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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Novembre 2008 |
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IMMIGRAZIONE, IN TOSCANA PIÙ DI 300 MILA REGOLARI IN ITALIA GLI STRANIERI RESIDENTI SONO PIÙ CHE RADDOPPIATI IN 6 ANNI PRATO CASO EMBLEMATICO A LIVELLO NAZIONALE. TANTI I NUOVI STUDENTI
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Firenze , 18 novembre 2008 - Secondo Caritas/migrantes, nell´ultimo dossier presentato pochi giorni fa, in Italia gli stranieri regolarmente soggiornanti al 1 gennaio 2008 oscillano tra i 3 milioni e 800 mila e 4 milioni. 400-600 mila in più rispetto al numero di quelli residenti, ovvero iscritti nelle anagrafi, e individuati dall´Istat, sempre alla stessa data. Facendo un confronto con i residenti al 1 gennaio 2007 l´aumento, in termini assoluti, è stato di quasi mezzo milioni di persone, il più consistente nella storia dell´immigrazione italiana. Interessante sottolineare come, sempre in riferimento ai residenti, il loro numero, rispetto al 2002, passato da 1. 356. 590 a 3. 432. 651, oltre 2 milioni in più. L’incidenza percentuale sulla popolazione italiana è del 5,8% (era del 2,7% nel 2002 e del 5% un anno fa); considerando i soggiornanti passa al 6,7% (la media Ue è del 6%). Siamo quindi ai livelli di Paesi co me Francia e Regno Unito, sppur caratterizzati da una tradizione di ospitalità di più lunga data. É grazie agli stranieri se la popolazione italiana non è diminuita (nel 2007 è passata da 59 milioni e 131 mila a 59 milioni 619 mila unità, oltre 2 terzi dell’aumento è dovuto proprio a loro). Gli immigrati, secondo la Caritas, pagano circa 3,7 miliardi di euro all´anno di tasse e contribuiscono con 5 miliardi alle entrate Inps. Gli stranieri che percepiscono una pensione sono soltanto l´1% del totale. Secondo il Rapporto Unioncamere 2007 il contributo al Pil è dell´8,8% (l´anno precedente era del 6,1%). La situazione in Toscana. Gli stranieri in Toscana superano per la prima volta il tetto dei 300 mila. Secondo i dati dell´ultimo Dossier Caritas/migrantes, che fa una stima in base all´archivio Istat delle residenze anagrafiche, il numero dei regolarmente soggiornanti è compreso tra ; le 303 mila e le 319 mila unità. L´aumento percentuale varia tra il 4,7% e il 10,2% (ad inizio 2007 erano circa 290 mila), dato superiore a quello nazionale, compreso tra il 2,6% e l´8,1%. Rispetto alla popolazione toscana l´incidenza varia tra l´8,3% e l´8,8% (nel 2005 era del 6,8%). Secondo l’Istat sono 275. 149 gli stranieri iscritti all’anagrafe (17,4% in più rispetto all´anno prima), il 7,5% dei residenti totali. L´istat stima un aumento ben oltre il 16% nel 2030 e più del 21% nel 2051. La presenza sul territorio. Le maggiori concentrazioni a Firenze, Prato e Pisa. In aumento le presenze sulla costa, specie al nord. Circa un terzo dei ´regolari´ vive in provincia di Firenze; seguono Prato e Arezzo, 10,9% ciascuna, e Pisa, 9,3%. La tendenza è ad insediarsi soprattutto nelle province centrali, le più vivaci economicamente: area fiorentina-pratese e lungo l´Arno. Il primato per l´incidenza sul totale dei residenti spetta a Pra to: 14,2%, valore più che doppio rispetto al dato nazionale, 6,4%. Sopra alla media nazionale anche Arezzo e Firenze 10,3%, Siena 9,9%, Pistoia 8,4%, Grosseto 7,6% e Pisa 7,4%. Per il secondo anno consecutivo sono le province costiere, specie quelle del nord della regione, a segnare gli incrementi più rilevanti. Provenienza. La comunità più consistente è quella albanese: oltre 55 mila persone. Seguono quella romena, quasi 52 mila, quindi quelle cinese, quasi 26 mila, e marocchina, oltre 21 mila. Il numero dei romeni in un anno è quasi raddoppiato. Economia. Il contributo dei lavoratori stranieri all´economia toscana è rilevante. Alla fine del 2007, secondo la Banca d´Italia, gli occupati nati all´estero erano quasi 200 mila, il 7,2% del totale nazionale. Rispetto ad un anno prima sono aumentati dii circa 35 mila unità. A partire dal 2000 il loro numero è più che triplicato. Massacarrara, Grosseto, Prato, Livorno e Lucca le province con gli aumenti più sensibili. Un terzo circa lavora a Firenze; Prato ne ospita più del 15%, mentre ad Arezzo, Siena, Pisa, Lucca e Livorno si concentra circa il 40%. Romena, albanese e cinese, con rispettivamente il 20,3%, il 14,4% e l´8,3%, le tre comunità lavorative più folte. I lavoratori romeni nel 2007 sono più che raddoppiati rispetto al 2006, tanto che il 60% dell´aumento degli occupati netti è da imputare a questa crescita. Costruzioni (+3027 lavoratori), informatica e servizi alle imprese (+2130), industria (+2106), alberghi e ristoranti (+1933) e servizi alle famiglie (+1609) i settori trainanti. Rimesse. Prato si distingue anche per il fenomeno delle rimesse dei lavoratori stranieri (leggasi cinesi) verso i propri paesi d´origine. Secondo l´Ufficio Cambi della Banca d´Italia la Toscana è la terza regione, dopo Lazio e Lombardia, per entità di rimesse: oltre 8 67 milioni di euro pari al 14,4% del totale nazionale. Nel 2007, mentre la Toscana ha raddoppiato l´ammontare, Prato lo ha addirittura quintuplicato, passando da 87 a 450 milioni di euro, più della metà del totale regionale. Scuola. La multiculturalità della Toscana si avverte soprattutto tra i banchi di scuola. Nell´anno scolastico 2007-2008 sono stati oltre 45 mila, il 14% in più rispetto all´anno precedente, gli alunni stranieri inseriti nelle classi delle scuole di ogni grado. Dal 2000 il loro numero è più che triplicato. Prato è risultata ancora una volta la provincia con la percentuale maggiore di alunni stranieri rispetto agli iscritti: 15,1%, seconda soltanto a Mantova. A livello regionale l´incidenza media è del 9,4%, più alta di 3 punti percentuali rispetto a quella nazionale. In sostanza un alunno su 10 è straniero. Gli studenti stranieri delle superiori nel giro di 8 anni sono quintuplicati (+ 417,7%) rispetto a quelli delle primarie (158,5%), secondarie di primo grado (+159,1%) e scuole dell´infanzia (+192,3%). Dopo il ciclo dell´obbligo gli studenti di origine straniera tendono ad iscriversi soprattutto ai corsi di istituti professionali (42,3%) e tecnici (33,4%): ciò conferma la propensione ad inserirsi rapidamente nel mercato del lavoro. . |
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