese, la macchinosità degli adempimenti amministrativi dal 23%. Seguono rispettivamente con il 18 e il 16% la mancanza di manodopera qualificata e l´accesso al credito. Per quanto riguarda i motivi di insoddisfazione (ma va sottolineato che un´impresa s u 4 non segnala alcun aspetto critico), il 31% delle imprese segnala la lunghezza delle procedure, il 15% la carenza di informazioni, il 14% la scarsa competenza del personale, il 12% la difficoltà a entrare in contatto. Due terzi dei soggetti intervistati vivono come gravosi gli obblighi amministrativi perché il loro costo (anche in termini di tempo) è ritenuto inappropriato rispetto al servizio ricevuto. “Tuttavia – spiegano i ricercatori – un risultato di queste dimensioni è atteso. È usuale che le aziende si lamentino dei costi. Va invece sottolineato il dato contrario, ovvero un 33% di imprese che ritiene i servizi della pubblica amministrazione adeguati al costo sostenuto». Da segnalare che la diffusione della conoscenza degli Sportelli unici per le attività produttive non arriva a metà del campione (43%) e il loro utilizzo si ferma al 15%. Quanto all´autocertificazione, circa il 30% degli impren ditori a oggi non è informato su questa possibilità per le dichiarazioni di conformità. Poco più di 4 imprese su 10 vi fanno ricorso per per l´inizio di attività. Tra le soluzioni proposte, il 48% degli imprenditori propone la riduzione degli obblighi per le imprese più piccole o con attività non a rischio per particolari problematiche sanitarie o ambientali. Il 19% richiede la riduzione della frequenza delle dichiarazioni, il 18 l´eliminazione delle duplicazioni nella richiesta delle informazioni, il 15 lo sviluppo di procedure on line. Due terzi delle imprese si attendono benefici rilevanti dalla modernizzazione della pubblica amministrazione, e in particolare dalla possibilità di accesso via Internet. . |
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