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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Dicembre 2008
 
   
  DONNE E POLITICA, SIMONETTI:NON LIMITARSI A NORME STATUTARIE

 
   
   Potenza, 10 dicembre 2008 - “Il mancato accesso delle donne alla politica non solo incide negativamente sulla condizione femminile, ma pone in discussione anche lo stesso statuto delle democrazie occidentali. La vicenda del Comune di Molfetta, dove si è registrata una ‘battaglia giuridica’ sull’interpretazione dello Statuto comunale per la presenza in giunta di una donna, ha riacceso i riflettori su una questione antica ed è, dunque, l’occasione per contribuire alla comprensione delle ragioni che mantengono le donne distanti dai luoghi della politica, per giungere a formulare e a sperimentare ipotesi di soluzione, sia sul piano delle politiche pubbliche, sia su quello della prassi quotidiana delle organizzazioni o delle donne stesse”. E’ quanto ha sostenuto la presidente del gruppo Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti, intervenendo ad un confronto a Matera su “Donne e politica”. Nel sottolineare che “sarebbe un errore limitare la questione a semplice applicazione di normative statutarie e legislative di tutela”, Emilia Simonetti ha aggiunto che “promuovere l’accesso femminile alla rappresentanza politica significa creare per le donne uno ‘spazio sociale’ che ne riconosca e valorizzi identità, istanze, priorità e approcci. Di qui la necessità di identificare e testare gli elementi organizzativi, normativi e culturali da promuovere per creare quello ‘spazio’ che può rendere la politica accogliente per le donne. Nessun pregiudizio sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni, piuttosto un giudizio di negatività sulla politica italiana che, attraverso l´attuale sistema elettorale, esercita di fatto una cesura diretta sulle donne in virtù del fatto che i candidati vengono scelti dai segretari dei partiti”. Tra le indicazioni fornite da Simonetti, “la costituzione di un’Assemblea Permanente delle Amministratrici in ogni Regione. I Consigli regionali – ha detto - possono e devono fare di più promuovendo una sessione annuale su questi temi, un monitoraggio costante di verifica sui risultati raggiunti da una serie di provvedimenti e normative, accrescendo l’iniziativa di confronto specie tra le giovani generazioni femminili”. Simonetti ha proposto, inoltre, “una Rete di donne impegnate nelle istituzioni e in politica, con l’obiettivo di costituire un Osservatorio permanente sulle buone pratiche che possa servire come luogo di scambio e di monitoraggio dei progetti e delle esperienze avviate sul territorio nazionale per valorizzare l’esistente e generare nuove azioni positive, con la previsione di un portale web dedicato”. “E’ evidente – secondo l’esponente del Prc – che, superato definitivamente il dibattito sulle ‘cosiddette quote rosa’, bisogna passare a ‘politiche di genere’ in tutti i settori. Solo promuovendo reali condizioni di parità di vita-lavoro e, quindi, costruendo la rete di servizi di cui la donna ha bisogno si può superare l’attuale situazione di discriminazione. La vera questione – a parere di Simonetti - è che non ci si limiti alle cosiddette quote rosa che prevedono l’inserimento delle donne nelle liste dei partiti. Serve, invece, che anche i partiti ci incentivino, ci sostengano e trasformino quello che sembra un mero adeguamento di genere in una visione diversa della politica e della società. Un altro elemento importante è la meritocrazia: è importante dimostrare di valere e di non essere arrivate fin lì solo per una norma di legge”. .  
   
 

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