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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Dicembre 2008
 
   
  IL TRENTINO IN CIFRE NELL’ANNUARIO STATISTICO AL 31 DICEMBRE 2007 LA POPOLAZIONE AMMONTAVA A 513.357 ABITANTI L’EDIZIONE 2008 È DISPONIBILE SUL SITO DEL SERVIZIO STATISTICA DELLA PROVINCIA

 
   
  Trento, 17 dicembre 2008 - Al 31 dicembre 2007 la popolazione residente in Trentino ammontava a 513. 357 abitanti, di cui 251. 279 maschi (pari al 48,9%) e 262. 078 femmine. E’ questo il primo dato della 26ª edizione dell’Annuario Statistico. Oltre 700 pagine e circa 460 tabelle raggruppate in 16 capitoli tematici (dalla popolazione alla climatologia) che offrono della realtà trentina un’analisi strutturale, di lungo periodo, indispensabile non soltanto per la programmazione dei servizi sociali, previdenziali e sanitari, ma anche per altri importanti aspetti quali, ad esempio, la programmazione scolastica, il mondo del lavoro, la pianificazione urbanistica. L’intero Annuario Statistico 2007 è già disponibile da oggi sul sito del Servizio Statistica all’indirizzo www. Statistica. Provincia. Tn. It. Esso rappresenta la sintesi delle principali rilevazioni curate dal Servizio come attività propria o attività delegata dall´Istat. L’obiettivo è quello di fornire agli amministratori pubblici, ai professionisti, ai cittadini e agli studenti uno strumento di conoscenza sempre adeguato a rappresentare l’evoluzione della realtà trentina. La principale novità dell’Edizione 2008 sarà rappresentata dall’inserimento, nella parte relativa ai Confronti, di indicatori calcolati a livello europeo. Infatti sarà possibile confrontare i singoli indicatori non più solo con le realtà regionali italiane ma anche Eu27 (in alcuni casi ad Eu15 ed Eu25). In seguito all’aggiornamento del modello di proiezione demografica sono state riviste le proiezioni demografiche al 31 dicembre 2010, 2020 e 2030. 1. Demografia - Al 31 dicembre 2007 la popolazione residente in Trentino ammonta a 513. 357 abitanti, di cui 251. 279 maschi (pari al 48,9%) e 262. 078 femmine. Nel corso dell’anno si è registrato un saldo complessivo positivo pari 6. 327 unità, determinato da un saldo naturale di segno positivo (583 persone), sommato ad un saldo migratorio, come ormai di consuetudine, anch’esso largamente positivo (6. 139 persone). Le variazioni legate ad aggiustamenti anagrafici di tipo amministrativo sono risultate pari a -395 unità. Popolazione residente
Popolazione residente Variazione percentuale rispetto all’anno precedente
31. 12. 1990 448. 280 + 0,5%
31. 12. 1995 461. 606 + 0,4%
31. 12. 2000 477. 859 + 0,9%
31. 12. 2001 477. 359 - 0,1%
31. 12. 2002 483. 157 + 1,2%
31. 12. 2003 490. 829 + 1,6%
31. 12. 2004 497. 546 + 1,4%
31. 12. 2005 502. 478 + 1,0%
31. 12. 2006 31. 12. 2007 507. 030 513. 357 +0,9% +1,3%
Un costante incremento della popolazione residente ha caratterizzato il Trentino dalla seconda metà degli anni ’80. La variazione leggermente negativa del 2001 è riconducibile agli effetti amministrativi delle correzioni anagrafiche seguite all’effettuazione del Censimento generale della popolazione e non rappresenta un effettivo calo della popolazione. In particolare, va rilevato che a partire dal 1990 il tasso di crescita medio annuo della popolazione è dello 0,7% (+1,3% nel 2007). In termini assoluti, la popolazione complessiva nel periodo tra il 1990 ed il 2007 è aumentata di 65. 077 unità e cioè del 14,5%. Natalità - Nel corso del 2007 si sono registrate 5. 178 nascite, quindici in meno rispetto al 2006. Il tasso di natalità si è attestato sul 10,1 per mille, ad un livello superiore a quello nazionale, pari al 9,5 per mille. Tasso di natalità (per 1. 000 abitanti)
Trento Italia
1985 9,4 10,5
1990 9,1 9,9
1995 9,9 9,2
2000 10,7 9,4
2001 10,6 9,2
2002 10,6 9,4
2003 10,2 9,4
2004 11,0 9,7
2005 10,4 9,5
2006 2007 10,3 10,1 9,5 9,5
Dal 1992 il tasso di natalità provinciale risulta costantemente superiore al corrispondente valore nazionale. Il numero medio di figli per donna era pari a 2,47 nel 1962 ed attualmente il valore si è quasi dimezzato: nel 2006 è, infatti, di 1,45, comunque ancora superiore al dato medio nazionale (pari a 1,34). Mortalità - Nel 2007 il numero dei decessi è risultato pari a 4. 595, ovvero 30 in più rispetto al 2006. Il tasso di mortalità, che è risultato pari al 9,0 per mille, risulta invariato rispetto all’anno precedente ed ancora inferiore rispetto a quello registrato a livello nazionale (9,6 per mille). Tasso di mortalità (per 1. 000 abitanti)
