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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Dicembre 2008
 
   
  VENERDÌ 19 DICEMBRE 2008 SAINT-VINCENT (PALAIS SAINT-VINCENT ORE 21) ZUCCHERO

 
   
  Nessun cantante italiano è famoso quanto lui. Nessuno come lui può dire di aver suonato e cantato con il Gotha della musica: Eric Clapton, B. B. King, John Lee Hooker, Macy Gray, Queen, Sinead O’ Connor, Tom Jones, Steve Winwood, Buddy Guy, Andreas Vollenweider, Steve Ray Vaughan, Dee Dee Bridgewater, Cheb Mami, Paul Young, Jeff Beck, Ray Charles, Sting, Sheryl Crow, Miles Davis fra gli stranieri, Gino Paoli, Luciano Pavarotti, Francesco De Gregori, Andrea Bocelli, Pino Daniele, Rossana Casale fra gli italiani. C’è chi, a inizio carriera, firmerebbe una cambiale in bianco per cantare anche solo con uno di questi. Nessuno come lui frequenta abitualmente i luoghi simbolo della musica, in tutti i continenti: dagli Stati Uniti all’Australia, dalla Carnegie Hall di New York al Palais de Sports di Parigi è un susseguirsi di sold out che ne consacrano la grandezza planetaria. Gli hanno spesso rinfacciato nel passato di assomigliare a tanti, troppi cantanti: Joe Cocker per le movenze, Paul Young per i suoni, chissà chi altro per chissà cosa. Inutile a dirsi, qualsiasi critica è tempo perso: un po’ come andare da Springsteen e rimproverargli il fatto di essere debitore della musica di Elvis. La verità è che il solo ed unico faro di Zucchero è il Blues e il suo merito è di averlo riportato alle masse, operazione non troppo semplice nel tempo della musica fatta con il computer. I punti di riferimento musicale cui guardare sono decisamente altri: gli amici bluesman come Eric Clapton anzitutto, il compianto John Lee Hooker e, andando a ritroso nel tempo, Robert Johnson, autore di pietre miliari come Sweet Home Chicago, Cross Road Blues e Rambling on my mind. Il Blues, al centro di tutto. Non a caso Blues è anche il titolo di uno dei migliori album di Zucchero, uno di quelli che proprio non è possibile non avere nella propria discoteca, semplicemente perfetto, dalla copertina alle canzoni che contiene. Blues segna anche l’inizio della sua carriera internazionale, che si potrebbe forse far coincidere con la telefonata di Miles Davis che, ascoltata Dune Mosse, aveva deciso di sovraincidervi la sua tromba. Zucchero avrebbe in seguito raccontato che quando ricevette la telefonata era in vacanza alle Maldive e non ci mise moltissimo a decidere di mettere fine alla vacanza per recarsi a New York a incontrare uno di quegli artisti che hanno segnato indelebilmente la musica del ’900. Da allora gli incontri fortunati si sono susseguiti senza soluzione di continuità, un po’ cercati da lui, un po’ cercati da altri, come quella volta che la casa discografica di Sting lo chiamò a salvare un disco dell’ex Police che faticava a vendere. Fra i tanti incontri, non è difficile individuare in quello con Pavarotti il più intenso, sia per vicinanza geografica (Reggio Emilia non dista molto da Modena), sia per affinità umana e artistica, sia per le finalità umanitarie che contraddistinguono le loro carriere. Se, come diceva Vinicius de Moraes, “la vita è l’arte dell’incontro” davvero Zucchero può dire la sua sull’arte del vivere. Biglietto unico € 35,00 In vendita dal 1° dicembre 2008 .  
   
 

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