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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Novembre 2008 |
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SARDEGNA: LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE SORU
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Cagliari, 27 Novembre - "Per me era importante - ha detto il Presidente intervenendo in aula un´ora e mezza dopo la bocciatura dell´emendamento della Giunta - riflettere in maniera serena e pacata sul modo migliore di proseguire i lavori oggi e in questa legislatura. E´ evidente - ha continuato - che si è mostrato un dissenso forte, in parte sul merito, sul governo del territorio, ma ancora di più mi sembra che ci sia stata una mancanza della fiducia necessaria tra un Presidente della Regione e la sua maggioranza". "Ho riflettuto, so di essere stato eletto direttamente, con la fiducia dei cittadini, ma non si può governare senza la fiducia della maggioranza in Consiglio regionale. Ancora di più - ha continuato - perché subito dopo avremmo dovuto discutere la legge finanziaria che non si può affrontare nel clima, appunto, di una fiducia interrotta oggi". "Voglio mantenere salda la mia chiarezza - ha detto ancora il Presidente - i principi che hanno ispirato la mia esperienza fino ad adesso. Ho cercato di riflettere su cosa sia più utile per la Sardegna e i sardi, non per me. Pur nella consapevolezza del momento difficile nel mondo, in Italia e in Sardegna, credo che la cosa migliore per i sardi sia chiarire immediatamente lo stato della maggioranza alla quale hanno dato fiducia fino a oggi". "All´annuncio delle dimissioni, dai banchi del centrodestra si è levato un applauso, censurato dal Presidente del Consiglio, Spissu. Il Presidente della Regione ha così ripreso l´intervento: "Ho servito bene credo finora, con coscienza e tutta l´onestà possibile. Ho servito mettendo al primo posto l´interesse dei sardi. E credo di servire il loro interesse anche oggi con questa decisione. I prossimi giorni li utilizzeremo per analizzare situazione. Capisco la gioia di chi applaude, ma è un momento difficile, non è l´ultimo giorno neppure della mia esperienza politica. Intendo andare avanti ed è per questo che prendo questa decisione. Ci saranno altri momenti per mostrare gioia e per altre considerazioni. Ora termino qui". Poco prima della mezzanotte del 25 novembre, nel corso di una conferenza stampa nella sala del Consiglio regionale, il Presidente ha detto, tornando sulle ragioni delle dimissioni: "Vi confermo che ho consegnato la lettera di dimissioni al Presidente Spissu, così come previsto dalle norme. E’ un passo che ho meditato, che ho meditato seriamente, ma mi sono convinto dell’utilità, della necessità di questa decisione. Non sono interessato a governare a tutti i costi e a governare comunque, credo che sia giusto governare in un percorso di chiarezza e coerenza con le cose sempre affermate ai sardi, in un percorso di coerenza, soprattutto, col programma di governo con il quale mi sono presentato agli elettori. Oggi quella coerenza rischiava di venir meno, in una maniera direi estremamente forte, e per questo ho dovuto segnare un distacco rispetto alla mia maggioranza. Tra le cose buone che abbiamo fatto in questa legislatura c’è la legge statutaria. Si è occupata anche di regolare le dimissioni del Presidente della Regione, mi pare che sia all’articolo 12, e prevede un cosiddetto periodo di raffreddamento. Prevede la necessità che le dimissioni, presentate oggi dal Presidente del Consiglio, debbano essere seguite da un dibattito in aula, che necessariamente si deve tenere tra il ventesimo e il trentesimo giorno a partire da oggi. Quindi abbiamo tutto il tempo per riflettere e per verificare il patto della maggioranza. Quello che è importante per noi ho cercato di dirlo: coerenza anche sul tema del governo del territorio, che è il tema di cui ci occupavamo oggi, e coerenza vuole che una delega che è stata appena esercitata dalla Giunta regionale, e che è stata confermata dall’esito del referendum, a cui hanno votato contro solo il 17% dei sardi, nonostante un dispiego di forze mediatiche come mai si era visto in questa regione, quella delega dev’essere mantenuta. Certo che sono amareggiato. Sono amareggiato. Deluso dalla politica no, anzi, sono più consapevole di cinque anni fa dell’importanza, del valore, del grande valore anche morale dell’impegno politico, ma io questo impegno non lo farò venir meno. Oggi non è l’ultimo giorno del mio impegno politico, e ho già detto in aula che manterrò il mio impegno politico". . . |
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