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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Settembre 2006 |
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POLITICA DEI REDDITI CONFARTIGIANATO E CNA: “SI ALLA REVISIONE DELL’ACCORDO DEL ’93. FONDAMENTALE IL RILANCIO DELLA COMPETITIVITÀ”
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Roma, 18 settembre 2006 - “Piena disponibilità ad aprire il tavolo di concertazione sulla politica dei redditi, per realizzare un nuovo, grande patto sociale di cui il Paese ha bisogno per agganciare la ripresa. Ma, prima di avviare un tavolo così impegnativo, è necessario avere un quadro certo delle misure contenute nella Legge Finanziaria. Confartigianato e Cna chiedono che non vi sia un aumento dell’imposizione fiscale per il lavoro autonomo, anche attraverso il rilancio dell’Accordo sul fisco del 1996. Chiedono, inoltre, che si intervenga sul cuneo fiscale per una reale riduzione del costo del lavoro, senza però avvantaggiare le imprese che operano in regime monopolistico”. Questo il commento del Vicepresidente di Confartigianato Tullio Uez e del Segretario Generale di Cna Giancarlo Sangalli alla proposta avanzata oggi dal Governo durante l’incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi. “Il Protocollo del 1993 – sottolineano i rappresentanti di Confartigianato e Cna - ha il grande merito di avere contribuito in maniera determinante al risanamento dell’economia italiana, all’epoca caratterizzata da elevata inflazione e instabilità del cambio”. “Oggi – aggiungono - l’economia italiana e, in particolare, le piccole e medie imprese hanno però necessità di crescere attraverso un recupero della produttività”. “In questo senso – spiegano Uez e Sangalli - l’artigianato ha già fatto un primo importante passo poiché ha varato con i Sindacati dei lavoratori un nuovo modello contrattuale che, valorizzando la contrattazione territoriale, è finalizzato proprio a favorire lo sviluppo e ad incrementare la produttività, salvaguardando, nel contempo, il reddito dei lavoratori”. Secondo Confartigianato e Cna “il nuovo patto sociale dovrà però prevedere precisi impegni anche della parte pubblica: meno burocrazia, nuovi investimenti in infrastrutture, maggiore sicurezza, una giustizia più rapida, tariffe pubbliche e costo dell’energia più equi ed un pubblico impiego più efficiente”. . |
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