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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Novembre 2008
 
   
  ADEGUAMENTO DEL PIEMONTE AL CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE

 
   
  Torino, 26 novembre 2008 - Soddisfazione dell’Assessore alle Politiche Territoriali, Sergio Conti, per l’approvazione avvenuta ieri in Consiglio regionale del Disegno di legge, presentato dalla Giunta, che prevede adeguamenti al Decreto legislativo 42/2004, il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” . L’entrata in vigore della seconda modifica del Codice ha variato in modo sostanziale la normativa, tanto da richiedere una revisione delle leggi regionali in materia. Lo Stato, avvalendosi di alcune decisioni della Corte Costituzionale, ha infatti scelto di rivendicare la sua esclusiva competenza sulla tutela del paesaggio e ha introdotto nell’ordinamento disposizioni con le quali molta legislazione regionale è in aperto contrasto. Sottolinea l’Assessore Conti: “Si tratta, in particolare per il Piemonte, della delicata materia che regola la sub-delega ai Comuni del potere di rilasciare autorizzazioni paesaggistiche: materia sulla quale il ritardo nell’adeguare la normativa da parte regionale provocherebbe non solo ritardi nel rilascio delle autorizzazioni, ma anche rischi ai cittadini che dovessero utilizzare autorizzazioni rilasciate con procedure non corrette. La materia, infatti, è oggetto di sanzioni penali. ” Le nuove disposizioni, per consentire alle Amministrazioni comunali il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, impongono verifiche preventive eseguite con modalità e da Commissioni diverse da quelle previste dalla legislazione regionale (che si limita a far esaminare le richieste da una Commissione Edilizia integrata da un esperto, con specifica e comprovata competenza nella tutela dei valori ambientali). “La nuova legislazione regionale- afferma Conti- deve essere operante dal 1° gennaio 2009: dopo tale data, in mancanza della nuova organizzazione richiesta dalla legge dello Stato, si configura un rischio reale di non poter assentire le autorizzazioni se non mediante procedure defatiganti che creeranno, inevitabilmente, ritardi rilevanti e inaccettabili. ” .  
   
 

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