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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Dicembre 2008 |
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SECONDO LA COMMISSIONE EUROPEA C´È URGENTE BISOGNO DI UNA STRATEGIA EUROPEA PER CONTRASTARE LE SPECIE INVASIVE
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La Commissione europea (Ce) ha sottolineato la necessità di sviluppare una strategia a livello dell´Ue per prevenire, controllare ed eliminare le specie invasive che minacciano la biodiversità e la stabilità economica europea. La Commissione ha proposto diverse opzioni da prendere in considerazione da parte del Consiglio europeo e di altre istituzioni, e mentre si discute una nuova strategia, la Ce continuerà a sostenere interventi mirati di ricerca scientifica. Il termine "specie invasive" descrive piante, animali ed insetti alloctoni che prosperano in ambienti nuovi e causano seri danni agli ecosistemi, alle colture e al bestiame. Le conseguenze sull´agricoltura (coleotteri che mangiano le foglie), regioni boschive (radici che causano l´erosione del suolo), vivai commerciali (pesca ridotta), infrastrutture (tubazioni di adduzione bloccati da fastidiose cozze) e sulla salute umana (allergie, problemi della pelle, virus del Nilo occidentale) sono difficili da ignorare. Una recente stima calcola i costi dei danni, degli interventi per l´eliminazione e delle conseguenze economiche delle specie invasive tra i 9. 600 Mio Eur e i 12. 700 Mio Eur l´anno solo nell´Ue. La comunicazione della Commissione sulle specie invasive sottolinea l´importanza di raggiungere l´obiettivo di fermare il declino della biodiversità entro il 2010. Per questo fine, secondo il rapporto, è fondamentale armonizzare gli interventi legislativi per controllare la diffusione delle specie invasive, specialmente tra paesi e sub regioni confinanti. Esistono diversi strumenti per far fronte alle specie invasive in Europa, tra cui la Direttiva sulla salute delle piante, il Regolamento sul commercio della flora e della fauna selvatiche, la Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi. Però, secondo il rapporto, "non esiste un sistema unificato per monitorare e controllare le specie invasive e i loro effetti sulla biodiversità. Le misure attualmente adottate sono frammentarie ed è difficile che contribuiscano in modo sostanziale a ridurre i rischi creati agli ecosistemi europei dalle specie invasive. " La Commissione descrive un approccio gerarchico in tre fasi per la gestione delle specie invasive, che ritiene debba essere adottato in tutto il continente: prevenzione, rilevazione precoce ed eliminazione, e controllo. La prevenzione è la soluzione meno costosa, ma ovviamente la rilevazione precoce e la rapida eliminazione sono fondamentali. Affinché queste misure siano efficaci, un "idoneo scambio di informazioni e l´implementazione di campagne/azioni coordinate per controllare/fermare la diffusione delle specie in questione" sono di primaria importanza. La Commissione ha proposto tre opzioni politiche: massimizzare l´applicazione della legislazione esistente, il che comporta che gli Stati membri rendano volontariamente il controllo delle specie invasive parte delle loro mansioni di frontiera; adattare la legislazione esistente, il che pone un significativo problema di coordinamento; o creare un apposito quadro normativo completo, che sarebbe però costoso. L´ultima opzione è considerata la più indicata per un´azione efficace. Secondo la comunicazione, "C´è ancora molto da imparare sulla vastità e sui percorsi delle specie invasive, le conseguenze che hanno sugli ecosistemi, e come i cambiamenti climatici potrebbero influenzare le invasioni biologiche. " Mentre lavora con altre istituzioni ed enti interessati per individuare l´approccio migliore, la Commissione ha sottolineato l´importanza di una ricerca scientifica continuata sulle specie invasive ricordando l´importante contributo dei progetti Daisie ("Catalogazione delle specie alloctone invasive in Europa") e Alarm ("Valutazione dei rischi ambientali su larga scala con metodi testati"), entrambi finanziati nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) e del programma Life+, il Fondo europeo per l´ambiente. Il progetto Daisie ha contribuito in maniera decisiva alle capacità di "allarme precoce", sviluppando un inventario aggiornato di tutte le specie alloctone conosciute come abitanti dell´Europa. Il loro inventario identifica specie prioritarie e fornisce una piattaforma per il monitoraggio europeo degli indicatori di biodiversità, e inoltre evidenzia aree verso le quali l´Europa dovrà indirizzare le proprie risorse per contrastare le invasioni biologiche. Si spera che questo inventario continuerà ad essere sviluppato, incoraggiando lo scambio di dati tra diverse regioni e funzionando come parte del "Sistema di informazione globale sulle specie invasive". Il progetto Alarm sviluppa e testa metodi per valutare rischi ambientali su larga scala in modo da minimizzare gli impatti umani negativi diretti e indiretti. "Il sistema globale di osservazione per l´ambiente e la sicurezza (Gmes) potrebbe rivelarsi uno strumento prezioso per il monitoraggio ed il controllo dell´impatto delle specie invasive sull´ambiente," aggiunge la comunicazione. "Ulteriori ricerche potranno contribuire a comprendere meglio le specie invasive e i percorsi della loro introduzione, nonché i rischi e la gravità dei fenomeni [. ] La ricerca e i risultati del monitoraggio, insieme ad iniziative come riviste online accessibili a tutti, possono contribuire allo sviluppo di sistemi d´informazione sulle specie invasive," conclude il rapporto. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec. Europa. Eu/environment/nature/invasivealien/index_en. Htm Progetto Daisie http://www. Europe-aliens. Org . |
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