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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Novembre 2008 |
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INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2008 UTILE NETTO CONSOLIDATO PRIMI NOVE MESI 2008 NORMALIZZATO +13,9% (CONTABILE A 3,8 MILIARDI DI EURO, RISPETTO A 6,7 MILIARDI DEI PRIMI NOVE MESI 2007). ESPOSIZIONE NETTA AL RISCHIO VERSO PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO CON SOTTOSTANTI ATTIVITÀ US SUBPRIME PER 12 MILIONI DI EURO AL 30 SETTEMBRE 2008.
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Torino, Milano, 20 novembre 2008 – Si è riunito l’ 11 novembre sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2008. I risultati del Gruppo nei primi nove mesi del 2008 evidenziano un positivo andamento, se si normalizza il confronto con il corrispondente periodo del 2007 escludendo le principali componenti non ricorrenti e gli effetti negativi della crisi dei mercati finanziari internazionali - iniziata dalla seconda metà del 2007 - riflessi nel risultato dell’attività di negoziazione. L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2008 ammonta a 3. 778 milioni di euro, rispetto ai 6. 746 milioni dei primi nove mesi del 2007, ma crescerebbe del 13,9% se nel confronto si escludessero le principali componenti non ricorrenti (2) e il risultato dell’attività di negoziazione (pari a 329 milioni nei primi nove mesi del 2008 e a 1. 125 milioni nel corrispondente periodo del 2007, che aveva beneficiato di condizioni di mercato particolarmente favorevoli nel primo trimestre) e relative imposte. Le priorità su cui Intesa Sanpaolo si è concentrata negli ultimi mesi sono state il rafforzamento della solidità del Gruppo e della sostenibilità dei suoi risultati: Intesa Sanpaolo si colloca oggi tra i Gruppi bancari più solidi a livello internazionale per profilo di rischio, di liquidità, di leverage e di patrimonializzazione; è stato ulteriormente accelerato il progetto di integrazione per anticipare sinergie ed efficienze; nei primi 9 mesi del 2008 Intesa Sanpaolo ha mostrato una solida performance operativa nonostante una complessità di mercato senza precedenti e l’impatto di alcuni elementi negativi non ricorrenti. Intesa Sanpaolo è uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale Intesa Sanpaolo è uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale per profilo di rischio, di liquidità, di leverage e di patrimonializzazione: basso profilo di rischio: l’83% dei ricavi proviene dall’attività retail, -l’esposizione ai Paesi del Centro-est Europa è limitata e ben diversificata, con un patrimonio netto complessivo nell’area pari a circa l’8% di quello consolidato di Gruppo e in nessun Paese un valore superiore al 2% del patrimonio netto di Gruppo, il rapporto tra sofferenze nette e crediti netti è stabile allo 0,9%, il rapporto tra il totale di accantonamenti e rettifiche nette e il risultato della gestione operativa è solo il 25%, pari a circa la metà dei valori registrati mediamente dai principali gruppi bancari europei; eccellente liquidità: posizione netta interbancaria positiva per 11 miliardi di euro, elevata disponibilità degli attivi stanziabili presso le Banche Centrali, attualmente non stanziati, corrispondenti a una liquidità di circa 32 miliardi di euro a fine ottobre, con in corso il progetto di ampliarla per altri 16 miliardi entro fine anno e per ulteriori 6 miliardi nel 2009, impieghi alla clientela inferiori alla raccolta da clientela, con un rapporto pari a 0,93, fonti di raccolta stabili e ben diversificate, il 70% della raccolta da clientela (inclusi i titoli emessi) è retail; leverage contenuto e adeguata patrimonializzazione: leverage molto più basso rispetto agli altri principali gruppi bancari europei, rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei. Per il profilo di rischio, liquidità e leverage, il livello di patrimonializzazione indicato per il 2009 nel Piano d’Impresa (6% di Core Tier 1 ratio, Basilea 1) sarebbe adeguato. Peraltro, la gravità della crisi finanziaria internazionale ha portato il mercato a richiedere per tutte le banche livelli di capital ratio più elevati. Le operazioni di capital management già programmate e i benefici attesi da Basilea 2 advanced porterebbero a un ulteriore significativo rafforzamento patrimoniale, ma - come previsto dal Piano - si realizzeranno nel corso del 2009. Pertanto, al fine di evitare che il Gruppo Intesa Sanpaolo venisse percepito come non adeguatamente patrimonializzato, si è deciso di rafforzare rapidamente i coefficienti patrimoniali. In tale ottica, il Consiglio di Gestione in sede