Trento Italia
1985 10,7 9,6
1990 9,8 9,3
1995 9,8 9,7
2000 9,4 9,9
2001 9,3 9,5
2002 8,9 9,7
2003 9,5 10,2
2004 9,1 9,4
2005 8,9 9,7
2006 2007 9,0 9,0 9,5 9,6
Mentre nei primi anni Novanta il tasso di mortalità provinciale era sempre leggermente superiore a quello nazionale, negli ultimi anni esso risulta inferiore e sostanzialmente stabile. Saldo naturale e saldo migratorio - Nel 2007 il saldo naturale (differenza tra nati e morti) si è riconfermato largamente positivo (+583 unità), anche se di entità leggermente inferiore rispetto al 2006, quando era risultato pari a +628 unità. Il saldo migratorio (differenza tra immigrazioni ed emigrazioni), assai variabile negli anni come entità numerica (dal 1990 è comunque sempre superiore alle 2. 000 unità), risulta positivo fin dal 1972; nel 2007 esso è risultato pari a +6. 139 unità. Le iscrizioni anagrafiche sono state, quindi, ancora una volta, più numerose delle cancellazioni. E´ quindi abbastanza evidente che la popolazione trentina è in crescita sia per l´apporto positivo del saldo naturale, ma soprattutto per l´entità del saldo migratorio o sociale. Occorre sottolineare come buona parte dei movimenti migratori avvengano all’interno della provincia: oltre la metà delle circa 19. 800 iscrizioni e delle 13. 660 cancellazioni avviene, infatti, tra i 223 comuni della nostra provincia. Nell’ambito del fenomeno migratorio, hanno assunto sempre maggiore rilevanza i movimenti migratori dall’estero. Nel 2007 su 19. 797 persone iscritte nell’anagrafe dei comuni trentini, 5. 705 sono infatti provenienti dall’estero; di contro, su 13. 658 unità cancellate, 814 sono emigrate all’estero. Dei 5. 705 iscritti dall’estero, il 93,6% ha cittadinanza straniera (nel 1990 erano il 50%). Il 51% proviene da Paesi europei facenti parte dell’Unione Europea; fra gli immigrati da Paesi europei non facenti parte dell’Unione Europea spiccano gli albanesi (6,8%) ed i macedoni (3,1%)[1]. I cittadini asiatici, australiani e americani rappresentano il 15,2% e il 9,2% è costituito dagli stranieri con cittadinanza africana: di questi, il 55% sono marocchini. Stranieri - Gli stranieri residenti in provincia di Trento al 31 dicembre 2007 sono 37. 967 (più precisamente, 18. 933 maschi e 19. 034 femmine) e rappresentano il 7,4% della popolazione residente in Trentino. I comprensori della Valle di Non e della Vallagarina presentano sul proprio territorio la maggior incidenza percentuale di stranieri residenti (rispettivamente 8,7 e 8,3 ogni 100 abitanti). Negli ultimi 15 anni la popolazione straniera è aumentata in modo consistente: nel 1988 era costituita, infatti, da 1. 496 persone, che rappresentavano lo 0,3% dei residenti totali. Stranieri residenti
Stranieri residenti Incidenza percentuale sulla popolazione residente
31. 12. 1990 2. 715 0,6
31. 12. 1995 7. 416 1,6
31. 12. 2000 14. 380 3,0
31. 12. 2001 16. 834 3,5
31. 12. 2002 19. 101 4,0
31. 12. 2003 22. 953 4,7
31. 12. 2004 26. 923 5,4
31. 12. 2005 30. 314 6,0
31. 12. 2006 31. 12. 2007 33. 302 37. 967 6,6 7,4
Nel corso del tempo si è assistito ad una modifica sostanziale della distribuzione degli stranieri per cittadinanza: mentre, infatti, nel 1988 i cittadini appartenenti agli Stati dell´Unione Europea costituivano circa la metà degli stranieri residenti, nel 2007 la loro quota si è nettamente ridotta (sono il 24,9%). Oggi, le presenze più rilevanti sono quelle dei cittadini appartenenti ai Paesi dell´Est extra Ue (che costituiscono nel complesso il 40,1% degli stranieri) e dei cittadini appartenenti al Maghreb (che sono il 17,2%). E´ interessante notare anche la composizione per età degli stranieri residenti in Trentino. La stabilità della presenza straniera viene indirettamente confermata dal numero di minori stranieri: essi sono circa 9. 260 e costituiscono il 9,9% dei minori residenti in provincia di Trento. La popolazione straniera ha, comunque, in generale, una struttura per età molto più giovane di quella trentina: basti considerare che la classe di età 30-39 anni rappresenta da sola oltre un quarto degli stranieri e che le persone di 65 anni e oltre costituiscono, invece, una quota molto ridotta (solo il 2%). L´incidenza percentuale delle stesse classi di età, per i residenti in provincia di Trento con cittadinanza italiana, assume valori completamente diversi da quelli sopra riportati: la classe di età 30-39 anni rappresenta, infatti, il 14,5%, mentre quella di 65 anni e oltre costituisce addirittura il 20,5%. Da rilevare, ancora, che se il tasso di natalità complessivo per la provincia di Trento è risultato pari al 10,1 per mille, quello relativo alla sola componente straniera è più che doppio e pari al 21,3 per mille. Altri aspetti demografici - La popolazione trentina nel 2007 è suddivisa in 216. 