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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Novembre 2008
 
   
  TIENE BENE L’EXPORT ITALIANO FUORI DALL’UE NEGLI ULTIMI DIECI MESI DEL 2008 (+7,7%), MALGRADO LA COMPLESSA CONGIUNTURA INTERNAZIONALE

 
   
  Roma, 26 novembre 2008 - A settembre 2008 l’Italia è il primo paese europeo per velocità di crescita delle esportazioni sui mercati extra-europei (+4,7% rispetto al 2007, con un valore dell’export pari 12,8 miliardi di euro). Nel periodo gennaio-settembre 2008, infatti, il tasso di incremento è circa tre volte superiore rispetto alla media registrata verso l’Ue a 27 (+8,3% contro il +2,9%) “La buona tenuta dell’export italiano sui mercati extra-europei è in larga parte attribuibile alla capacità di diversificazione dei mercati di sbocco delle imprese italiane, grazie anche ad un processo di riorganizzazione del loro assetto interno – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero – lo spostamento delle vendite verso economie in rapido sviluppo, quali i Paesi Bric, ha in parte compensato la riduzione delle quote verso quei mercati ritenuti domestici, come quello statunitense”. Tra le principali economie europee, l’Italia è infatti il Paese che, già nei primi nove mesi dell’anno, ha rilevato una contrazione più consistente delle proprie esportazioni verso gli Stati Uniti (-5,1%), con una riduzione di circa un punto percentuale della quota export negli ultimi quattro anni (6,8% contro il 7,9% del gennaio-ottobre 2004). Di contro la Russia, nonostante una leggera flessione (-0,8%) registrata nel mese di ottobre, si conferma, con la Svizzera, secondo mercato extra-europeo di riferimento per l’export italiano: già nei primi otto mesi dello scorso anno, infatti, la quota export sul mercato russo era pari al 10,7%, seconda solo a quella della Germania (31,8%) e più che doppia rispetto a quella del Regno Unito (4,4%). Bene anche l’America Latina: in particolare, Brasile e Venezuela hanno registrato negli ultimi quattro anni (gennaio-agosto 2008 rispetto al 2004) un incremento del valore delle esportazioni italiane pari rispettivamente all’87% e al 58%. .  
   
 

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