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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2008
 
   
  SCUOLA,FORMIGONI: NIENTE TAGLI,TEMPO PIENO GARANTITO

 
   
   Milano, 17 novembre 2008 - In Lombardia non verrà chiusa nessuna scuola. E il tempo pieno continuerà ad essere assicurato a tutti quelli che lo richiedono. Sono i risultati dell´accordo raggiunto con il Governo, dopo il lavoro di queste settimane, resi noti oggi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in una conferenza stampa insieme al vicepresidente e assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. "Abbiamo condiviso con il ministro Gelmini - ha detto Formigoni - la necessità - di un intervento razionalizzatore, che comunque potrà riguardare la Lombardia solo in misura molto esigua, e che è stato a buon conto rinviato all´anno prossimo". Sono infatti percentualmente pochissime, poco più dell´1% le situazioni di strutture sottodimensionate, quindi difformi dai nuovi parametri, su cui intervenire: 25 "autonomie" (le ex direzioni-didattiche) su 1305, cioè il 1,3% e 76 "plessi", cioè scuole, su 5000 (1,5%). Autonomie - I parametri nazionali prevedono che possa esserci una dirigenza (quindi un´autonomia) con almeno 500 studenti (o 300 nelle zone di montagna). La Lombardia ha una media di 845 studenti per autonomia, precedendo la Toscana con 813, il Veneto con 797, e giù giù a scendere fino a Regioni che hanno poco più di 500 studenti per autonomia. "L´intervento di razionalizzazione - spiegano Formigoni e Rossoni - consisterà in pratica in qualche accorpamento, riguarderà dunque al massimo qualche dirigente in esubero, e in ogni caso non riguarderà l´erogazione del servizio, cioè le scuole e le classi". Plessi - I plessi (cioè i punti di erogazione del servizio scolastico suddivisi per ordine e grado di scuola). Si sarebbero dovuti sopprimere quelli con meno di 50 alunni. In base all´accordo con il ministro, invece, "l´intervento di razionalizzazione - come ha spiegato Formigoni - è rinviato al 2009, e per di più sarà basato non sulla semplice applicazione della soglia dei 50 alunni, ma su una serie di criteri e parametri correttivi da individuare in modo condiviso tra Regione, Stato ed enti locali, analizzando le situazioni caso per caso. Saranno quindi evitate operazioni che possano creare disagio alle persone o alle famiglIe ovvero che possano aumentare i costi di gestione per i Comuni". Esclusi quindi interventi sulle scuole dei comuni di montagna e su quelle dell´infanzia. E´ appunto facendo queste sottrazioni che i plessi sottodimensionati, sui circa 5000 della Lombardia, da prendere in considerazione per un eventuale intervento, sono 76. Tempo Pieno - Non c´è pericolo e non ci sarà pericolo per il tempo pieno in Lombardia. Formigoni e Rossoni hanno spiegato che già ora usufruiscono del tempo pieno tutte le famiglie che lo richiedono, e sono il 40% contro una media italiana del 25%. E che per il futuro la situazione non è per nulla messa in discussione. Alla domanda di un giornalista: "I nostri lettori ci scrivono allarmati per il tempo pieno, cosa dobbiamo rispondere?", "Tranquillizzateli", ha risposto il presidente. "Chi necessita del tempo pieno per i propri figli, continuerà ad averlo". Universita´ - Formigoni e Rossoni hanno anche parlato della situazione degli atenei. "Abbiamo lavorato con il ministro Gelmini - ha detto Formigoni - sul Dl 180, che rappresenta un segnale importante di fiducia per l´università italiana. E´ stata accolta la proposta lombarda sulla distribuzione dei fondi (e nel 2009 ci saranno 86 milioni di risorse in più per il fondo ordinario). Ma soprattutto finisce l´esclusività del criterio della spesa storica per il riparto delle risorse: il 7% di queste sarà ripartito in base al merito. E´ una misura iniziale ma sul piano del principio è una vittoria straordinaria. Infatti il criterio della spesa storica è stata in tutti questi anni fonte di spreco e premio ai fannulloni o perlomeno ai meno efficienti". Formigoni e Rossoni si sono infine detti favorevoli al nuovo sistema dei concorsi, più trasparente, e allo stanziamento di 135 milioni per il diritto allo studi, che consentirà - per quanto riguarda la Regione Lombardia - di continuare ad assegnare una borsa di studio a tutti i richiedenti che ne hanno diritto, come succedeva già dal 2002, ma solo a costo di un grosso esborso di fondi propri della Regione. Il presidente lombardo ha confermato infine che "Regione Lombardia è per una riforma forte e seria dell´università, che è assolutamente necessaria, e che dovrebbe comprendere l´abolizione del valore legale del titolo di studio, la possibilità di reclutamento diretto dei docenti, il potenziamento dei sistemi universitari regionali". .  
   
 

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