286 famiglie (3. 934 in più rispetto all’anno precedente), con un numero medio di componenti per famiglia di 2,4: nel 1951 tale valore era pari a 3,9. I dati del 2007 confermano il fenomeno, ormai in atto da alcuni anni anche nel resto del Paese, dell’invecchiamento della popolazione trentina. L’età media della popolazione residente risulta di poco inferiore ai 42 anni (40,3 anni per i maschi e 43,5 per le femmine); in occasione della rilevazione censuaria del 1981 era risultata pari a 36,6 anni. In futuro tenderà ancora a crescere costantemente: nel 2030, secondo il modello di proiezione demografica, l´età media della popolazione sarà pari a 46 anni (44,5 anni per i maschi e 47,5 anni per le femmine). Popolazione per età
Età media Popolazione giovane (0-14 anni) Popolazione anziana (65 anni e oltre)
(incidenza percentuale sulla popolazione residente)
1981 36,6 19,9 14,3
1990 39,2 15,1 16,1
1995 40,2 14,5 17,4
2000 41,0 14,9 18,0
2002 41,3 15,1 18,3
2003 41,5 15,1 18,4
2004 41,6 15,3 18,5
2005 41,7 15,3 18,8
2006 41,8 15,3 19,0
2007 41,9 15,3 19,1
La popolazione giovane (classe 0-14 anni) ammonta a 78. 513 unità, pari al 15,3% della popolazione residente, mentre nel 1981 tale proporzione era del 19,9%. E’ opportuno sottolineare come negli ultimi anni la quota di popolazione giovane sia rimasta più o meno costante, con un leggero incremento di peso percentuale nell’ultimo quinquennio; continua invece ad aumentare l’incidenza delle persone di 65 anni e oltre: oggi sono 97. 994 e rappresentano il 19,1% della popolazione residente, nel 1981 erano il 14,3%. L’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione in età di 65 anni e oltre e quella in età 0-14 anni) ha assunto il valore di 124,8, circa un punto percentuale superiore rispetto all’anno precedente (al censimento del 1981 il valore era pari a 71,9; a quello del 1991 era pari a 109,5). Indice di vecchiaia
Maschi Femmine Totale
1981 55,3 89,3 71,9
1991 81,6 139,1 109,5
2000 92,5 150,0 120,6
2001 93,1 150,4 121,1
2002 93,2 150,6 121,2
2003 94,1 150,5 121,6
2004 94,3 150,0 121,4
2005 95,8 150,8 122,5
2006 2007 97,2 98,6 151,8 152,6 123,7 124,8
L’indice di vecchiaia per i maschi è ancora inferiore a 100 (la numerosità della classe di età 0-14 anni è ancora superiore alla numerosità della classe 65 anni e oltre), mentre per le femmine il peso della classe di età anziana ha superato il peso della classe giovane già dal 1985. Per il complesso della popolazione il superamento della parità è avvenuto nel 1989. Se ci si confronta con l’Italia (2006), si evidenzia che il dato medio nazionale è pari a 141,5, in rapida e costante crescita. Interessante è l’analisi del dato relativo all’età media alla morte della popolazione residente: nel 1980 l’età media alla morte era pari a 71,2 anni, mentre nel 2007 è pari a 79 anni. Notevole il divario tra i due sessi: l’età media alla morte dei maschi è passata da 68,2 anni del 1980 a 74,7 anni del 2007; per le femmine è salita da 74,9 anni del 1980 a 82,9 anni del 2007. Si osserva quindi che nel corso degli ultimi 25 anni circa la vita media delle donne si è allungata di 8 anni, quella degli uomini di quasi 7 anni. Considerando il dato per singola causa di decesso, si riscontra un aumento dell’età alla morte pressoché generalizzato: di tumore (nel 2007 i morti sono pari a un terzo del totale) nel 1980 si moriva mediamente a 67,6 anni, nel 2007 a 74,2; per malattie dell’apparato respiratorio (morti pari al 7,7%) la morte avveniva, nel 1980, a 74,3 anni, nel 2007 a 84,7 anni; per quanto attiene alle malattie del sistema circolatorio, l’età media alla morte avviene a 83,3 anni, contro un valore del 1980 pari a 81,3 anni. 2. Aspetti sociali - Nel corso del 2007 sono stati contratti 1. 894 matrimoni, 53 in più rispetto al 2006. Il tasso di nuzialità (numero di matrimoni per 1. 000 abitanti residenti) nel 2007 risulta pari al 3,7 per mille; soltanto 15 anni fa era pari al 6 per mille. A livello nazionale il tasso di nuzialità nel 2006 è risultato pari al 4,2 per mille. Il matrimonio per rito civile assume forte rilevanza: in Trentino il 47% dei matrimoni nel 2007 sono celebrati con rito civile, mentre all’inizio degli anni Ottanta questa percentuale era poco più del 10%. A livello nazionale il rito civile incide per il 34% circa. Matrimoni
