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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Dicembre 2008
 
   
  E’ ANCORA DI MODA BERE FUORI CASA?

 
   
   Sono 11,2 Milioni gli adulti che consumano alcolici e/o superalcolici (esclusi vino e birra) fuori casa, pari a 22,8% della Popolazione over 18 anni. Questo quanto emerso nell’ edizione di Settembre 2008 dell’Osservatorio Bevande Alcoliche Fuori Casa: indagine individuale condotta attraverso questionario strutturato e autocompilato su un campione di 15. 000 individui di età >= 14 anni del Panel Homescan. Al netto delle differenze esistenti tra le diverse tipologie, il consumatore della categoria si può sintetizzare con i seguenti tratti socio-demografici: uomo (70%); età 25-44 anni (53%): gli over 45 anni rappresentano ancora il 36% dei consumatori fuori casa! residente in comuni con < 20. 000 abitanti (48%): Nei grandi centri urbani si concentrano il 15% degli adulti che si attivano sui consumi fuori casa regioni settentrionali (54%); reddito Medio Alto/alto (53%). Relativamente ai luoghi di consumo, la sovrapposizione tra i canali risulta piuttosto limitata a conferma di un consumatore in generale sistematico e abitudinario nella frequentazione dei locali: in termini di preferenze il bar e il ristorante sono i canali di consumo più rilevanti. Degno di nota il risultato dellle pizzerie/trattorie dove si concentrano un terzo dei consumatori di alcolici. Risultato che non sorprende se si analizzano le tipologie di pubblici esercizi in cui si possono consumare le bevande alcoliche in termini di bacino di frequentazione. Il quadro che emerge evidenzia come il bacino consumatori della pizzeria sia oggi il più elevato e come la frequentazione media del canale risulti superiore a quella di tutti gli altri luoghi di consumo ed eccezione del bar. In termini di diffusione sono gli spumanti/prosecco e il limoncello ad ottenere i livelli più elevati; digestivi alcolici, grappa, aperitivi in bottiglietta monodose, sambuca e cocktails alcolici risultano gli alcolici con le maggiori frequenze di consumo. Il consumo liscio risulta predominante (60% delle preferenze a totale categoria). Da segnalare come per i consumatori più giovani (18-24anni) si evidenzi una chiara propensione a sperimentare un consumo mixato trasversale alle diverse tipologie (dal rhum, alla grappa . All’amaro). Con riferimento infine alle dinamiche di consumo, si evince come nel contesto di difficoltà in cui si stanno destreggiando le famiglie italiane, vi sia uno zoccolo duro di consumatori (70% degli intervistati) che non rinuncia al piacere del bere fuori casa e dichiara di “non aver modificato le proprie abitudini di consumo nell’ultimo anno”. Analizzando poi le motivazioni che hanno indotto un terzo del parco consumatori a ridurre il consumo di bevande alcoliche nel breve periodo, emerge come la contrazione nei consumi sia dettata prevalentemente da fattori contingenti (“si esce di meno”, “ sono troppo costosi” ) più che da un reale disaffezione verso la categoria. Del resto il 75% degli italiani sostiene che “gli alcolici rientrano a tutti gli effetti nelle abitudini alimentari per cui non si devono rinnegare ma semplicemente consumare con misura!” e in questo scenario di generalizzata sofferenza dei consumi fuori casa, lo Spritz da mera consuetudine locale del nord est si è “rinventato” e “brandizzato” sino a divenire un must del bere giovane a livello nazionale. .  
   
 

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