di proposta di ripartizione degli utili proporrà di non procedere alla distribuzione di dividendi in contanti per l’esercizio 2008. In merito all’obiettivo indicato nel Piano d’Impresa per i dividendi relativi al 2009, verrà fatto il punto quando si sarà debitamente delineato l’andamento economico e patrimoniale del prossimo esercizio. I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2008 sono stati quindi calcolati assumendo che per l’esercizio 2008 non vengano distribuiti dividendi in contanti e risultano - applicando le regole di Basilea 2 standardised - pari al 6,2% per il Core Tier 1 ratio (5,9% al 31 dicembre 2007, secondo le regole di Basilea 1), al 6,9% per il Tier 1 ratio (6,5% a fine 2007) e al 10% per il coefficiente patrimoniale totale (9% a fine 2007). Considerando l’ ulteriore rafforzamento dei coefficienti patrimoniali atteso provenire da: - applicazione di Basilea 2 advanced, con un possibile beneficio - soggetto ad approvazione di Banca d’Italia - compreso tra 0,4% e 0,7% per il Core Tier 1 ratio, tra 0,5% e 0,8% per il Tier 1 ratio e tra 0,7% e 1,2% per il coefficiente patrimoniale totale, - operazioni di capital management riguardanti attività non strategiche per un valore di libro complessivo nell’ordine degli 8 miliardi di euro, con possibile liberazione fino a circa 4 miliardi attualmente dedotti dal Core Tier 1 e un corrispondente beneficio compreso tra 0,9% e 1,1%, risulterebbero coefficienti patrimoniali pro forma compresi tra 7,5% e 8% per il Core Tier 1 ratio, tra 8,3% e 8,8% per il Tier 1 ratio e tra 11,6% e 12,3% per il coefficiente patrimoniale totale. Altri significativi benefici potrebbero derivare da operazioni di rafforzamento patrimoniale del sistema bancario - non diluitive per gli azionisti - da parte del governo italiano nonché dall’eventuale valorizzazione della quota del 42,26% detenuta in Banca d’Italia. Nel quadro delle operazioni di capital management rientrano l’operazione di cessione degli immobili confluiti in Immit, i cui effetti sono stati contabilizzati nel terzo trimestre 2008, e le cessioni, in corso, del ramo d’azienda relativo alle attività di leasing originate dalle reti Cariparma e Friuladria, di 13 sportelli nella provincia di La Spezia nonché della quota del 73,57% del capitale di Cr Orvieto detenuta dalla controllata Carifirenze e di 4 sportelli nella provincia di Pistoia, con un impatto positivo sull’utile netto e sui coefficienti patrimoniali stimato nel complesso pari a circa 200 milioni di euro e 10 punti base, rispettivamente. Ulteriormente accelerato il progetto di integrazione per anticipare sinergie ed efficienze E’ stata completata durante l’estate la migrazione dei sistemi It - con un impegno nei primi nove mesi dell’anno pari a circa 670 mila giorni uomo, di cui oltre 150 mila per le persone della Rete - che permette ora il dispiegamento dell’elevato potenziale di crescita basato sulla solida relazione con la clientela esistente e sulla capacità di attrarre nuovi clienti (nonostante l’impegno della migrazione, nei nove mesi sono stati acquisiti in Italia 136. 000 nuovi clienti netti). Nel quadro degli investimenti per la crescita, le risorse commerciali in Rete aumenteranno - come da Piano - nel quarto trimestre 2008 e nel corso del 2009 di circa 3. 700 persone; inoltre, sono previste 1. 800 nuove assunzioni (al netto del turnover completamente reintegrato) con contratto di apprendistato, a seguito degli accordi sindacali, di cui circa 650 già effettuate nel periodo; all’estero, rispetto al settembre 2007, l’organico è cresciuto di circa 1. 400 persone e sono state aperte 109 filiali. Nonostante gli investimenti per la crescita, Intesa Sanpaolo ha registrato una riduzione dei costi in anticipo e più marcata rispetto all’obiettivo di Piano ed è uno dei gruppi bancari con il miglior cost/income a livello internazionale. L’eccellente riduzione dei costi è stata realizzata beneficiando solo del 45% delle sinergie derivanti dalla fusione: rispetto all’obiettivo di Piano di 1. 245 milioni di euro di sinergie di costo al 2009, al 30 settembre 2008 sono state realizzate sinergie cumulate per 680 milioni e rispetto all’obiettivo sono in corso di realizzazione 250 milioni di sinergie aggiuntive (compresa Carifirenze). D’altro lato, restano solo 200 milioni di oneri di integrazione complessivi da spesare nel quarto trimestre 2008 e nel 2009. Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2008 registra proventi operativi netti pari a 14. 273 milioni di euro, in calo del 3,2% rispetto ai 14. 