Valore assoluto Variazione percentuale rispetto all’anno precedente Tasso di nuzialità
1990 2. 680 + 5,1 6,0
1995 2. 409 + 3,8 5,2
2000 2. 338 + 5,6 4,9
2001 1. 959 - 16,2 4,1
2002 2. 123 + 8,4 4,4
2003 1. 951 - 8,1 4,4
2004 1. 870 - 4,2 3,7
2005 1. 804 - 3,5 3,6
2006 2007 1. 841 1. 894 + 2,1 +2,9 3,6 3,7
Cresce ulteriormente l’età media degli sposi al primo matrimonio: nel 2007 essa risulta pari a circa 33 anni per i maschi e 30 per le femmine. A metà degli anni Novanta la stessa risultava pari a 30 anni per lo sposo e 27 per la sposa. Il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza effettuate da donne residenti in provincia di Trento è diminuito nel 2007 di 66 casi rispetto al 2006; anche il tasso di abortività (numero di interruzioni per 1. 000 donne in età 15-49 anni) è sceso, passando dal 7,1 al 6,5 per mille. Nel 2006 i presidi residenziali socio-assistenziali della provincia risultano essere 240, di cui 143 privati, per un totale di 7. 220 posti letto. Nel corso del 2006 hanno dato ospitalità a 6. 644 assistiti, di cui 332 minori, 1. 653 adulti e 4. 659 anziani. In queste strutture hanno prestato la loro opera 7. 255 persone, distinti in 1. 490 maschi e 5. 765 femmine. Gli asili nido pubblici operanti sul territorio provinciale nel 2007 risultano essere 62, per un totale di 2. 394 posti disponibili, con un incremento di 437 posti negli ultimi 5 anni. Le attuali strutture sono in grado di soddisfare l’85% delle richieste reali del servizio. 3. Istruzione e cultura - Nell’anno scolastico 2007/2008 gli alunni iscritti in complesso (dalla scuola materna alla scuola media superiore) ammontano a 83. 964, pari al 16,4% della popolazione trentina. Alunni iscritti
Anno scolastico Alunni iscritti Variazione percentuale rispetto all’anno scolastico precedente
1991/1992 72. 879 --
1995/1996 70. 547 -0,7
2000/2001 73. 323 1,3
2001/2002 74. 481 1,6
2002/2003 75. 793 1,8
2003/2004 77. 728 2,6
2004/2005 79. 427 2,2
2005/2006 80. 884 1,8
2006/2007 83. 523 3,3
2007/2008 83. 964 0,5
L’incremento complessivo degli iscritti rispetto all’anno scolastico precedente risulta pari allo 0,5%, il più basso registrato nell’ultimo decennio. Nel dettaglio dei singoli livelli, la scuola dell’infanzia registra, rispetto all’anno scolastico 2006/2007, un calo degli iscritti pari al -5,3%, la scuola elementare un incremento dell’1,1%, la scuola media inferiore del 2,1%, la scuola media superiore del 2,6% e, infine, i corsi provinciali di formazione professionale segnano un incremento del 5,4%. Iscritti per livello (a. S. 2007/2008)
Alunni iscritti Variazione percentuale rispetto all’anno scolastico. 2005/2006
Scuola dell’infanzia 16. 185 -5,3
Scuola elementare 26. 651 +1,1
Scuola media inferiore 15. 809 +2,1
Scuola media superiore 20. 980 +2,6
Formazione professionale 4. 339 +5,4
Gli iscritti alla scuola dell’infanzia rappresentano il 19,3% degli alunni complessivi, quelli delle elementari il 31,7%, quelli delle medie inferiori il 18,8%, quelli delle medie superiori il 25% e quelli della formazione professionale il 5,2%. Se si analizzano i dati relativi agli iscritti al primo anno per ordine di scuola, rispetto all’anno precedente si evidenzia un calo del -2,4% per la scuola elementare, un incremento del 4,4% per la scuola media inferiore, del 1,5% per la scuola media superiore e dell’11,2% per la formazione professionale. Se consideriamo il dato dei ripetenti nelle scuole medie superiori, possiamo notare che il Trentino si assesta su un valore di 6 ripetenti per cento studenti rispetto al 7% circa rilevato a livello nazionale. Tasso di scolarità della scuola secondaria superiore
Trento (senza formazione professionale) Trento (con formazione professionale) Italia
1980/1981 42,8 55,8 51,7
1990/1991 63,4 76,1 67,2
2001/2002 73,5 88,2 86,2
2002/2003 74,4 89,0 86,6
2003/2004 76,6 90,7 87,0
2004/2005 77,5 92,8 88,6
2005/2006 76,8 92,2 89,4(s)
2006/2007 2007/2008 76,8 77,4 92,6 93,3 90,7(s)
