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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Dicembre 2008
 
   
  CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES 11 E 12 DICEMBRE 2008 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA

 
   
   Bruxelles, 17 dicembre 2008 - Il Consiglio europeo si è riunito l´11 e 12 dicembre 2008 e ha approvato un piano di ripresa dell´economia europea pari a circa l´1,5% del Pil dell´Unione europea (che, in cifre, equivale a circa 200 miliardi di euro). Questo piano costituisce il quadro comune delle iniziative prese dagli Stati membri e dall´Unione europea per assicurarne la coerenza e ottimizzarne in tal modo gli effetti. Il Consiglio europeo è giunto altresì ad un accordo sul pacchetto energia-cambiamenti climatici, che deve consentire di mettere a punto tale pacchetto con il Parlamento europeo entro la fine dell´anno. Questo progresso fondamentale permetterà all´Unione europea di rispettare gli impegni ambiziosi sottoscritti in materia nel 2007 e di conservare il suo ruolo guida nella ricerca di un accordo mondiale ambizioso e globale a Copenaghen l´anno prossimo. Il Consiglio europeo, con decisioni concrete, ha espresso la volontà di imprimere un nuovo impulso alla politica europea di sicurezza e di difesa per rispondere alle nuove sfide riguardanti la sua sicurezza. Infine il Consiglio europeo ha discusso gli elementi destinati a rispondere alle preoccupazioni espresse in occasione del referendum irlandese e ha definito una via per permettere l´entrata in vigore del trattato di Lisbona entro la fine del 2009. La riunione del Consiglio europeo è stata preceduta da una presentazione del sig. Hans-gert Pöttering, Presidente del Parlamento europeo, seguita da uno scambio di opinioni. I. Trattato di Lisbona 1. Il Consiglio europeo riafferma che il trattato di Lisbona è ritenuto necessario per contribuire a un funzionamento più efficace, più democratico e più efficiente dell´Unione allargata, anche nelle questioni internazionali. Per consentire l´entrata in vigore del trattato entro la fine del 2009, il Consiglio europeo ha definito la seguente via nel rispetto delle finalità e degli obiettivi dei trattati. 2. Riguardo alla composizione della Commissione, il Consiglio europeo ricorda che i trattati in vigore esigono la riduzione del numero dei membri della Commissione nel 2009. Il Consiglio europeo conviene che, purché il trattato di Lisbona entri in vigore, sarà adottata una decisione secondo le necessarie procedure giuridiche, affinché la Commissione continui a comprendere un cittadino di ciascuno Stato membro. 3. Il Consiglio europeo ha preso debito atto delle altre preoccupazioni del popolo irlandese presentate dal Primo Ministro (Taoiseach), figuranti nell´allegato 1, in tema di politica fiscale, famiglia, questioni sociali ed etiche e politica europea di sicurezza e di difesa (Pesd) con riguardo alla politica tradizionale di neutralità dell´Irlanda. Il Consiglio europeo conviene che, a condizione che l´Irlanda assuma l´impegno di cui al punto 4, tutte le preoccupazioni espresse nella dichiarazione summenzionata saranno affrontate con reciproca soddisfazione dell´Irlanda e degli altri Stati membri. Le necessarie garanzie giuridiche sono espresse nei tre punti seguenti: nulla nel trattato di Lisbona modifica in alcun modo, per alcuno Stato membro, la portata o l´esercizio delle competenze dell´Unione in materia di fiscalità; il trattato di Lisbona non pregiudica la politica di sicurezza e di difesa degli Stati membri, ivi compresa la politica tradizionale di neutralità dell´Irlanda, né gli obblighi della maggioranza degli altri Stati membri; • la garanzia che le disposizioni della Costituzione irlandese relative al diritto alla vita, all´istruzione e alla famiglia non siano affatto pregiudicate dal conferimento di uno status giuridico alla Carta dei diritti fondamentali dell´Ue da parte del trattato di Lisbona né dalle disposizioni di detto trattato in materia di giustizia e affari interni. Inoltre sarà ribadita la grande importanza attribuita alle questioni di cui alla lettera d) dell´allegato I, diritti dei lavoratori compresi. 