738 milioni dei primi nove mesi del 2007, in aumento dell’ 1,5% se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione e i 126 milioni di proventi nei nove mesi 2008 rivenienti dalla transazione Imi-sir. In quest’ambito, nei primi nove mesi del 2008 gli interessi netti ammontano a 8. 790 milioni, in crescita del 12,6% rispetto ai 7. 807 milioni dei primi nove mesi del 2007. Le commissioni nette sono pari a 4. 598 milioni di euro, con una flessione dell’ 8,7% rispetto ai 5. 038 milioni dei primi nove mesi del 2007, con commissioni da attività bancaria commerciale in flessione a 1. 526 milioni (-1,8%), a seguito della diminuzione delle componenti relative a servizi di incasso e pagamento e conti correnti (questi ultimi interessati da un maggior ricorso a prodotti a basso costo) solo in parte compensata dall’aumento delle componenti relative a garanzie rilasciate e bancomat / carte di credito, e commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,. ) in calo a 2. 361 milioni (-14,1%) a causa dello sfavorevole andamento dei mercati e della bassa propensione al rischio della clientela. Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 329 milioni di euro - registrando 236 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito, dovuti a svalutazioni, 6 milioni sull’esposizione verso Lehman e 1 milione su quella verso banche islandesi - rispetto ai 1. 125 milioni dei primi nove mesi del 2007 (risultato che aveva beneficiato di condizioni di mercato particolarmente favorevoli nel primo trimestre). Senza la riclassificazione Ias di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione pari a 141 milioni, di cui 107 relativi a prodotti strutturati di credito. Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 229 milioni di euro, rispetto ai 409 milioni dei primi nove mesi del 2007. Gli oneri operativi ammontano a 7. 266 milioni di euro, in aumento dello 0,4% rispetto ai 7. 236 milioni dei primi nove mesi del 2007, a seguito di un incremento del 2% per le spese del personale e di una riduzione dello 0,2% per le spese amministrative e del 7,6% per gli ammortamenti; gli oneri operativi e le spese del personale diminuiscono rispettivamente del 3,3% e del 4,3% se si escludono 277 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) dai dati dei primi nove mesi del 2007. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 7. 007 milioni di euro, in calo del 6,6% rispetto ai 7. 502 milioni dei primi nove mesi del 2007, con un cost/income ratio che passa dal 49,1% dei primi nove mesi del 2007 al 50,9% dei primi nove mesi del 2008; se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi Imi-sir 2008 e le riprese del fondo Tfr 2007, si registra un aumento del 7,4%, con un miglioramento del cost/income ratio dal 55,2% dei primi nove mesi del 2007 al 52,6% dei primi nove mesi del 2008. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1. 775 milioni di euro - rispetto ai 1. 320 milioni dei primi nove mesi del 2007 - di cui 233 milioni dovuti all’esposizione verso Lehman e 59 milioni a quella verso banche islandesi. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 474 milioni di euro, di 17 milioni se si escludono la plusvalenza derivante dalla cessione di Agos (268 milioni) e i proventi derivanti dall’operazione di cessione degli immobili confluiti in Immit (189 milioni), rispetto ai 44 milioni dei primi nove mesi del 2007. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 5. 706 milioni di euro, in diminuzione dell’ 8,4% rispetto ai 6. 226 milioni dei primi nove mesi del 2007, in aumento del 5,4% se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi Imi-sir 2008, le riprese del fondo Tfr 2007, le rettifiche per Lehman e Islanda 2008 e le plusvalenze Agos e Immit 2008. L’utile netto consolidato ammonta a 3. 778 milioni di euro - in confronto ai 6. 746 milioni dei primi nove mesi del 2007 (che includeva plusvalenze nette da cessioni per circa 3. 575 milioni, rispetto a quelle pari a meno della metà nei primi nove mesi del 2008) - dopo la contabilizzazione di: imposte per 1. 806 milioni di euro; un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 929 milioni di euro, essenzialmente costituito dalla plusvalenza netta derivante dalla cessione di 198 sportelli a Banca Carige, Gruppo Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare Alto Adige e Banca Popolare di Bari; oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 475 milioni, che includono circa 320 milioni di oneri (al netto di imposte) per l’uscita del personale secondo gli accordi sindacali; oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 437 milioni, inclusivi di una prima stima degli oneri connessi all’acquisizione di Carifirenze e Nextra Investment Management; una quota di pertinenza di terzi per 139 milioni. I risultati di conto economico del terzo trimestre 2008 Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2008 registra proventi operativi netti pari a 4. 