(s) valore stimato con proiezione lineare I livelli di scolarità in provincia sono costantemente in crescita. In 27 anni il tasso di scolarità in Trentino è quasi raddoppiato, tanto è vero che oggi, considerando la formazione professionale, il tasso di scolarità locale è superiore al 93%. Prescindendo dalla formazione professionale il tasso di scolarità risulta pari al 77%. Gli studenti trentini iscritti all’Università nell’anno accademico 2006/2007 ammontano a 15. 284; di questi il 40% sono iscritti in Università fuori provincia. In particolare, gli studenti che studiano fuori provincia frequentano principalmente le università del Veneto nel 51% dei casi, dell’Emilia-romagna nel 19% e della Lombardia nel 13%. Per quanto attiene ai corsi frequentati, le scelte di coloro che studiano fuori provincia si indirizzano prevalentemente verso l’area umanistica, dell’ingegneria e architettura ed verso l’area economica. Gli universitari trentini che studiano in provincia privilegiano l’area umanistica con 2. 353 iscritti, seguono l’area dell’ingegneria con 1. 769 iscritti, l’area economica con 1. 579 iscritti e l’area giuridica con 1. 171 iscritti. Più distanziate l’area politico-sociale con 1. 076 iscritti e l’area scientifica con 605 iscritti. I laureati nel corso del 2006 ammontano a 2. 817, 173 in meno rispetto all’anno precedente. Gli iscritti in complesso all’Università di Trento nell’anno accademico 2007/2008 ammontano a 15. 424, lo 0,7% circa in meno rispetto all’anno accademico precedente. Iscritti per facoltà all’Università degli studi di Trento
Facoltà Percentuale iscritti
Ingegneria 21,8
Giurisprudenza 20,0
Lettere e filosofia 19,7
Economia 16,6
Sociologia 11,7
Scienze matematiche, fisiche e naturali 6,6
Scienze cognitive Interfacoltà - Studi Internazionali 3,1 0,5
Il 64% degli iscritti all’Università di Trento proviene dalla regione Trentino Alto-adige, e il 55% risiede in provincia di Trento. Cultura - In continua crescita appare il numero delle biblioteche di pubblica lettura sul territorio provinciale: nel 2005 si contavano 86 biblioteche che offrivano un patrimonio librario consistente, di poco inferiore ai 2 milioni di volumi. In espansione risultava anche il numero degli iscritti al prestito nelle biblioteche trentine, più che raddoppiati rispetto al 1990. Nel corso del 2005 ogni iscritto aveva preso in prestito mediamente 10 libri. Nel corso del 2007 i visitatori dei musei trentini sono stati 677. 933, di cui il 51% paganti. Il numero dei visitatori risulta in significativa crescita: tra il 2000 ed il 2007 i biglietti emessi (a titolo gratuito o a pagamento) sono cresciuti, infatti, del 21,8%. Il museo più visitato risulta essere il Mart di Rovereto, con oltre 209 mila ingressi nel 2007. Superano i 6. 600 gli iscritti all’Università della terza età e del tempo disponibile, di cui l’85% è di sesso femminile. Per quanto riguarda l’età dei frequentanti, la classe più rappresentata è quella compresa fra i 66 ed i 75 anni, anche se l’1% ha un’età inferiore ai 45 anni. 4. Occupazione - Nel 2007 le forze di lavoro sono risultate 230. 000, di cui 223. 500 occupati e 6. 700 in cerca di occupazione. Nell’anno precedente, le forze di lavoro erano risultate 226. 500, di cui 219. 500 occupati e 7. 000 in cerca di occupazione. Si assiste pertanto ad un aumento delle forze di lavoro e degli occupati, mentre si riduce il numero delle persone in cerca di occupazione. Nel 2007 il tasso di disoccupazione totale è risultato pari a 2,9% (era 3,1% nel 2006); analizzando lo stesso tasso per sesso esso risulta pari al 1,8% per i maschi (1,8% nel 2006) ed al 4,4% per le femmine (4,8% nel 2006). A livello nazionale gli stessi tassi sono molto più accentuati, sia nella componente maschile che in quella femminile. Tasso di disoccupazione
Trento Italia
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
1995 4,1 9,2 5,6 8,6 15,4 11,2
2000 2,8 4,2 3,4 7,8 13,6 10,1
2001 2,1 5,2 3,3 7,1 12,2 9,1
2002 2,0 5,4 3,4 6,7 11,5 8,6
2003 2,2 4,0 2,9 6,5 11,3 8,4
2004 1,8 5,0 3,2 6,4 10,5 8,0
2005 2,5 5,2 3,6 6,2 10,1 7,7
2006 2007 1,8 1,8 4,8 4,4 3,1 2,9 5,4 4,9 8,8 7,9 6,8 6,1