4. Alla luce dei succitati impegni assunti dal Consiglio europeo e con riserva della conclusione soddisfacente dei lavori approfonditi di follow-up entro la metà del 2009 e presumendo la positiva attuazione degli stessi, il Governo irlandese si impegna a perseguire la ratifica del trattato di Lisbona entro la scadenza del mandato dell´attuale Commissione. Ii. Affari economici e finanziari 5. La crisi economica e finanziaria è una crisi mondiale: questo è il motivo per cui l´Unione europea lavora di concerto con i partner internazionali. Il vertice di Washington, svoltosi su iniziativa dell´Unione il 15 novembre 2008, ha definito un programma di lavoro ambizioso in vista di un rilancio concertato dell´economia mondiale, di una più efficace regolamentazione dei mercati finanziari, di una migliore governanza mondiale e del rifiuto del protezionismo. Tale programma deve essere attuato secondo il calendario stabilito. Si invita il Consiglio a organizzare la preparazione di questi lavori con la Commissione e a riferire sui progressi al Consiglio europeo della primavera 2009, nella prospettiva del prossimo vertice che si terrà a Londra il 2 aprile prossimo. 6. L´europa ha definito, in modo coordinato, le misure di emergenza necessarie per ripristinare il corretto funzionamento del sistema finanziario e la fiducia degli operatori economici. Il Consiglio europeo sottolinea che gli Stati membri devono poter mettere a punto queste misure quanto prima. Chiede che esse siano attuate pienamente e rapidamente, con la partecipazione di tutte le parti interessate conformemente al quadro stabilito dal Consiglio il 2 dicembre 2008. Il Consiglio europeo esorta le banche e gli istituti finanziari ad avvalersi pienamente delle agevolazioni loro accordate per mantenere e sostenere i crediti all´economia nonché a ripercuotere sui mutuatari le riduzioni dei tassi d´interesse di riferimento a livello centrale. Al riguardo occorre assicurare che le misure del quadro comune, in particolare i meccanismi di garanzia, siano effettivamente attuate in modo da contribuire a ridurre il costo del finanziamento degli istituti finanziari a favore delle famiglie e delle imprese. 7. I mercati finanziari rimangono fragili. Dobbiamo mantenere alta l´attenzione e continuare ad attuare prioritariamente le misure destinate a rafforzare la stabilità, la vigilanza e la trasparenza del settore finanziario, in particolare quelle previste nella tabella di marcia del Consiglio Ecofin. In questo contesto, il Consiglio europeo auspica che i negoziati con il Parlamento europeo giungano all´adozione rapida delle decisioni legislative che sono state oggetto di un orientamento generale del Consiglio1. Chiede altresì decisioni rapide sugli altri temi prioritari individuati, segnatamente sulle agenzie di rating, la vigilanza finanziaria e le norme contabili. 8. La crisi finanziaria colpisce ora l´economia. La zona euro, e addirittura tutta l´Unione, sono sotto la minaccia della recessione. In queste circostanze eccezionali, l´Europa agirà in modo unito, forte, rapido e decisivo per evitare una spirale recessiva e sostenere l´attività economica e l´occupazione. Mobiliterà tutti gli strumenti a sua disposizione e agirà in modo concertato per ottenere il massimo effetto dalle misure adottate dall´Unione e da ciascuno degli Stati membri. In questo contesto svolgono un ruolo vitale anche le politiche di protezione e inclusione sociali degli Stati membri. 9. Il Consiglio europeo approva il piano europeo di ripresa economica illustrato qui di seguito. Il piano costituirà un quadro coerente per l´azione da intraprendere a livello dell´Unione e per le misure adottate dai singoli Stati membri, in considerazione della situazione di ciascuno. Nello spirito della comunicazione della Commissione del 26 novembre 2008, esso si basa su uno sforzo pari complessivamente all´1,5% circa del Pil dell´Unione europea. Prevede altresì il varo di azioni prioritarie destinate ad accelerare l´aggiustamento delle nostre economie per far fronte alle sfide attuali. 10. In questo contesto la Banca centrale europea e le altre banche centrali hanno notevolmente ridotto i tassi d´interesse, sostenendo in tal modo una crescita non inflazionistica e contribuendo alla stabilità finanziaria. 1 Progetti di direttive sui requisiti in materia di fondi propri delle banche, la solvibilità delle compagnie d´assicurazione, gli organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari e la protezione dei depositi dei risparmiatori. 