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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Dicembre 2008
 
   
  MECCANICA VARIA: IL FATTURATO 2008 MANTIENE SEGNO POSITIVO (+2,3%) MA LA PRODUZIONE REALE REGISTRA IL PRIMO STOP (-1%). ALLARMANTI SEGNALI PER IL 2009 (-2,7%).

 
   
  Milano, 17 dicembre 2008 – La meccanica varia tiene ancora nel 2008 ma si appresta a un 2009 difficile. Chiusura di bilancio 2008 in segno ancora positivo per la Meccanica Varia di Anima con un fatturato pre-consuntivo 2008 pari a 44 miliardi di euro con un incremento del 2,3% sul 2007, mentre la produzione reale registra un –1% per effetto dell’inflazione e del prezzo delle materie prime. Le esportazioni segnano il passo rispetto agli anni precedenti e si attestano sui 25 miliardi di euro, con una crescita rispetto allo scorso anno del 3,5%. La quota di export nel 2008 ha raggiunto il 57% sul fatturato, ed ha rappresentato anche in questa occasione l’ancora di salvezza dell’industria meccanica italiana. Mettendo a confronto il I semestre del 2008 con l’analogo periodo del 2007, l’analisi dell’interscambio commerciale del settore evidenzia un livello delle esportazioni dei comparti Anima pari a 11 miliardi e 600 milioni di euro nei primi sei mesi del 2008 registrando un + 11% rispetto al 2007. Africa e Asia, oltre all’Ue a 27, sono le aree che hanno determinato in modo più significativo l’incremento dell’export della meccanica varia italiana. Per quanto riguarda le previsioni, i primi mesi del 2009 dovrebbero rappresentare il momento più grave della crisi, reso ancora più evidente dal confronto con la prima metà del 2008, periodo nel quale il settore della meccanica aveva mantenuto un’invidiabile inerzia. I più colpiti saranno i settori legati alla produzione di tecnologie e componenti ad alta efficienza energetica, già in affanno dalla fine del 2007 con la crisi dell’edilizia, che ora rischiano di trovarsi in gravissima difficoltà. – Afferma Sandro Bonomi, Presidente Anima – “Se anche gli incentivi legati all’introduzione di tecnologie e componenti ad alta efficienza energetica saranno ridotti al lumicino come previsto nel decreto “anti-crisi”, le aziende, i lavoratori e intere aree del nostro paese, soprattutto nel nord-est, vivranno sulla propria pelle gli effetti di una recessione annunciata che si è fatto di tutto per aggravare” - continua Bonomi. - “Chiediamo perciò lo stralcio dell’art. 29 del Dl 185/08 che ridimensiona enormemente le detrazioni fiscali del 55% applicabili ad interventi su queste tecnologie. ” L’anno prossimo il fatturato dell’intero comparto è atteso intorno ai 43 miliardi di euro, (–2,7% rispetto al 2008) mentre la produzione reale registrerà un –2,3% con un calo generalizzato che colpirà le esportazioni (-3,8%), l’occupazione (- 2,3%) e gli investimenti (-3,1%). “Queste previsioni tengono conto degli incentivi a suo tempo programmati per il periodo 2008-2010; - chiosa Bonomi – se questi ultimi non saranno ripristinati, le stime 2009 precipiteranno ulteriormente. Nel primo e secondo trimestre l’effetto della crisi finanziaria inciderà sulle nostre aziende sottoforma di minori ordini. Solo a chiusura del primo semestre potremo quantificare l’effetto negativo della crisi e solo al termine del terzo trimestre capiremo se la crisi sarà contenuta nel solo 2009 o proseguirà nel 2010”. Pur in una situazione di generale difficoltà, nel 2008 possiamo rilevare anche performance a doppia cifra in alcuni settori di nicchia. E’ il caso del montaggio degli impianti industriali (+17%) e delle Turbine idrauliche (+17,1%) così come i costruttori di Regolatori per gas (+22,6%) e i produttori di impianti per il trattamento dei rifiuti che iniziano finalmente vedere sbloccata la situazione ordini (+13%) imbrigliata nella burocrazia amministrativa locale e centrale. Un discorso specifico merita il comparto antincendio che registra un +9,9% nel 2008 ma per il quale si stima nel 2009 una flessione quasi pari (-8,1%). Addirittura sono previsti forti incrementi in alcuni settori come ad esempio quelli delle Turbine a Vapore (+69%) e delle Turbine idrauliche (+13,1%), comparti ancora quantitativamente piccoli, ma in rapida crescita. “A differenza di quanto eravamo ormai abituati, le stime per il prossimo esercizio presentano segno negativo” – commenta Bonomi – “che riflette una situazione congiunturale sfavorevole per l’intera economia, determinata da fattori esterni all’industria e che, nel nostro caso, gli imprenditori della meccanica varia si trovano a dover fronteggiare senza averla provocata. Ci auguriamo che il Governo, dopo aver aiutato le banche, aiuti anche le aziende, per assicurare la continuità dei tanti posti di lavoro creati in questi anni dall’industria, non solo, ma anche perché non saprei immaginare come potrà iniziare la ripresa, se non a partire dal rilancio delle Pmi, motore dell’Italia produttiva che rappresenta una delle poche ancore di salvataggio in questo mare in burrasca”. .  
   
 

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