Se si considera il tasso di disoccupazione disaggregato per ripartizione territoriale si osserva che la provincia di Trento gode di una situazione favorevole rispetto alle regioni centro-settentrionali. Infatti nella ripartizione Nord-ovest tale tasso è pari al 3,8%, nel Nord-est è pari al 3,1%, nel Centro al 5,3% mentre nel Mezzogiorno esso risulta pari all’ 11%. In sostanziale costante crescita risulta il tasso di attività (forze di lavoro su popolazione 15-64 anni), che nel 2007 è risultato pari al 68,3%, circa 7 punti percentuali in più rispetto al 1995 e quasi 6 punti percentuali in più rispetto allo stesso tasso calcolato a livello nazionale. Si mantiene ancora elevato il divario tra la componente maschile e quella femminile: per i maschi il tasso di attività nel 2007 è risultato pari al 77,6% (74,4% a livello nazionale), mentre per le femmine lo stesso tasso è risultato pari al 58,8% (50,7% a livello nazionale), in costante e significativa crescita (oltre 10 punti percentuali in 10 anni). Tasso di attività
Trento Italia
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
1995 74,8 47,4 61,2 72,6 44,3 58,4
2000 76,4 54,3 65,5 73,6 48,5 61,0
2001 76,3 53,2 64,9 73,7 49,5 61,6
2002 76,1 53,0 64,7 74,1 50,2 62,1
2003 77,8 53,6 65,7 74,9 50,9 62,9
2004 76,7 58,7 67,8 74,5 50,6 62,5
2005 77,1 57,7 67,6 74,4 50,4 62,4
2006 2007 77,2 77,6 57,5 58,8 67,5 68,3 74,6 74,4 50,8 50,7 62,7 62,5
In costante crescita appare il numero dei contratti part-time: sono risultati poco più di 38. 000 nel 2007, più del doppio di quelli registrati nel 2002. La maggior parte (87%) riguarda lavoratori del terziario, per lo più donne (87%). In diminuzione risulta il ricorso agli ammortizzatori sociali, tra i quali la Cassa Integrazione Guadagni. Le ore autorizzate sono passate, infatti, da 722. 000 del 2006 a 537. 115 del 2007, con rilevanti differenze tra Cigo e Cigs. In particolare, il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria diminuisce del 63,9%, mentre quello relativo alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria diminuisce dell’ 8,6%. Calano del 41% tra il 2006 ed il 2007, invertendo la tendenza in atto da alcuni anni, le ore autorizzate per il settore edile. Cassa Integrazione Guadagni
Ore Cigo Ore Cigs Totale Gestione edilizia
1992 881. 851 989. 241 1. 871. 092 3. 197. 000
1995 382. 349 867. 030 1. 249. 379 1. 672. 236
2000 204. 180 605. 523 809. 703 2. 170. 263
2001 293. 005 516. 628 809. 633 2. 263. 469
2002 298. 767 229. 201 527. 968 2. 016. 518
2003 296. 375 208. 377 504. 752 2. 071. 324
2004 249. 135 304. 945 554. 080 2. 224. 341
2005 240. 793 737. 133 977. 926 2. 361. 961
2006 2007 221. 992 80. 071 499. 973 457. 044 721. 965 537. 115 2. 646. 657 1. 557. 779
Diminuiscono, rispetto al 2006, i conflitti di lavoro, passati da 11 a 7, e anche il numero dei lavoratori partecipanti, passati da 3. 838 del 2006 a 639 del 2007. Calano pure le ore di lavoro perdute, passate da 30. 000 a 6. 000. Gli infortuni sul lavoro denunciati dalle aziende all’Inail ammontano nel 2007 a 12. 118, di cui il 77% a carico di lavoratori di sesso maschile. I settori di attività maggiormente colpiti dagli infortuni sono risultati l’industria manifatturiera in senso stretto (2. 236 infortuni) e le costruzioni (1. 746 infortuni), mentre la classe di età in cui si è registrato il numero maggiore di infortuni è quella dei 35-49 anni (4. 873 infortuni), seguita dalla classe 18-34 anni (4. 760 infortuni). 5. Economia - Nel 2007 il Prodotto Interno Lordo provinciale è risultato pari a 15. 599 milioni di Euro a prezzi correnti e a 12. 912 milioni di Euro a prezzi 2000. In entrambi i casi il Pil risulta in crescita rispetto all’anno precedente: le variazioni percentuali sono infatti pari, rispettivamente, al 4,1% e allo 1,9%. Il Prodotto Interno Lordo per abitante è risultato pari a circa 31 mila Euro a prezzi correnti (superiore rispetto ai 26 mila Euro registrati a livello nazionale) e 25 mila Euro a prezzi 2000. Prodotto Interno Lordo provinciale
Prodotto Interno Lordo (valori in milioni di Euro) Prodotto Interno Lordo per abitante (valori in migliaia di Euro)
Prezzi correnti Prezzi costanti (2000) Prezzi correnti Prezzi costanti (2000)
1980 1. 980,48 7. 810,23 4,47 17,64
1985 4. 026,17 8. 170,54 9,09 18,45
1990 7. 035,49 10. 206,17 15,73 22,83
1995 9. 732,70 11. 134,37 21,29 24,36
2000 12. 249,76 12. 249,76 25,93 25,93
2001 12. 771,76 12. 294,92 26,84 25,84
2002 13. 174,18 12. 272,36 27,43 25,55
2003 13. 600,53 12. 306,36 27,93 25,27
2004 14. 048,76 12. 314,85 28,43 24,92
2005 2006 2007 14. 451,41 14. 991,24 15. 598,51 12. 478,52 12. 676,64 12. 911,65 28,90 29,70 30,57 24,96 25,11 25,31