11. Per quanto riguarda l´azione specifica dell´Unione europea, il Consiglio europeo sostiene in particolare: l´aumento degli interventi della Banca europea per gli investimenti, per un importo dell´ordine di 30 miliardi di Eur nel 2009/2010, segnatamente a favore delle piccole e medie imprese, per le energie rinnovabili e per il trasporto pulito, in particolare a beneficio del settore automobilistico, al pari della creazione del Fondo europeo 2020 per l´energia, i cambiamenti climatici e le infrastrutture ("Fondo Margherita"), in partenariato con investitori istituzionali nazionali; lo snellimento delle procedure e l´accelerazione dell´attuazione dei programmi finanziati dal Fondo di coesione, dai Fondi strutturali o dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale in vista del rafforzamento degli investimenti infrastrutturali e in materia di efficienza energetica; in base a un elenco di progetti concreti che la Commissione presenterà, tenendo conto di un equilibrio geografico adeguato, la mobilitazione delle possibilità che permettono, nel quadro del bilancio comunitario, di rafforzare gli investimenti in tali settori e di sviluppare attraverso incentivi normativi l´Internet ad alta velocità anche nelle zone meno servite; il varo rapido, da parte del Fondo sociale europeo, di azioni supplementari a sostegno dell´occupazione, in particolare a favore dei gruppi più vulnerabili, prestando un´attenzione particolare alle imprese più piccole, riducendo il costo del lavoro non salariale; la mobilitazione a favore dell´occupazione in settori chiave dell´economia europea, soprattutto ad opera del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, anche grazie al miglioramento e all´accelerazione delle relative procedure; la possibilità per gli Stati membri che lo desiderano di applicare aliquote Iva ridotte in taluni settori: il Consiglio europeo chiede al Consiglio Ecofin di risolvere tale questione prima del mese di marzo 2009; una franchigia temporanea di due anni al di là della soglia minima per gli aiuti di Stato per un importo fino a 500 000 Eur e l´adeguamento del quadro, necessari per potenziare il sostegno alle imprese, in particolare le Pmi, nonché la piena attuazione del piano d´azione per uno "Small Business Act" adottato dal Consiglio il 1°dicembre 2008; l´uso nel 2009 e 2010 delle procedure accelerate nelle direttive sugli appalti pubblici, che è giustificato dalla natura eccezionale dell´attuale situazione economica, al fine di ridurre la durata della procedura di gara da 87 a 30 giorni nel caso delle procedure più comunemente usate per i grandi progetti pubblici; il proseguimento di una riduzione generale e considerevole degli oneri amministrativi che gravano sulle imprese. Il Consiglio europeo invita il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione a adottare le decisioni necessarie anche, all´occorrenza, per quanto riguarda il quadro regolamentare nel pieno rispetto delle prospettive finanziarie attuali e delle procedure dell´accordo interistituzionale secondo un calendario il più serrato possibile. 12. Gli Stati membri hanno già preso al loro livello alcune misure importanti che rispondono alla loro situazione particolare e riflettono margini di manovra diversi. Data l´ampiezza della crisi, occorre uno sforzo maggiore e coordinato, nell´ambito di un approccio comune fondato sulle seguenti linee direttrici: le misure di sostegno alla domanda devono puntare a un effetto immediato, essere limitate nel tempo e mirate ai settori maggiormente colpiti e più importanti rispetto alla struttura dell´economia (ad es. , il settore automobilistico e l´edilizia); in funzione della situazione nazionale, queste misure possono rivestire la forma di un aumento della spesa pubblica, di riduzioni ragionevoli della pressione fiscale, di una diminuzione degli oneri sociali, di sostegni a talune categorie d´imprese o di aiuti diretti alle famiglie, soprattutto le più vulnerabili; esse saranno accompagnate da uno sforzo più intenso di attuazione delle riforme strutturali nell´ambito della strategia di Lisbona. Queste riforme saranno basate su un finanziamento più consistente degli investimenti e delle infrastrutture, sul miglioramento della competitività delle imprese, su un maggior sostegno alle Pmi e sulla promozione dell´occupazione, dell´innovazione, della ricerca e sviluppo, nonché dell´istruzione e della formazione. 