633 milioni di euro, in diminuzione del 3,9% rispetto al terzo trimestre 2007 e del 6,5% rispetto al secondo trimestre 2008; i proventi operativi netti sono in aumento dello 0,7% rispetto al terzo trimestre 2007 e in flessione del 2,1% rispetto al secondo trimestre 2008 se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione e i proventi rivenienti dalla transazione Imi-sir (67 milioni nel secondo trimestre 2008 e 59 milioni nel terzo trimestre 2008). In quest’ambito, nel terzo trimestre 2008 gli interessi netti ammontano a 3. 046 milioni, in crescita del 15,6% rispetto al terzo trimestre 2007 e del 4,8% rispetto al secondo trimestre 2008. Le commissioni nette sono pari a 1. 405 milioni di euro, con un calo del 14% rispetto al terzo trimestre 2007 e del 10,1% rispetto al secondo trimestre 2008. Rispetto al terzo trimestre 2007, si registrano commissioni da attività bancaria commerciale in diminuzione del 6%, a seguito del calo delle componenti relative a servizi di incasso e pagamento e conti correnti solo in parte compensato dall’aumento delle componenti relative a garanzie rilasciate e bancomat / carte di credito, e commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,. ) in calo del 23,5%. Rispetto al secondo trimestre 2008, si registra una flessione del 2,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 14% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza. Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 41 milioni di euro - registrando 33 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito, 6 milioni dell’esposizione verso Lehman e 1 milione dell’esposizione verso banche islandesi - rispetto ai 321 milioni del terzo trimestre 2007 e ai 261 milioni del secondo trimestre 2008 (che aveva registrato circa 80 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito). Senza la riclassificazione Ias di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione pari a 141 milioni, di cui 107 relativi a prodotti strutturati di credito. Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 43 milioni di euro, rispetto ai 109 milioni del terzo trimestre 2007 e ai 107 milioni del secondo trimestre 2008. Gli oneri operativi ammontano a 2. 407 milioni di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto al terzo trimestre 2007, a seguito di un calo del 5,8% per le spese del personale e del 7,8% per gli ammortamenti, a fronte di un aumento dell’ 1,1% per le spese amministrative. Rispetto al secondo trimestre 2008, si registra una flessione dell’ 1,6%, dovuto alle spese del personale (-2,7%) e alle spese amministrative (-0,7%), a fronte di un aumento degli ammortamenti (+2,6%). Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2. 226 milioni di euro, in calo del 4,1% rispetto al terzo trimestre 2007 e dell’ 11,3% rispetto al secondo trimestre 2008; se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione e i proventi Imi-sir del secondo e terzo trimestre 2008, si registra un aumento del 6,4% rispetto al terzo trimestre 2007 e una diminuzione del 2,6% rispetto al secondo trimestre 2008. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 971 milioni di euro - rispetto ai 385 milioni del corrispondente trimestre del 2007 e ai 450 milioni del secondo trimestre 2008 - di cui 233 milioni dovuti all’esposizione verso Lehman e 59 a quella verso banche islandesi. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 177 milioni di euro, un saldo negativo di 12 milioni se si escludono 189 milioni di proventi derivanti dall’operazione di cessione degli immobili confluiti in Immit, rispetto al saldo negativo di un milione del terzo trimestre 2007 e ai 284 milioni del secondo trimestre 2008 (che includeva 268 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Agos). Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1. 432 milioni di euro, in calo del 26% rispetto al terzo trimestre 2007 e del 38,9% rispetto al secondo trimestre 2008; la diminuzione è rispettivamente dell’ 11% e del 17,9% se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi Imi-sir del secondo e terzo trimestre 2008, le rettifiche per Lehman e Islanda del terzo trimestre 2008 e le plusvalenze Agos e Immit del secondo e terzo trimestre 2008. L’utile netto consolidato ammonta a 673 milioni di euro - in confronto ai 1. 460 milioni del terzo trimestre 2007 e ai 1. 