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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Dicembre 2008
 
   
  A COTIGNOLA (RA) UNA MOSTRA DEDICATA A LUIGI VAROLI, IL PITTORE CHE SALVÒ GLI EBREI, NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA

 
   
   Bologna - Domenica 14 dicembre a Cotignola, è stata inaugurata una grande mostra dedicata a Luigi Varoli (1889-1958) nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della scomparsa. L’esposizione resterà aperta fino al 15 febbraio 2009. Ben quattro le sedi espositive previste con altrettante sezioni tematiche, per offrire al pubblico non solamente un’esauriente antologia dell’attività di Varoli in campo artistico, ma per raccontare anche la storia di uomini e donne che negli anni 1943-45 incrociarono i propri destini a Cotignola intorno alla figura del maestro ed a quella di Vittorio Zanzi, l’ideatore ed organizzatore della “rete dell’ospitalità”, che offrì rifugio ad ebrei, ricercati politici, partigiani feriti e braccati dai fascisti, sfollati, evasi dai campi di prigionia e di concentramento tedeschi. Grazie all’attività di Zanzi e di Varoli, tanti furono gli ebrei salvati dalla Shoah, come i Muggia, gli Oppenheim, i Lopes-pegna, Ada e Guido Ottolenghi e i loro tre figli. Cinque anni or sono, da parte dello Stato di Israele e del Museo Yad Vashem di Gerusalemme è stato conferito “in memoriam” a Luigi Varoli, assieme alla moglie Anna, il titolo di “Giusto fra le Nazioni”. Oltre sessanta sono le opere in mostra per rendere omaggio a Varoli. Dipinti, disegni, sculture, eseguiti dagli anni Venti alla metà degli anni Cinquanta, per lo più inediti o poco conosciuti, ripropongono all’attenzione del pubblico un artista ed educatore artistico che ha profondamente inciso nella cultura figurativa romagnola della prima metà del ‘900, con la sua creatività eclettica, carica di sentimento e di coscienza morale. La mostra Luigi Varoli (1889-1958), un maestro nel Novecento è stata promossa dal Comune di Cotignola e realizzata in collaborazione con l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-romagna. Il catalogo della mostra (Editrice Compositori, Bologna), curato da Orlando Piraccini, con testi di Federica Francesconi, Aldo Savini, Raffaella Zama e dello stesso Piraccini, propone un “regesto” di quasi seicento opere varoliane, primo passo per un’archiviazione generale della vastissima produzione dell’artista romagnolo. Sedi e sezioni espositive: Palazzo Sforza- Museo Varoli: Antologia varoliana. Ritrovamenti e novità - Casa Varoli: Nel segno di Varoli. Lo studio e la scuola - Chiesa del Pio Suffragio: Luigi Varoli “Giusto tra le Nazioni” - Casa Vassura: I bambini, la Scuola Arti e Mestieri, Cotignola e Varoli .  
   
 

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