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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Dicembre 2008
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTATA UNA COMUNICAZIONE PER ABBASSARE I PREZZI DEI PRODOTTI ALIMENTARI IN EUROPA

 
   
   Bruxelles, 11 dicembre 2008 - La Commissione europea ha approvato una comunicazione in cui propone di migliorare il funzionamento della filiera alimentare, così da abbassare i prezzi al consumatore. I prezzi dei generi alimentari sono già scesi notevolmente dai livelli record di alcuni mesi fa, ma le cause che sottendono all’impennata dei prezzi delle materie prime agricole nel medio periodo, tra cui restrizioni normative, scarsa concorrenza e speculazione, rimangono latenti e vanno affrontate. “Tra agosto 2007 e luglio 2008, l’inflazione nel settore alimentare ha fatto crescere di circa un terzo l’inflazione complessiva, colpendo in particolar modo le famiglie con redditi modesti. Nell’attuale recessione economica, dobbiamo inviare un segnale chiaro della nostra serietà nel rimuovere le rigidità ed altri fattori che ostacolano il funzionamento ottimale dei mercati. Così facendo, non solo garantiremmo al consumatore prezzi più competitivi e non distorti, ma proteggeremmo anche il potere d’acquisto dei cittadini più vulnerabili e incentiveremmo l’occupazione”, ha dichiarato il commissario per gli Affari economici e monetari Joaquín Almunia. “La politica agricola è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano per assicurare che le derrate alimentari siano vendute al consumatore a prezzi ragionevoli. La recente “valutazione dello stato di salute” della Pac ha introdotto modifiche intese ad affrancare gli agricoltori perché possano rispondere meglio ai segnali del mercato. Spero che riusciremo anche ad eliminare alcune delle restrizioni al commercio internazionale dei prodotti alimentari mediante un accordo equilibrato nell´ambito dei negoziati commerciali multilaterali del Doha Round”, ha affermato la commissaria per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. La comunicazione odierna propone vari mezzi per migliorare il funzionamento della filiera alimentare in Europa, affinché ogni famiglia possa beneficiare in permanenza di prezzi competitivi. Essa fa seguito all´invito, rivolto dal Consiglio europeo dello scorso giugno, a indagare sulle cause dei forti rincari degli alimenti, poco prima che sopraggiungessero aumenti ancora più alti dei prezzi delle materie prime. La Commissione propone di: promuovere la competitività della filiera alimentare per accrescerne la capacità di ripresa dall’urto dei prezzi mondiali; il Gruppo ad alto livello sulla competitività del settore agroalimentare [1] formulerà raccomandazioni agli inizi del 2009; operare in modo fermo e coerente a tutela della concorrenza su scala Ue e nazionale tramite la Rete europea della concorrenza e contrastare pratiche e restrizioni particolarmente deleterie; riesaminare le normative potenzialmente restrittive a livello Ue e/o nazionale: i provvedimenti che limitano l’accesso al mercato debbono essere riveduti e, se necessario, abrogati, salvaguardandone peraltro le finalità ambientali e sociali; ciò verrà fatto in sede di monitoraggio del mercato al dettaglio e di recepimento della direttiva sui servizi; i provvedimenti che limitano la concorrenza sui prezzi vanno esaminati a livello nazionale; i ritardi di pagamento da parte dei dettaglianti o gli oneri esorbitanti imposti ai produttori per le offerte promozionali debbono essere sottoposti a scrutinio; la regolamentazione dell’orario di apertura dei negozi potrebbe formare oggetto di consultazioni sul piano nazionale; i consumatori devono poter confrontare i prezzi più agevolmente: a questo scopo verrà creato un osservatorio europeo permanente dei prezzi al dettaglio; la Commissione vaglierà, di concerto con le autorità di regolamentazione dei mercati delle materie prime, come arginare l’eccessiva volatilità di tali mercati, che va a scapito sia dei produttori che dei consumatori. Occorre intensificare gli sforzi per riequilibrare l’offerta e la domanda di prodotti alimentari su scala mondiale, stimolare la ricerca agricola e aprire alla concorrenza i mercati internazionali. Benché i prezzi delle derrate siano scesi in picchiata, nel medio periodo rischiano di essere mantenuti alti da fattori strutturali come l’aumento della domanda mondiale. Il rialzo dei prezzi in atto dal 2006 è stato accompagnato da un incremento dei flussi d’investimento nei prodotti derivati. Il recente improvviso deflusso degli investimenti dai mercati a termine potrebbe essere un indizio di una bolla speculativa prossima a scoppiare. Ma la volatilità caratterizza anche i mercati a pronti. Questa situazione è imputabile anche a disfunzioni della filiera alimentare, riconducibili al grado di concorrenza e di regolamentazione. Nei vari Stati membri i prezzi dei prodotti alimentari hanno reagito in modo molto diverso ai cambiamenti, segno che il mercato dell´Ue è ancora frammentato. Il consolidamento del mercato è presupposto di maggiore efficienza e di prezzi più bassi, ma non deve deteriorare le condizioni di concorrenza a livello locale, a detrimento delle imprese e dei consumatori. È certamente possibile migliorare il funzionamento della filiera alimentare in modo tale che il consolidamento e l’integrazione settoriali vadano di pari passo con un’accresciuta competitività, prezzi più bassi e un più vasto assortimento di prodotti alimentari. La promozione di una politica commerciale aperta, che sarà possibile se verranno portati a termine i negoziati commerciali dell’Omc nell’ambito del Doha Round, non potrà che giovare a tutti, compresi i paesi in via di sviluppo che sono i più colpiti dai rincari dei prezzi. Con l’approvazione della “valutazione dello stato di salute” della Pac, l’Ue si è impegnata risolutamente ad aiutare gli agricoltori a reagire meglio ai segnali del mercato e a cogliere nuove opportunità, offrendo nel contempo una moderna rete di sicurezza in caso di reale crisi di mercato. .  
   
 

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