357 milioni del secondo trimestre 2008 (che includevano plusvalenze nette da cessioni rispettivamente per circa 708 milioni e 262 milioni, rispetto a quelle pari a 79 milioni nel terzo trimestre 2008) - dopo la contabilizzazione di: imposte per 491 milioni di euro; una perdita dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 4 milioni di euro; oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 86 milioni; oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 151 milioni, inclusivi di una prima stima degli oneri connessi all’acquisizione di Carifirenze e Nextra Investment Management; una quota di pertinenza di terzi per 27 milioni. Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2008 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2008 i crediti verso la clientela raggiungono i 386 miliardi di euro, in crescita dell’ 11,7% rispetto 30 settembre 2007 (del 9,3% se si esclude la riclassificazione nel terzo trimestre 2008 di attività finanziarie a finanziamenti e crediti e del 9,4% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo) e dell’ 8,6% rispetto al 31 dicembre 2007 (del 6,3% se si esclude la riclassificazione nel terzo trimestre 2008 di attività finanziarie a finanziamenti e crediti). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 10. 243 milioni di euro, in aumento del 22,9% rispetto agli 8. 333 milioni del 31 dicembre 2007; in quest’ambito, i crediti in sofferenza registrano un aumento da 3. 145 a 3. 519 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,9% (invariata rispetto al 31 dicembre 2007) e un grado di copertura del 71% (invariato rispetto a fine 2007), gli incagli/ristrutturati crescono da 3. 969 a 5. 101 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni salgono da 1. 219 a 1. 623 milioni. Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1. 032 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), con una diminuzione dell’ 1% rispetto al 30 settembre 2007 e dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2007, che hanno risentito dell’effetto performance riguardante la raccolta indiretta. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 433 miliardi, in aumento del 12,2% rispetto al 30 settembre 2007 e del 10,1% rispetto al 31 dicembre 2007; mentre la raccolta indiretta raggiunge i 624 miliardi, in diminuzione dell’ 8,9% rispetto al 30 settembre 2007 e del 6,8% rispetto a fine 2007. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 236 miliardi, in calo del 14,1% rispetto al 30 settembre 2007 e del 12,8% rispetto a fine 2007; la nuova produzione vita nei primi nove mesi del 2008 ammonta a 5,9 miliardi di euro. La raccolta amministrata raggiunge i 388 miliardi, in diminuzione del 5,4% rispetto al 30 settembre 2007 e del 2,8% rispetto al 31 dicembre 2007. Come già dettagliatamente reso noto in occasione della diffusione dei risultati 2007 e dei primi due trimestri del 2008, l’esposizione di Intesa Sanpaolo alla crisi dei mutui americani subprime è solo indiretta, tramite prodotti strutturati di credito, che hanno risentito dell’eccezionale flessione dei prezzi nell’ultimo trimestre del 2007 e nei primi nove mesi del 2008, con riflessi sul risultato dell’attività di negoziazione - prevalentemente in termini di svalutazioni - di cui si è detto nel precedente commento ai risultati di conto economico. Il Gruppo ha un’esposizione netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività Us Subprime per 12 milioni di euro al 30 settembre 2008, risultante da un’esposizione per 33 milioni e da una copertura per 21 milioni. Al 30 settembre 2008, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 8. 476 sportelli bancari - di cui 6. 518 in Italia e 1. 958 all’estero - con 112. 875 dipendenti, 105 persone in più rispetto al 31 dicembre 2007. I risultati per area di Business La Divisione Banca dei Territori include: l’Area Retail, che opera al servizio della clientela famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 75. 000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 75. 000 a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro); l’Area Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni; la Direzione Private Banking, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro. La predetta operatività è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche rete integrate informaticamente (Banco di Napoli, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca dell’Adriatico). Al servizio degli enti nonprofit è stata costituita nel novembre 2007 Banca Prossima, che opera attraverso le filiali del Gruppo, con presidi locali e specialisti dedicati. Nella Divisione sono inoltre incluse: - le banche regionali per le quali non si è ancora avviato il processo di integrazione informatica (Carifirenze, Casse del Centro e Banca di Trento e Bolzano); - le società prodotto specializzate nel credito industriale (Mediocredito Italiano e Banca Cis), nel leasing (Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca). Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative Eurizonvita, Sud Polo Vita, Intesa Vita e Intesa Previdenza, le società fiduciarie Sirefid e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Si Holding, cui fa capo il controllo totalitario di Cartasi, società interbancaria leader in Italia nel settore delle carte di credito. La Divisione Banca dei Territori registra nei primi nove mesi del 2008 proventi operativi netti per 9. 426 milioni di euro, in flessione del 2% rispetto ai 9. 619 milioni dei primi nove mesi del 2007, pari al 66% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (65% nei primi nove mesi del 2007). Gli oneri operativi flettono del 3,8% - passando da 4. 998 a 4. 807 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa di 4. 619 milioni pressoché invariato rispetto ai 4. 621 milioni del corrispondente periodo del 2007, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 52% al 51%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette passa da 882 a 1. 082 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 3. 537 milioni di euro, in diminuzione del 5,5% rispetto ai 3. 743 milioni dei primi nove mesi del 2007. La Divisione Corporate & Investment Banking comprende: - la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale; la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Zao Banca Intesa). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export; la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente; - Banca Imi, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&a per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making; la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (Pei) e Imi Investimenti. Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre l’attività di Mediofactoring e quella di negoziazione per conto del Gruppo (proprietary trading). La Divisione Corporate e Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 1. 808 milioni di euro - rispetto ai 2. 219 milioni dei primi nove mesi del 2007 (-18,5%, +12,3% escludendo il risultato dell’attività di negoziazione) - pari al 13% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (15% nei primi nove mesi del 2007). A fronte di oneri operativi pari a 681 milioni, in calo del 2,9% rispetto ai 701 milioni dei primi nove mesi del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 1. 127 milioni, in diminuzione del 25,8% rispetto ai 1. 518 milioni dei primi nove mesi del 2007, con un cost/income ratio pari al 37,7%, rispetto al 31,6% dei primi nove mesi del 2007; se si escludesse il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato della gestione operativa crescerebbe del 24,4% e il cost/income ratio scenderebbe al 38,3% dal 44,3% dei primi nove mesi del 2007. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette raddoppia da 145 a 290 milioni per effetto degli stanziamenti a fronte dell’esposizione verso Lehman e banche islandesi. Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 7 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 842 milioni, in calo del 38,6% rispetto agli 1. 371 milioni dei primi nove mesi del 2007, ma crescerebbe del 30,3% se si escludessero il risultato dell’attività di negoziazione e le rettifiche per Lehman e banche islandesi. La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l´obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit svolge la propria attività tramite Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo. La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 239 milioni di euro, in aumento del 9,1% rispetto ai 219 milioni dei primi nove mesi del 2007, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (1% nei primi nove mesi del 2007); se si escludesse il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi operativi netti aumenterebbero del 25,8%. A fronte di oneri operativi pari a 67 milioni, in diminuzione del 4,3% rispetto ai 70 milioni dei primi nove mesi del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 172 milioni, in aumento del 15,4% rispetto ai 149 milioni dei primi nove mesi del 2007 e il cost/income ratio scende dal 32% al 28%; se si escludesse il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato della gestione operativa crescerebbe del 42,7% e il cost/income ratio migliorerebbe dal 36,1% al 27,5%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce da 15 a 124 milioni, per effetto degli stanziamenti a fronte dell’esposizione verso Lehman. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 48 milioni, in calo del 64,2%, rispetto ai 134 milioni dei primi nove mesi del 2007; se si escludessero il risultato dell’attività di negoziazione e le rettifiche per l’esposizione Lehman, il risultato corrente al lordo delle imposte crescerebbe del 39,4%. La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo: - la Direzione Area Banche Cee & See, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, Vub Banka in Slovacchia, Cib Bank in Ungheria, e in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; - la Direzione Area Banche Cis, posta a presidio della controllata Kmb Bank nella Federazione Russa e di Pravex-bank in Ucraina; - la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria. La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 1. 668 milioni di euro, in aumento dell’ 11,6% dai 1. 494 milioni dei primi nove mesi del 2007, pari al 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (10% nei primi nove mesi del 2007); se si escludesse il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi netti aumenterebbero del 18,4%. Gli oneri operativi aumentano del 14,3% da 776 a 887 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce dell’ 8,8%, da 718 a 781 milioni, e il cost/income ratio passa dal 51,9% al 53,2%; se si escludesse il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato della gestione operativa crescerebbe del 24,8% e il cost/income ratio migliorerebbe dal 60,9% al 58,7%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce del 13,6% da 125 a 142 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 6 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 645 milioni, in aumento dell’ 8% rispetto ai 597 milioni dei primi nove mesi del 2007; se si escludesse il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato corrente al lordo delle imposte crescerebbe del 28,8%. La business unit Eurizon Capital è la società dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’open market attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital (Lussemburgo) ed Eurizon Alternative Investments, preposte alla promozione e alla gestione, rispettivamente, di fondi di diritto lussemburghese e di fondi alternativi. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è presente nel settore del risparmio gestito anche in Cina, tramite il 49,9% della società di asset management Penghua Fund Management. La business unit Eurizon Capital registra proventi operativi netti per 259 milioni di euro, in flessione del 10,1% rispetto ai 288 milioni dei primi nove mesi del 2007, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto ai primi nove mesi del 2007). A fronte di oneri operativi per 113 milioni, in calo dell’ 11,7% rispetto agli 128 milioni dei primi nove mesi del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 146 milioni, in diminuzione dell’ 8,8% rispetto ai 160 milioni dei primi nove mesi del 2007, e il cost/income ratio scende dal 44,4% al 43,6%. Dopo accantonamenti e rettifiche nette per un milione, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 145 milioni, in diminuzione del 7,6%, rispetto ai 157 milioni dei primi nove mesi del 2007. 10 La business unit Banca Fideuram, tramite la propria rete di private bankers, svolge attività di asset gathering al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e registra proventi operativi netti per 503 milioni di euro, in diminuzione del 7,4% rispetto ai 543 milioni dei primi nove mesi del 2007, pari al 4% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto ai primi nove mesi del 2007). A fronte di oneri operativi per 247 milioni, in calo del 2,8% rispetto ai 254 milioni dei primi nove mesi del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 256 milioni, in calo dell’ 11,4% rispetto ai 289 milioni dei primi nove mesi del 2007, e il cost/income ratio passa dal 46,8% al 49,1%. Dopo accantonamenti e rettifiche nette per 33 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 223 milioni, in diminuzione del 15,2%, rispetto ai 263 milioni dei primi nove mesi del 2007. * * * Il prudente ottimismo che aveva caratterizzato il commento ai dati semestrali deve lasciare spazio a una più cauta valutazione delle prospettive per il bilancio 2008. Nei mesi di settembre e, soprattutto, di ottobre la crisi dei mercati finanziari si è manifestata in tutta la sua gravità, con effetti sull’intero sistema finanziario mondiale, la cui consistenza e ampiezza sono al momento difficilmente valutabili. L’andamento del risultato della gestione operativa dovrebbe comunque continuare ad essere sostenuto dalla dinamica del margine d’interesse e dal proseguimento dei rigorosi controlli attuati sui costi operativi. . |
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