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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Dicembre 2008 |
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TRENTO, IMMIGRAZIONE: PRESENTATO IL RAPPORTO ANNUALE
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Trento, 15 dicembre 2008 – Immigrazione in crescita in Trentino e livelli di integrazione buoni: questo, se dovessimo riassumerlo con una battuta, il contenuto del nuovo rapporto provinciale sull´immigrazione, realizzato dal centro Cinformi in collaborazione con i professori Maurizio Ambrosini e Paolo Boccagni, rispettivamente dell´università di Milano e di Trento, assieme alla ricercatrice del Cinformi Serena Piovesan. A fine 2007 gli immigrati in Trentino sono 37. 967, il 7,4% sul totale della popolazione (con una crescita del 14% rispetto all´anno precendente, un po´ inferiore al dato nazionale, del 16%). Il buon livello di integrazione è desumibile dai livelli occupazionali ma anche ad esempio dalla crescita degli alunni e studenti stranieri nelle scuole (dall´anno scolastico 2000/2001 a quello 2007/2008 le presenze straniere sono più che triplicate), e dei matrimoni misti (il 14,6% di quelli celebrati in provincia). I dati sono stati presentati l’ 11 dicembre nell´ambito di un convegno che ha visto la presenza, oltre che degli autori del rapporto, dell´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, assieme al dirigente del servizio politiche sociali Luciano Malfer, di Catherine de Wenden del Cnrs di Parigi, di Ferruccio Pastore del Cespi (Centro studi di politica internazionale) di Roma, del direttore del Cinformi Pierluigi La Spada e di una vasta platea composta di studiosi del fenomeno ma anche di persone attive a vario titolo nel vasto mondo del volontariato e delle associazioni, il cui contributo all´integrazione dei migranti in Trentino è fondamentale. Di seguito, una sintesi dei dati del rapporto, predisposta dal centro Cinformi. Le presenze straniere in Trentino alla fine del 2007: uno scenario variegato - Sono 37. 967 gli immigrati residenti alla fine del 2007 in provincia di Trento, con un’incidenza del 7,4% sul totale della popolazione. Rispetto all’anno precedente si registra una crescita della presenza degli immigrati del 14%. Si tratta di un aumento che va attributo innanzitutto agli ingressi per lavoro, ai ricongiungimenti familiari, alle nascite da genitori stranieri ma anche all’iscrizione presso le anagrafi comunali dei cittadini rumeni, in buona parte già presenti, ma passati con l’ingresso della Romania nella Ue, a inizio 2007, allo status di comunitari. Uno straniero su quattro ha meno di diciotto anni, e corrisponde a figli di stranieri il 14,7% delle nascite avvenute nel 2007. Gli stranieri sono largamente rappresentati tra i giovani adulti e, in modo meno eclatante, nelle fila dei quarantenni. Mentre in Trentino è anziana una persona su cinque, tra gli immigrati il rapporto è di appena un individuo su cinquanta, ovvero dieci volte di meno. L’83% degli immigrati si registra nei comprensori corrispondenti a Trento, Rovereto, Riva del Garda, Pergine, Cles. La massima incidenza percentuale sui residenti si annota nei comprensori della Valle di Non e della Vallagarina. Un terzo degli immigrati in Trentino è rappresentato da romeni e albanesi che costituiscono le presenze più consistenti. Seguono gli immigrati marocchini e poi quelli provenienti da alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale, ovvero macedoni, serbi, ucraini e moldavi; infine i tunisini e gli algerini. Le principali motivazioni dei permessi di soggiorno - La maggior parte dei permessi di soggiorno è per motivi di lavoro e rappresentano in media il 60% del totale. Seguono quelli per famiglia, che spaziano da oltre il 40% del totale per albanesi, marocchini o macedoni, a meno del 20% nel caso dell’immigrazione ucraina. Una certa rilevanza assumono anche i permessi per studio e per minore età, in particolare per l’immigrazione albanese e marocchina. Gli indicatori di una presenza più stabile: carte di soggiorno, ricongiungimenti familiari, acquisizioni della cittadinanza italiana - Sono 1. 691 i cittadini che hanno ottenuto la carta di soggiorno per motivi di lavoro e famiglia nel 2007, e provengono soprattutto da Albania, Marocco, Macedonia, Tunisia e Serbia. Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari, si registra una considerevole crescita rispetto al numero di ricongiungimenti autorizzati nel 2006. Si tratta di ben 1. 600 nuove presenze, per effetto della richiesta di ricongiungimento da parte di un migliaio di stranieri già presenti. Un altro elemento che emerge dal Rapporto 2008 sull’immigrazione in Trentino è quello dei ricongiungimenti “multipli”, ovvero l’effettuazione, da parte di un solo richiedente, di più di un ricongiungimento, ad esempio il coniuge e un figlio, o più di un figlio. È il caso in particolare dei pakistani che hanno realizzato, in media, più di due ricongiungimenti. Le acquisizioni di cittadinanza sono aumentate in modo significativo nel 2007 rispetto all’anno precedente. Circa il 73% del totale, ossia 348 acquisizioni, è legato ai matrimoni. Ad ottenere la cittadinanza italiana a seguito del matrimonio sono gli immigrati provenienti dalla Romania, Marocco, Colombia, Argentina, Brasile e Cuba. Soltanto 131 sono i cittadini immigrati diventati italiani via naturalizzazione e provengono in particolare da Marocco, Bosnia Erzegovina, Tunisia e Albania. Alunni stranieri nelle scuole trentine - Dall’anno scolastico 2000/2001 a quello 2007/2008 le presenze straniere nelle scuole trentine sono più che triplicate, e negli ultimi due anni scolastici si è assistito all’ingresso di circa 1. 