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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Gennaio 2009
 
   
  PROTEZIONE AMBIENTE RIFIUTI, LA SARDEGNA TRA LE REGIONI PIÙ VIRTUOSE

 
   
  Cagliari, 12 Gennaio 2009 - A due anni dalla sua istituzione, l’Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente in Sardegna ha redatto il primo Rapporto sulla gestione dei rifiuti nell’Isola, andando a scandagliare l’andamento delle politiche sulla gestione integrata dei rifiuti dal 2004 sino a tutto il 2007 e registrando di volta in volta i miglioramenti registrati nel tempo. La Sardegna si colloca ai primi posti della classifica nazionale nella capacità di raccolta differenziata: sui 1. 081 Comuni più virtuosi d’Italia, l’isola occupa il sesto posto nella classifica nazionale, con 31 amministrazioni comunali che hanno abbondantemente superato la soglia del 40% di raccolta differenziata in ambito urbano. In virtù del Piano regionale dei rifiuti che la Giunta regionale ha adottato nell’aprile del 2008, sono stati stabiliti alcuni obiettivi come la riduzione dei rifiuti urbani, il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2012, il recupero di materia dai rifiuti (carta, plastica, vetro, alluminio, acciaio, legno) per la produzione di beni ricilcati, la valorizzazione energetica del secco residuo e lo smaltimento del solo rifiuto non altrimenti valorizzabile. Attraverso l’atto di indirizzo premialità-penalità e l’erogazione di finanziamenti agli Enti Locali, è stata promossa la raccolta differenziata dei rifiuti su tutto il territorio regionale, passando dai minimi del 4% del 2004 al 28% del 2007, con il raggiungimento del 38% al dicembre 2008. I Comuni che praticano la raccolta differenziata in Sardegna sono 320 su 377. A dicembre 2007 la quantità di differenziata raccolta nell’isola è stata di 240mila tonnellate. La Provincia più virtuosa in questo processo è il Medio Campidano, che si è attestata sul 59,1% di rifiuti differenziati raccolti. Seguono con il 42,8% l’Ogliastra, con il 37,5% Oristano, con il 27,7% Nuoro, con il 27,6% Cagliari, con il 25,5% Olbia Tempio, con il 20,2% Carbonia Iglesias e con il 19,8 % Sassari. L’esito del buon andamento è certamente condizionato dall’impegno considerevole che la Regione ha messo in campo dal punto di vista finanziario. Per il conseguimento degli obiettivi previsti nel Piano è stata destinata la somma di 23 milioni di euro, al fine di ottenere la realizzazione di un ecocentro in ogni Comune. Il Piano si pone anche un’altro obiettivo strategico: la costituzione di una sola Autorità d’ambito per la gestione unitaria del recupero e dello smaltimento, con tariffa unica a livello regionale per tali fasi. Sul fronte delle politiche per la riduzione dei rifiuti è stata attivata la procedura per l’erogazione, alle associazioni dei Comuni già costituite, di un contributo per l’attivazione di iniziative di compostaggio domestico. Sono state destinate risorse all’Ambito territoriale ottimale della Sardegna per la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione, mirata alla riduzione degli imballaggi, a promuovere ed incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto anche attraverso l’installazione a scopo dimostrativo di erogatori d’acqua di rete filtrate, eventualmente refrigerata e gassata presso alcuni uffici delle amministrazioni pubbliche. Per quanto riguarda il recupero, sono entrati in esercizio i nuovi impianti di compostaggio di qualità e inseriti nuovi impianti di recupero degli imballaggi nell’elenco allegato all’accordo di programma Regione-conai (Consorzio nazionale imballaggi). Da sottolineare inoltre la realizzazione di nuovi impianti di recupero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) e il rafforzamento della filiera del riciclo della carta e del cartone, con incremento delle produzioni e delle vendite anche grazie alle buone pratiche degli acquisti pubblici verdi. A Partire dal 2007 la Sardegna è impegnata, tra le prime regioni d’Italia, nell’adozione di una politica organica degli acquisti pubblici ecologici, ad esempio disponendo l’acquisto di almeno il 50% di carta riciclata che porti al raggiungimento, entro il 2008, di una quota di acquisti verdi compresi materiali riciclati e macchinari con marchi ecologici, in misura non inferiore al 30% del fabbisogno regionale, nonché nella promozione di tali buone pratiche anche presso gli enti regionali e gli enti locali. .  
   
 

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