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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Dicembre 2008
 
   
  POSATA A PADOVA PRIMA PIETRA ISTITUTO DI RICERCA "CITTA´ DELLA SPERANZA". GALAN: " SU QUESTE OPERE L´IVA AL 20% NON E´ UNA COSA GIUSTA".

 
   
  Padova, 17 dicembre 2008 - “Qui stiamo vivendo una straordinaria esperienza di generosità, che ci riporta con la memoria ai tempi andati, quando il Veneto era povero e gli ospedali venivano costruiti grazie ai doni e ai lasciti dei privati che potevano. Oggi il Veneto è cambiato ed ha la miglior sanità d’Italia, costruita e da costruire su grandi poli di eccellenza come questo e su un capillare collegamento con il territorio”. Lo ha detto il presidente della Regione Giancarlo Galan, intervenendo ieri a Padova alla cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della Speranza”, che nascerà entro il 2011 anche grazie ad uno specifico protocollo sottoscritto tra la Regione del Veneto, la Fondazione Città della Speranza, l’Università e l’Azienda Ospedaliera di Padova. Grazie a questa struttura, progettata gratuitamente dall’architetto Paolo Portoghesi e richiamante la doppia spirale del Dna come simbolo della vita, sarà possibile potenziare al massimo la ricerca scientifica e la diagnostica avanzata in ambito pediatrico, con particolare riguardo alle malattie neoplastiche dell’infanzia. Nel corso della cerimonia, critiche sono state rivolte all’imposizione dell’Iva al 20% anche su questo genere di opere. “Non è una cosa giusta – ha commentato Galan – ma io non sono lo Stato e non posso intervenire direttamente. Peraltro – ha ricordato – le stesse tasse le paga anche la Regione, e cioè i veneti, per realizzare un ospedale pubblico. Certo – ha aggiunto – che almeno un allentamento dell’Iva sarebbe anche un prezioso aiuto indiretto al sostegno della ricerca. Sarebbe una cosa bella”. Galan ha infine sottolineato che la scelta di realizzare un grande Centro di livello internazionale come questo è perfettamente in linea con le strategie di politica strutturale sanitaria che il Veneto sta portando avanti, che “si basano su alcune grandi strutture di massima eccellenza supportate da una forte presenza della sanità territoriale. L’era degli ospedali piccoli, dispendiosi e di fatto inefficienti – ha concluso Galan – è finita e tutti devono rendersene conto”. .  
   
 

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