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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Novembre 2008
 
   
  ASSEMBLEA GENERALE ORGALIME - MECCANICA EUROPEA UNITA ALLA RISCOPERTA DELLA OLD ECONOMY PER USCIRE DALLA CRISI IN ITALIA E IN EUROPA

 
   
  Milano, 19 novembre 2008 - Dopo una serie di anni eccellenti caratterizzati da una forte espansione dell’industria meccanica europea, le prospettive per l’anno a venire sono piuttosto negative. A prescindere dal previsto consueto rallentamento ciclico, instauratosi lo scorso anno, la recente turbolenza finanziaria a livello mondiale si sta ripercuotendo sulla domanda sia di beni di investimento, che di beni di consumo durevoli dell’industria. Sulla base dei dati emersi all’inizio di settembre di quest’anno, le previsioni di crescita del fatturato dell’industria meccanica europea in termini di volume si attestano sul 3,0% nel 2008. Tuttavia le restrizioni creditizie e l’incertezza finanziaria, il calo degli ordini e l’aumento delle scorte di magazzino invendute, associate ad un utilizzo ridotto delle capacità produttive, stanno alimentando un clima di negatività nell’ambiente industriale, che induce i nostri economisti a prevedere una crescita della produzione dell’industria meccanica europea di appena l’ 1,2% per il 2009. Al tempo stesso gli indicatori economici indicano che una contrazione in questa fase non è da escludere, anche se i nostri economisti partono da altri presupposti. Nell’incertezza del contesto, Orgalime si rivolge alle istituzioni europee e nazionali, affinché riconoscano l’importanza di questo settore produttivo primario per l’economia nel suo complesso, e facciano sì che la struttura stessa dell’industria meccanica e dei suoi acquirenti nell’Ue non venga compromessa. Robert Mahler, presidente di Orgalime, in occasione dell’Assemblea Generale tenutasi a Milano ha dichiarato: “È ormai tempo che le istituzioni europee e i governi nazionali riconoscano il contributo fondamentale che la nostra industria - principale settore produttivo dell’Ue - fornisce all’economia europea. I beni e i servizi offerti dalle nostre aziende creano lavoro e ricchezza reali, elemento fondamentale in un momento in cui il settore finanziario ha mostrato i propri limiti e non è più in grado di garantire quel sostegno che l’economia, industria manifatturiera inclusa, si aspetta. È pertanto particolarmente importante che in questa fase i governi e le istituzioni europee reimpostino correttamente le proprie priorità: essi devono focalizzarsi sul supporto delle nostre aziende, ai fini della salvaguardia di posti di lavoro qualificati in Europa, anziché spingere verso un programma di regolamentazione dogmatica, che imponga l´esigenza di significativi investimenti a breve termine unicamente ai produttori dell´Ue. In questo modo si aumenta solo la tentazione per le aziende di ridistribuire gli investimenti oltre i confini dell’Unione europea. E i dati in nostro possesso indicano che ciò sta già accadendo, motivo per cui è arrivato il momento di prendere iniziative che favoriscano la crescita e salvaguardino i posti di lavoro. ” Crescita ridotta nel 2008 - Negli ultimi due anni l’industria meccanica europea ha beneficiato di un ciclo economico particolarmente favorevole. La produzione dell’industria rappresentata da Orgalime si è attestata su un valore di fatturato intorno al 3% nel 2008, pressoché pari alla crescita media nel lungo periodo, ma con un rallentamento in confronto al forte incremento registrato nel 2006 e 2007. Come conseguenza della fiorente attività dei primi sei mesi del 2008, si stima che l’occupazione nel settore industriale sia salita dell’1,3% circa, portando a oltre 11 milioni il numero degli addetti nell´industria. Si prevede che gli investimenti fissi si attesteranno sul 3,5% nel 2008, periodo caratterizzato da una elevata capacità produttiva e da un sensibile aumento della produzione. In ogni caso però il tasso di crescita definitivo per il 2008 risulterà probabilmente dimezzato rispetto al 2007. Negli ultimi due anni la domanda è stata rilevante sui mercati emergenti, spinta