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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 19 Novembre 2008 |
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NELLA DISCUSSIONE DI RIFORMA DELLA PAC LE ISTANZE ESPRESSE DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI
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E’ iniziato ieri a Bruxelles il negoziato sulla riforma della Politica Agricola Comune (Pac), al quale il Ministro delle Politiche agricole Luca Zaia porterà le istanze espresse dall’Italia e discusse in ultima analisi nel corso della riunione della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, svoltasi mercoledì 12 novembre a Roma, e alla quale ha preso parte l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon. L’incontro della scorsa settimana ha avuto come esito l’approvazione di un documento che riassume la posizione delle Regioni e delle Province Autonome e contiene una serie di proposte di cambiamento alle normative, nell’ottica di un progressivo miglioramento del settore. Per quanto riguarda il Regolamento (Ce) n. 1782/2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della Politica Agricola Comune, le proposte hanno riguardato, tra l’altro, le soglie minime di aiuto (proposta di dare facoltà allo Stato membro di determinare una soglia minima di erogazione, con la possibilità che il risparmio ottenuto rimanga nelle casse dello Stato stesso), la revisione dell’art. 69 relativo all’attuazione facoltativa per particolari tipi di agricoltura e per le produzioni di qualità (con l’introduzione della possibilità di un’applicazione regionalizzata e di modificare ogni anno le regole attuative in modo da adeguare progressivamente lo strumento alle nuove esigenze) e la condizionalità (con la proposta di eliminazione degli impegni relativi al mantenimento del paesaggio, per evitare i rischi di sperequazioni, e alla protezione delle risorse idriche, ritenuti di difficilissima applicazione). “In merito all’Ocm unica (l’organizzazione comune di mercato) – ha dichiarato l’Assessore Isabellon – abbiamo rilevato in particolare che l’abolizione del regime delle quote latte a partire dal 2015 non è condivisibile, in quanto ciò potrebbe comportare pesanti ripercussioni sulla filiera, soprattutto nei territori più disagiati. L’auspicio sarebbe quindi un aumento di quota limitato e graduale nel tempo, comunque non superiore all’1% annuo, affiancato ad interventi compensativi. Ulteriori considerazioni sono poi emerse in merito ad altre misure per i prodotti lattiero-caseari – prosegue l’Assessore – rilevando la contrarietà da parte di tutti i presenti all’ipotesi di consentire la trasformazione in formaggi dei caseinati, eliminando gli aiuti a burro, latte in polvere e stoccaggio privato dei formaggi a lunga stagionatura. Si è poi affermato – conclude Isabellon – che occorre semplificare l’inserimento nello Sviluppo Rurale dei nuovi obiettivi proposti, unificando le risorse, senza aggiungere agli attuali Programmi approvati ulteriori strumenti di programmazione e gestione”. Altri argomenti di discussione sono stati la gestione delle risorse idriche, anche in considerazione dei cambiamenti climatici, e la necessità di ottenere l’ammissibilità degli oneri Iva a carico degli enti pubblici, anche al fine di uniformare la normativa in materia di Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) alle regole vigenti per i fondi strutturali. . |
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