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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Novembre 2008
 
   
  BOLGHERI PRESENTA I SUOI VINI D’AUTORE

 
   
  Bolgheri: un territorio i cui vini si sono ormai collocati stabilmente nell’eccellenza della vitivinicoltura mondiale. Una zona di produzione di grandi rossi il cui stile è guidato soprattutto da quell’insieme magico di microclima, sapienza colturale, composizione del suolo che i francesi chiamano “terroir”. Grazie all’intuizione di Mario Incisa della Rocchetta, che impiantò nel 1944 a Castiglioncello di Bolgheri il primo vigneto di cabernet sauvignon e cabernet franc, la zona ha dimostrato una vocazione straordinaria per i vitigni francesi. Le particolari condizioni pedoclimatiche offrono vini intensamente colorati, dai profumi fruttati e speziati, accompagnati dalle note delicatamente vegetali della macchia mediterranea, eleganti e profondi, ben bilanciati tra freschezza acida e taninno gentile e dolce. I vini presentati nella degustazione del Four Seasons Hotel di Milano, provengono in prevalenza dalle annate uscite in commercio nel corso del 2008, ovvero dall’annata 2005 per i Bolgheri Superiore, dal 2006 per i Bolgheri Rosso e dal 2007 per alcuni bianchi. L’attuale disciplinare, in fase di revisione, prevede, per il Bolgheri Rosso, la possibilità di utilizzare il cabernet sauvignon da un minimo del 10 ad un massimo dell’80%, il merlot da 0 a 70% ed il sangiovese da 0 a 70%, mentre altri vitigni a bacca rossa idonei per la Regione Toscana possono concorrere fino al 30%. Per la tipologia Bolgheri Superiore i vini devono subire un affinamento di almeno due anni dal primo gennaio successivo alla vendemmia, di cui uno in legno di rovere ed almeno sei mesi in bottiglia. Dalle stesse uve a bacca rossa si ricava un Bolgheri rosato, ben conosciuto fin dagli anni ’70. Esiste poi la tipologia Bolgheri Bianco, che prevede trebbiano toscano, vermentino e sauvignon bianco, ciascuno dal 10 al 70%, con un complemento possibile del 30% di altre uve a bacca bianca. Per finire abbiamo il Bolgheri Vermentino e Bolgheri Sauvignon se queste uve sono presenti con un minimo dell’85%. Il Bolgheri Sassicaia gode di una propria regolamentazione. La zona di produzione si trova nella parte collinare della Tenuta San Guido. La sua composizione classica prevede un 85% di cabernet sauvignon ed un 15% di cabernet franc, mentre è previsto un affinamento minimo di 24 mesi dal primo gennaio successivo alla vendemmia, di cui 18 mesi in botti di rovere da 225 l. E 6 mesi in bottiglia. Accanto ai vini Doc si sono sviluppati nel tempo, grazie ad una attenta sperimentazione qualitativa, alcuni vini in purezza, soprattutto a base di merlot, syrah e sangiovese, classificati come Igt Toscana. Molti di questi hanno ricevuto grandi consensi di critica. Il vigneto Bolgheri ammontava alla fine degli anni ’90 a circa 240 ha con una quindicina di aziende che imbottigliavano. Nel periodo che va dal 1998 al 2003, gli impianti sono cresciuti in maniera consistente. Il vigneto Bolgheri è passato a circa 1000 ha, per attestarsi infine, nel 2008, a 1147 ha di cui 960 a denominazione di origine. La possibilità di impiantare vigneti a Doc è bloccata attualmente dai piani triennali, la cui scadenza è prevista nel 2009. Il Consorzio presenta comunque alcuni di questi vini in quanto provenienti con assoluta certezza dai vigneti di Bolgheri e perciò rappresentativi del territorio. Sul totale del vigneto impiantato, il 95% circa è già in produzione, mentre se si considera il vino che esce in commercio nel 2008 (quindi proveniente da vendemmie del 2005 e 2006) siamo intorno ad un 70% del potenziale. Le aziende aderenti al Consorzio di Tutela sono attualmente 34 su di un totale che, includendo anche i piccoli viticoltori imbottigliatori, si attesta su 52 aziende. In termini di superficie vitata, invece, il Consorzio ha una rappresentatività dell’84% (962 ha su un totale di 1147 ha) Nel 2007 risultano prodotte 1. 270. 000 bottiglie di Bolgheri Doc delle varie tipologie e 645. 000 di Bolgheri Superiore Doc, per un totale di circa 2. 000. 000 di bottiglie, alle quali vanno aggiunti i vini Igt per un ammontare di circa 1. 000. 000 bottiglie . La potenzialità teorica a regime, includendo anche gli attuali Igt, è stimata, invece in 5. 000. 000 di bottiglie. Il mercato estero è quello prevalente ed assorbe circa il 70% del prodotto. .  
   
 

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