dalla necessità di beni di investimento di ogni tipo, e il 2008 non ha fatto eccezione. Si stima che il commercio al di fuori della Ue sia cresciuto del 5,8% nel 2008, contro il 3,3% del mercato interno, in evidente rallentamento. Un normale indebolimento del ciclo relativo ai beni di investimento si è innescato circa un anno fa. Tuttavia l’instabilità finanziaria, che ha caratterizzato l’economia mondiale negli ultimi due mesi, ha trasformato l’atterraggio morbido che era nelle previsioni in una brusca flessione delle attività durante la seconda metà del 2008. Le indagini sul trend economico condotte nei paesi dell´Ue riflettono una situazione differente per quanto concerne la fiducia nelle industrie meccaniche europee. Gli ordini vengono considerati inferiori alla norma nella maggior parte dei settori industriali. La capacità produttiva e la carenza di manodopera non vengono più considerate come i principali ostacoli all’espansione futura. Ora invece l’elemento essenziale della futura espansione è la domanda. Uno sguardo al 2009 - Le prospettive per il 2009 non sono ottimistiche. Si prevede un ulteriore calo della domanda sul mercato interno europeo e una contrazione della richiesta di beni di investimento, caratterizzata da un tasso di crescita ridotto, causato dalla maggiore difficoltà di accesso ai crediti e dal previsto rallentamento della produzione e utilizzo delle capacità. Gli ultimi mesi hanno fatto inoltre registrare un calo drammatico della fiducia dei consumatori su tutto il territorio europeo: il consumo domestico di beni durevoli è pertanto destinato a salire di pochi punti percentuali nel prossimo anno. Orgalime prevede inoltre che nel 2009 anche il commercio interno dei prodotti dell’industria meccanica avrà un tasso di crescita estremamente ridotto, pari all’1,3% circa. Esistono tuttavia alcuni elementi favorevoli che contribuiscono all´espansione industriale: l´euro forte, che ha rappresentato un ostacolo per molti esportatori, è sceso a livelli più accettabili e contribuirà a incentivare l´industria. Anche per mercati di esportazione asiatici o in altre aree emergenti si prevede un tasso di crescita superiore a quello europeo. Ciò si riflette nelle previsioni dell’Ue sull’espansione del commercio estero del 3,4% nel 2009. L’attesa diminuzione dei prezzi delle materie prime, tra cui metalli non ferrosi e acciaio, rappresenta un fattore altrettanto positivo. Orgalime ritiene tuttavia inevitabile un calo del volume produttivo nel corso del 2009. Il previsto aumento della produzione dell´1,2% sarà insufficiente a sostenere la crescita occupazionale nel settore dell’industria, che secondo le stime subirà una contrazione dello 0,5%. Anche gli investimenti patrimoniali sembrano destinati a ridursi dello 0,3%, come conseguenza della crescita ridotta e della situazione degli investimenti in molti dei comparti clienti dell’industria meccanica. Panoramica dei settori Variazione percentuale della produzione per anno
Settore 2008 stime 2009 previsioni
Articoli in metallo 0,8 1,2
Ingegneria meccanica 4,7 0,6
Elettrico, Ict, ingegneria delle strumentazioni 3,5 2,1
Totale industria meccanica europea 3,0 1,2
Totale occupazione industria meccanica 1,3 -0,5
Totale investimenti patrimoniali industria meccanica 3,4 -0,3
Esportazioni 4,3 2,2
Esportazioni commerciali Extra Ue 5,9 3,4
Esportazioni commerciali interne all’Ue 3,4 1,4
Industria meccanica per settore Nonostante le generali previsioni sfavorevoli per il 2009, la situazione dell’industria si differenzia da un settore all’altro, Le previsioni iniziali relative alla crescita della produzione per l´industria europea degli articoli in metallo nel 2008 si attestano sullo 0,8%. Questo ramo dell’industria meccanica produce in larga misura manufatti utilizzati in altri settori della meccanica, la cui domanda si è mantenuta su livelli molto più bassi per tutto il 2008, determinando quindi una stagnazione anche della crescita di questo comparto. Anche se l’industria dei prodotti metallici dipende in maniera limitata dalle esportazioni, la domanda estera è stata debole e ha contribuito al