Nel corso del 2007 il tasso medio di inflazione è diminuito per la città di Trento, passando dall’1,7% allo 0,8%, confermandosi a livelli inferiori rispetto al dato medio nazionale (pari all’1,7% nel 2007). In complesso, dal 1995 al 2007, il tasso di inflazione nazionale è risultato pari al 30,0%, mentre a livello locale lo stesso tasso ha raggiunto il livello del 26,6%. Tasso medio di inflazione
Trento Italia
1980 21,4 21,1
1985 7,7 8,6
1990 6,0 6,1
1995 5,4 5,4
2000 2,3 2,6
2001 2,6 2,7
2002 2,6 2,4
2003 2,2 2,5
2004 1,8 2,0
2005 1,6 1,7
2006 2007 1,7 0,8 2,0 1,7
Sul fronte degli scambi con l’estero, il 2007 ha registrato un saldo delle transazioni commerciali ancora nettamente positivo e pari a 832 milioni di Euro, nell’anno precedente lo stesso saldo era risultato pari a 719 milioni di Euro. Dal 1990 ad oggi il saldo delle transazioni commerciali è cresciuto di 8 volte, passando da 100 a 832 milioni di Euro. Il saldo commerciale positivo risulta determinato da un valore delle importazioni pari a 2. 158 milioni di Euro, in aumento (+4%) rispetto all’anno precedente, e da un ammontare delle esportazioni pari a 2. 990 milioni di Euro (+7% rispetto al 2006). Scambi con l’estero (milioni di Euro)
Importazioni Esportazioni Saldo
1990 730,7 829,7 99,0
1995 1. 087,1 1. 601,5 514,4
2000 1. 351,9 2. 087,4 555,5
2001 1. 580,1 2. 170,6 590,5
2002 1. 611,1 2. 086,9 475,8
2003 1. 652,5 2. 266,0 613,5
2004 1. 753,4 2. 413,9 660,5
2005 1. 865,2 2. 608,7 743,5
2006 2007 2. 075,8 2. 157,7 2. 794,7 2. 989,5 718,8 831,8
La Germania rappresenta il principale mercato da cui proviene la maggior parte dei prodotti importati e nello stesso tempo il paese verso cui sono principalmente dirette le merci trentine. Sul fronte delle importazioni seguono la Francia, l’Austria ed i Paesi Bassi; dal lato delle esportazioni, quote rilevanti dei prodotti locali sono dirette verso gli Stati Uniti d’America, la Francia ed il Regno Unito. Nel corso degli anni è andata modificandosi la composizione dei partner commerciali dell’economia trentina: la Germania, che oggi assorbe circa il 20% dei nostri flussi commerciali sia in entrata che in uscita, all’inizio degli negli anni Novanta rappresentava il 28% delle importazioni e il 37% delle esportazioni. Nello stesso tempo sono cresciuti considerevolmente i livelli di import-export con l’Est europeo (extra Ue): dai 26 milioni di Euro di esportazioni del 1991 si è passati agli attuali 160 milioni di Euro. Per l’aspetto della nati-mortalità imprenditoriale, nel 2007 si registra un saldo negativo, di -407 unità, nel differenziale tra ditte nuove iscritte e cessate. Le prime ammontano a 3. 053, le seconde a 3. 460, determinando un tasso di nati-mortalità pari a -0,8%, inferiore a quello del 2006 (1,3%). Non trova conferma, pertanto, il trend positivo e sostanzialmente crescente nel saldo tra imprese iscritte e imprese cessate, iniziato a metà degli anni Novanta. Movimento anagrafico delle imprese
Iscrizioni Cancellazioni Saldo Totale attive iscritte al Registro
1990 2. 458 2. 379 +79 34. 771
1995 2. 441 2. 004 +437 34. 435
2000 3. 030 2. 548 +482 45. 644
2001 3. 317 2. 758 +559 46. 108
2002 3. 396 2. 884 +512 46. 635
2003 3. 096 2. 612 +484 47. 063
2004 3. 381 2. 584 +797 47. 707
2005 3. 492 2. 706 +786 48. 412
2006 2007 3. 303 3. 053 2. 613 3. 460 +690 -407 48. 867 48. 525
Nel corso del 2007 è calato il numero assoluto dei protesti cambiari levati in provincia, passati da 2. 812 del 2006 a 2. 475 del 2007 (-12%). Contestualmente l’ammontare dei protesti è però aumentato da 7,1 a 7,4 milioni di Euro. Si registra, invece, un incremento dei fallimenti dichiarati che passano da 35 a 40 (+14%), riguardando principalmente le società (95%), piuttosto che le ditte individuali. Agricoltura - Per quanto riguarda la dinamica del settore primario, nel corso del 2007 la produzione di mele ha raggiunto i 4,6 milioni di quintali, 958 mila quintali in più rispetto all’anno precedente; la produzione locale continua a rappresentare, comunque, circa il 20% circa della produzione nazionale. In calo la produzione delle pere, il cui raccolto è risultato pari a 3. 193 quintali, il 44% in meno rispetto al raccolto del 2006. La produzione di uva è risultata invece in aumento nell’annata 2007, con un raccolto di 1. 233. 436 quintali ed un’incidenza percentuale stabile dell’1,5% rispetto alla produzione nazionale. Produzioni agricole (quintali)
Uva Mele Pere
1980 1. 288. 200 1. 971. 800 81. 000
1985 1. 210. 007 2. 468. 725 43. 810
1990 984. 000 3. 092. 000 29. 930