13. Il Consiglio europeo sottolinea che il Patto di stabilità e crescita riveduto resta la pietra angolare del quadro di bilancio dell´Ue. Esso offre la flessibilità necessaria per attuare tutte le misure del piano di ripresa. Consapevole che queste ultime provocheranno un temporaneo aumento dei disavanzi, il Consiglio europeo ribadisce il suo pieno impegno a favore di finanze pubbliche sostenibili ed esorta gli Stati membri a ritornare quanto prima possibile ai rispettivi obiettivi di bilancio di medio termine conformemente al Patto e al ritmo del risanamento economico. 14. Nelle attuali circostanze, l´applicazione da parte della Commissione delle regole di concorrenza deve altresì rispondere all´esigenza di un´azione rapida e flessibile. In questo contesto il Consiglio europeo plaude segnatamente alle nuove linee guida per gli istituti finanziari adottate dalla Commissione e ne chiede la pronta attuazione. 15. Il Consiglio europeo è convinto che questo ambizioso piano di ripresa, che converge con le iniziative analoghe attuate dalle altre principali economie del pianeta, contribuirà in maniera decisiva al ritorno rapido dell´economia europea sulla strada della crescita e della creazione di posti di lavoro. Con inizio nella riunione del marzo 2009, il Consiglio europeo valuterà la corretta attuazione del piano di ripresa e potrà completarlo o adattarlo ove necessario. 16. Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione ad avviare un dialogo con i paesi produttori di idrocarburi alla ricerca degli strumenti per stabilizzare in modo duraturo i prezzi dell´energia. 17. Il Consiglio europeo approva l´obiettivo di giungere quest´anno in sede di Organizzazione mondiale del commercio ad un accordo sulle modalità di finalizzazione del programma di Doha per lo sviluppo con un risultato ambizioso, globale ed equilibrato. 18. L´europa deve continuare a investire nell´avvenire: da ciò dipende la sua prosperità futura. Il Consiglio europeo chiede il varo di un piano europeo per l´innovazione, in collegamento con lo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca e con la riflessione sul futuro della strategia di Lisbona dopo il 2010, che contempli tutte le condizioni per lo sviluppo sostenibile e le principali tecnologie del futuro (segnatamente l´energia, le tecnologie dell´informazione, le nanotecnologie, le tecnologie spaziali e i servizi che ne derivano, le scienze della vita). Iii. Energia e cambiamenti climatici 19. Il Consiglio europeo accoglie con favore il risultato dei lavori svolti con il Parlamento europeo, nell´ambito della codecisione, che hanno permesso di delineare un ampio accordo di principio sulla maggior parte delle quattro proposte del pacchetto legislativo energia/clima. Plaude altresì all´accordo completo sulle proposte legislative "Co2 dei veicoli leggeri", "Qualità dei carburanti" e sulla direttiva "Fonti di energia rinnovabili". 20. Il Consiglio europeo ha discusso delle sfide che rappresenta l´attuazione del pacchetto e delle questioni tuttora aperte, giungendo a un accordo sugli elementi contenuti nel documento 17215/08. 21. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a cercare un accordo con il Parlamento europeo sulla base di quanto precede per consentire un accordo in prima lettura sull´insieme del pacchetto prima della fine dell´anno. 22. Questo pacchetto assicurerà l´attuazione degli impegni ambiziosi in materia energetica e climatica assunti dall´Unione europea nel marzo 2007 e marzo 2008, in particolare l´obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra nel 2020. Il Consiglio europeo conferma l´impegno dell´Unione europea di portare questa diminuzione al 30% nell´ambito di un accordo mondiale ambizioso e globale a Copenaghen sui cambiamenti climatici al di là del 2012, a condizione che gli altri paesi sviluppati s´impegnino a conseguire analoghe riduzioni di emissioni e che i paesi in via di sviluppo più avanzati sul piano economico diano un contributo adeguato alle rispettive responsabilità e capacità. 