basso tasso di incremento del 2008. Nei sottogruppi, la lavorazione di prodotti strutturati in metallo subirà quest’anno una contrazione dopo il forte sviluppo del 2007. Una crescita rilevante è invece prevista per l’industria dei generatori di vapore, nonché per i settori della profilatura e dello stampaggio dei metalli. Il calo previsto per molti dei settori acquirenti, tra cui quello dei macchinari e dell’auto, delinea prospettive tutt’altro che rosee per il 2009, con una crescita assai moderata del volume di produzione, prevedibilmente attorno all´1,2%. L’industria europea delle macchine e delle attrezzature ha beneficiato dei molti anni caratterizzati da una forte domanda di beni di investimento a livello mondiale, facendo registrare una crescita impressionante, purtroppo calata nel 2008 insieme alla domanda stessa. Secondo le previsioni il volume della produzione salirà "solo" del 4,5% nel 2008, ovvero della metà rispetto all´anno precedente. Per il 2008 è attesa una crescita del 7,8% delle esportazioni esterne all’Ue, accompagnata da un’analoga tendenza dei volumi commerciali interni che dovrebbe attestarsi sul 6%. Alcuni settori di produzione dei macchinari stanno attualmente ottenendo risultati positivi, in modo particolare nell’ambito dei macchinari agricoli e delle macchine utensili. Tuttavia nel 2008 gli altri settori hanno riportato un tasso di crescita inferiore, se non addirittura una contrazione, come conseguenza del rallentamento di altre aree dell’industria manifatturiera. Secondo le stime, l’attività nel settore dei macchinari continuerà a rallentare anche nel 2009. La situazione degli investimenti nella stessa industria meccanica non appare positiva: molti degli acquirenti e delle industrie che giocano un ruolo fondamentale nel settore, hanno effettuato massicci investimenti nel corso degli ultimi tre anni, rendendo inevitabile un calo ciclico. Inoltre la turbolenza finanziaria degli ultimi mesi sta iniziando a limitare l’accesso al credito, dovuto all´esitazione delle banche, nonostante le considerevoli iniezioni di liquidità nel sistema finanziario. Il calo dei titoli azionari, un utilizzo inferiore delle capacità in molte industrie acquirenti e l’incertezza del panorama degli investimenti in Europa ha portato all’erosione della fiducia dell’industria e, di conseguenza, delle prospettive dell’industria dei beni di investimento. Per il 2009 si prevede pertanto una crescita estremamente limitata della produzione nel settore dei macchinari, pari allo 0,6% circa, senza la possibilità di escludere totalmente una contrazione, nonostante la presenza di una domanda sostenuta all’esterno dell’Ue che dovrebbe determinare un aumento del 4,8% circa del commercio estero dell’Unione Europea. Le stime provvisorie di crescita dei settori dell´industria elettrica, Itc e delle strumentazioni nel 2008 indicano un 3,5%, quindi un calo rispetto all´anno precedente, determinato principalmente dalla situazione nel settore delle telecomunicazioni, a sua volta in flessione. La diminuzione dei prezzi in questo settore ha influenzato negativamente il fatturato. Al tempo stesso i componenti elettronici (Nace 321) hanno fatto registrare una crescita vivace, così come i computer e le attrezzature per ufficio (Nace 30). La crescita della produzione di macchinari e di apparecchiature elettriche tradizionali continua a dimostrarsi sana, confermando la tendenza instauratasi dall´inizio del 2006. I settori connessi a questo ambito, come ad esempio i generatori, i motori e i trasformatori tradizionali (Nace 311), nonché gli apparati di distribuzione e controllo, indicano segni di crescita sostenuta. Situazione differente per il settore di cavi e conduttori elettrici, accumulatori e attrezzature per illuminazione, che nel 2008 ha registrato una brusca contrazione. Le prospettive per il 2009 sono tuttavia piuttosto positive per il settore nel suo complesso e si prevede un’ulteriore espansione della produzione, ma comunque in lieve calo se rapportata al 2008 o a un tasso di crescita del 2,1%. . .
 
   
 

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