1995 832. 050 3. 493. 000 10. 960
2000 1. 100. 000 4. 700. 000 8. 630
2002 978. 000 4. 250. 000 7. 420
2003 1. 029. 971 3. 575. 323 3. 056
2004 1. 266. 453 3. 653. 180 5. 760
2005 1. 053. 438 4. 489. 190 5. 760
2006 1. 225. 712 3. 629. 190 5. 700
2007 1. 233. 436 4. 587. 000 3. 193
Considerando quanto avvenuto negli ultimi 25 anni, si evidenzia come la produzione di mele sia più che raddoppiata rispetto al 1980, sia rimasta sostanzialmente stabile la produzione di uva, mentre si è ridotta a meno di un ventesimo la produzione delle pere. Sempre con riferimento al lungo periodo, in crescita, anche consistente, appaiono le produzioni dei piccoli frutti e delle olive mentre in calo deciso appaiono le produzioni di albicocche e susine. Sul fronte zootecnico, il numero dei capi ammonta nel 2007 a 93. 402 unità, circa 2. 476 in più rispetto all’anno precedente. La consistenza maggiore è quella dei bovini (48. 000), di cui circa la metà da latte. Industria e artigianato - Nel corso del 2006 i consumi di energia elettrica sono risultati pari a 3. 191 Gwh, tendenzialmente costanti rispetto agli anni precedenti. Distinti per settore di utilizzazione, la quota maggiore risulta destinata all’industria (1. 681 Gwh, pari al 53% del totale), seguita dal settore terziario (889 Gwh, 28% del totale), dal consumo domestico (576 Gwh, pari al 18%) e dall’agricoltura (45 Gwh, 1%). Mentre nel corso degli ultimi anni è diminuito il numero delle cave di porfido, la quantità prodotta ha continuato ad aumentare, passando da 1,4 milioni di tonnellate del 1990 a 1,7 milioni di tonnellate del 2007. Gli addetti del settore sono in progressiva diminuzione e si assestano su poco più di 1. 000 unità nel 2007, compensati dalla crescente potenza dei motori. Le aziende artigiane operanti alla fine del 2007 sono risultate 13. 933, 51 in meno rispetto all’anno precedente (-0,4%). In esse operano poco più di 36. 500 addetti. Il settore in cui sono maggiormente presenti le imprese artigiane è quello delle attività edili (4. 860 aziende, pari al 34,9% del totale), seguito dall’installazione e riparazione di impianti (1. 540 aziende, 11,1%) e dal settore della meccanica (1. 270 aziende, 9,1%). Per lo più le aziende artigiane operano nella forma di ditte individuali (72%) o come società in nome collettivo (21%). Distinguendo secondo il tipo di attività, prevale l’artigianato di produzione (9. 370 aziende, pari al 67%), seguito dalla prestazione di servizi (4. 135, pari al 30%) e dai mestieri artistici tradizionali e dell’abbigliamento su misura (428, 3%). Nell’arco di un decennio le imprese artigiane sono aumentate del 17%; sostanzialmente è il settore edile (e le attività ad esso connesse) a presentare il maggior incremento nel numero di imprese attive, mentre quasi tutti gli altri settori sono stabili o presentano lievi flessioni. Turismo - Nel corso del 2007 si sono registrati in provincia di Trento poco più di 11,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive alberghiere e quasi 3,5 milioni nelle strutture complementari. Ad esse devono essere aggiunti 5,4 milioni di presenze negli alloggi privati e oltre 9,1 milioni nelle seconde case, per un totale di oltre 29 milioni di presenze (e poco più di 4,5 milioni di arrivi), che rappresentano il valore più elevato mai fatto registrare dalle strutture ricettive trentine. La lettura combinata dei dati relativi ad arrivi e presenze conferma il fenomeno, in atto da alcuni anni, della progressiva riduzione della permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive della provincia. Oggi la permanenza media nel complesso delle strutture ricettive risulta di circa 6 giorni, nel 1985 era invece prossima ai 10 giorni. Distinguendo il movimento turistico totale per nazionalità di provenienza, gli italiani rappresentano il 79% delle presenze complessive (23,1 milioni); il loro numero è risultato leggermente in calo rispetto al 2006 (-0,2%), mentre sono aumentate le presenze straniere (+3,4%). Presenze turistiche
Esercizi alberghieri Esercizi complementari Totale esercizi
1990 8. 321. 431 2. 499. 261 10. 820. 692
1995 9. 650. 720 3. 129. 777 12. 780. 497
2000 10. 150. 557 2. 965. 018 13. 115. 575
2001 10. 514. 849 3. 127. 691 13. 642. 540
2002 10. 349. 656 3. 188. 311 13. 537. 967
2003 10. 600. 807 3. 295. 368 13. 896. 175
2004 10. 594. 465 3. 254. 290  
   
 

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