23. La Commissione presenterà al Consiglio europeo nel marzo 2010 un´analisi dettagliata del risultato della Conferenza di Copenaghen, ivi concluso il passaggio da una riduzione del 20% a una del 30%. Il Consiglio procederà su tale base a una valutazione della situazione e anche dei suoi effetti sulla competitività dell´industria europea e sugli altri settori economici. 24. Nell´ambito di questo accordo e del piano di ripresa economica, è imperativo intensificare le azioni per migliorare l´efficienza energetica degli edifici e le infrastrutture energetiche, promuovere i "prodotti verdi" e sostenere gli sforzi dell´industria automobilistica volti a produrre veicoli più rispettosi dell´ambiente. 25. Lo sforzo dell´Unione per combattere i cambiamenti climatici va di pari passo con un´azione risoluta volta a rafforzare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico, comprese le interconnessioni e la connessione dei paesi più isolati dell´insieme europeo. Al riguardo il Consiglio europeo chiede al Consiglio, sulla base degli orientamenti definiti nelle sue conclusioni dell´ottobre 2008, di procedere rapidamente all´esame del piano d´azione per la sicurezza e la solidarietà nel settore energetico presentato dalla Commissione, in vista della riunione del marzo 2009. Iv. Politica agricola comune - 26. Il Consiglio europeo sottolinea l´importanza dell´accordo raggiunto in sede di Consiglio sulla "valutazione dello stato di salute" della politica agricola comune. 27. Il Consiglio europeo esprime il suo sostegno agli sforzi messi in atto dall´Irlanda per far fronte alla situazione concernente le carni suine, e alle misure cautelari da essa rapidamente adottate. Invita la Commissione a sostenere gli agricoltori ed i macelli in Irlanda cofinanziando misure miranti al ritiro degli animali e dei prodotti in questione dal mercato. V. Relazioni esterne e politica europea di sicurezza e di difesa Politica europea di vicinato 28. Il Consiglio europeo approva gli orientamenti emersi nella riunione ministeriale tenutasi a Marsiglia il 3 e 4 novembre 2008, che hanno consentito di precisare le modalità di funzionamento dell´Unione per il Mediterraneo. Il Consiglio esorta a proseguire l´attuazione ambiziosa di questa iniziativa in tutte le sue dimensioni, nell´ambito delle strutture così create. 29. Analogamente il Partenariato orientale consentirà di rafforzare in modo significativo la politica dell´Ue verso i partner orientali della politica europea di vicinato1 in un quadro bilaterale e multilaterale, in modo complementare con le altre cooperazioni già esistenti nel vicinato dell´Unione, quale la Sinergia del Mar Nero, di cui occorrerà tener conto. Il Partenariato orientale dovrebbe aiutare i paesi partner a progredire nel processo di riforma, contribuendo così alla loro stabilità e al ravvicinamento all´Ue. Il Consiglio europeo plaude alle proposte presentate dalla Commissione nella comunicazione del 3 dicembre 2008 e incarica il Consiglio di esaminarle e di riferirgli in previsione dell´approvazione di quest´iniziativa ambiziosa nella riunione di marzo 2009 e del varo del Partenariato orientale in occasione di un vertice con i paesi partner organizzato dalla prossima presidenza ceca. 1 Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica moldova, Ucraina. Politica europea di sicurezza e di difesa - 30. Il Consiglio europeo esprime la volontà d´imprimere, tramite la dichiarazione qui acclusa1, un nuovo slancio alla politica europea di sicurezza e di difesa. Rispettosa dei principi della Carta delle Nazioni Unite e delle decisioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, tale politica continuerà a svilupparsi in piena complementarità con la Nato nel quadro concertato del partenariato strategico fra l´Ue e la Nato e nel rispetto della loro autonomia decisionale e delle loro procedure rispettive. A tal fine il Consiglio europeo avalla l´analisi della relazione sull´attuazione della strategia europea in materia di sicurezza del 2003, e approva le dichiarazioni adottate dal Consiglio2, che stabiliscono nuovi obiettivi per rafforzare e ottimizzare le capacità europee nei prossimi anni e sottolineano la volontà dell´Ue di agire al servizio della pace e della sicurezza internazionali, contribuendo concretamente, al tempo stesso, alla sicurezza dei suoi cittadini. .  
   
 

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