000 nuovi studenti stranieri l’anno. Sono 7. 300 gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole trentine nell’anno scolastico 2007/2008, il 9,2% della popolazione studentesca totale. Le nazionalità più consistenti sono quelle albanese, marocchina e rumena, che rappresentano il 42,4% del totale degli studenti non italiani. La crescita più dinamica è quella del Brasile e quella della Moldavia. I bambini e i ragazzi stranieri nati in Italia che risultano iscritti nelle scuole trentine rappresentano oltre il 36% degli alunni stranieri, corrispondenti al 3,3% degli studenti complessivi. La maggior parte è iscritta nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie. Sono le scuole della Valle di Non e della Vallagarina a confermare il primato dell’incidenza straniera sulla popolazione scolastica complessiva, con 11 studenti stranieri ogni 100, rispetto a una media provinciale di 9 studenti stranieri ogni 100. Il Rapporto 2008 si sofferma anche sulla questione dei ritardi scolastici attraverso i dati analizzati nella pubblicazione “Alunni con cittadinanza non italiana. Anno scolastico 2007/08”, curata da L. Bampi e G. Saporito. La mancanza di regolarità scolastica tra gli studenti con cittadinanza non italiana rappresenta un aspetto particolarmente critico. In media, il 37% degli alunni stranieri in Trentino non è in regola con gli studi e al crescere dell’età aumenta il loro “disagio” scolastico. La casa: una domanda crescente e diversificata - Le domande presentate da cittadini stranieri dal 1992 al 2005 sono state oltre 6. 100. Nel 2007 si registra un relativo incremento delle assegnazioni di alloggi a cittadini non comunitari, ma la quota di cui essi sono beneficiari rimane minoritaria: 58 alloggi, a fronte dei 432 assegnati ai cittadini comunitari. In altre parole, se per i cittadini comunitari è stato soddisfatto il 18,5% delle domande presentate, per i cittadini non comunitari il dato corrispondente è pari ad appena il 2,7%, un valore di quasi sette volte inferiore. La salute degli immigrati - Sono oltre 49 mila gli stranieri iscritti al sistema sanitario provinciale trentino, di cui una buona parte proviene dalla Romania e dalla Polonia. Il numero di accessi al pronto soccorso ha raggiunto quota 29. 700, e i flussi migratori più rappresentati sono quelli di marocchini e albanesi, accanto a una decisa crescita degli accessi di utenti dalla Romania. Sono aumentati inoltre i ricoveri ospedalieri, e le motivazioni principali sono legate al parto e al periodo neonatale. La distribuzione per nazionalità vede ancora al primo posto i cittadini albanesi, anche se è stato molto più cospicuo l’incremento dei ricoveri da parte di rumeni, tunisini e moldavi. La cittadinanza economica degli immigrati in Trentino - Gli occupati stranieri in provincia di Trento nel 2007 sono quasi 16mila, con esclusione dei lavoratori stagionali e domestici, e incidono per il 7,2% sull’occupazione complessiva. Tra gli occupati stranieri, quasi tre quarti sono classificati come non comunitari. I maschi, sia comunitari sia non comunitari, sono prevalentemente assorbiti dai settori dell’industria, dell’edilizia e del commercio. Le donne vengono impiegate particolarmente nel commercio, nel settore turistico-alberghiero, nei servizi alle imprese - presumibilmente soprattutto pulizie. Per quanto riguarda le qualifiche, va detto che tre occupati stranieri su quattro svolgono un lavoro come operai. Comunque, oltre 1. 600 immigrati, in particolare comunitari, hanno trovato lavoro in Trentino come impiegati, quadri e dirigenti. Il lavoro autonomo incide invece per più del 10% sull’occupazione straniera. In una situazione economica non particolarmente brillante, le assunzioni di immigrati comunitari e non, hanno fatto segnare un incremento superiore al 25%. Quasi un terzo delle assunzioni in Trentino si riferiscono a lavoratori provenienti dall’estero, comunitari e non comunitari. Nell’agricoltura tre assunzioni su quattro riguardano ormai un lavoratore straniero. Nell’industria il 30% delle assunzioni riguarda gli immigrati e nel settore terziario, il dato medio si colloca tra un quinto e un quarto delle assunzioni complessive. Cresce la presenza degli immigrati anche nel settore interinale. Gli aumenti maggiori nel 2007 si sono registrati nei servizi, con concentrazioni più elevate nei servizi alle imprese, in cui le assunzioni di immigrati con contratti di somministrazione sono più che raddoppiate. Lo sviluppo di attività indipendenti: un’opportunità di promozione sociale - I dati della Camera di Commercio di Trento parlano di 4. 729 imprenditori nati all’estero, di cui 3. 360 provenienti da paesi non comunitari. La maggioranza degli imprenditori si registra nei settori delle costruzioni e del commercio. Si confermano anche alcune “specializzazioni etniche”: commercio per i marocchini, costruzioni per albanesi, serbo-montenegrini, macedoni, tunisini; ancora commercio e ristorazione per i cinesi, peraltro poco numerosi. . |
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