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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Gennaio 2009
 
   
  SANITA’: AVVIATA COLLABORAZIONE VENETO-FRIULI. SANDRI, “UNA SORTA DI AREA VASTA PER LA SALUTE DEL NORDEST CON UN OCCHIO ALL’EUROPA”

 
   
  Venezia, 12 gennaio 2009 - Per le Regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia il 2009 sarà l’anno di attuazione di un’approfondita collaborazione su svariati aspetti di tipo sanitario, definita al termine di un incontro tenutosi a Trieste tra i due Assessori alla Sanità, Sandro Sandri e Vladimir Kosic, affiancati dai rispettivi tecnici. I settori della collaborazione svariano dal sistema di accreditamento delle strutture alla mobilità tra pazienti; dall’analisi congiunta del sistema di medicina di laboratorio alla formazione nelle professioni sanitarie; dalla gestione del cordone ombelicale e delle cellule staminali all’assistenza ai pazienti con disturbi alimentari; dalle collaborazioni in campo europeo all’utilizzo del Centro di Simulazione per le Attività di rianimazione che il Friuli sta pensando di istituire. “Un incontro proficuo ed estremamente concreto – ha commentato Sandri per parte veneta – che, per la sua positività, può costituire l’avvio di una sorta di Area Vasta del Nordest per rafforzare le politiche di salute dei nostri cittadini. Abbiamo focalizzato numerosi aspetti di un possibile lavoro comune, che ritengo molto utile trattandosi di due Regioni confinanti che possono mettere a fattor comune le rispettive best practices e mettere varie proprie strutture al servizio delle due comunità regionali, nel preminente interesse di fornire ai cittadini quanto di meglio in campo sanitario, non solo per quanto riguarda i territori che insistono sul lungo tratto di confine tra le due Regioni, a cominciare, per noi, dal Veneto Orientale”. In tema di mobilità dei pazienti, particolarmente rilevante è la condivisione dell’esigenza di definire un Accordo Quadro per la gestione della mobilità sanitaria per i ricoveri ospedalieri e per la specialistica ambulatoriale, che potrebbe avviarsi sin dal primo aprile prossimo e seguire la falsariga di quello già in essere tra Veneto ed Emilia Romagna. Sul fronte dell’oncologia è emersa l’esigenza di regolare il rispettivo impatto economico che comportano le diverse modalità di erogazione delle cure utilizzate al Cro di Aviano e allo Iov di Padova. Riguardo al sistema dell’accreditamento di qualità delle strutture, gli incontri tra le Agenzie Sanitarie di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna sono sfociati in una bozza di protocollo d’intesa. Veneto e Friuli intendono avviare, anche attraverso un Programma Europeo Interreg con la Slovenia, la formazione dei professionisti che effettuano le ispezioni e propongono lo scambio dei valutatori a livello di gruppo strutturato delle Regioni del Nordest. In tema di formazione, l’ipotesi è legata all’apertura a studenti friulani dei corsi di laurea per Assistenti sanitari di Conegliano, mentre il Friuli potrebbe mettere a disposizione dei veneti l’offerta formativa di lauree sulla prevenzione. Sandri e Kosic hanno concordato sull’opportunità di riunire attorno ad un tavolo (forse a gennaio a Venezia) le 4 Università interessate. In tema di cordone ombelicale e cellule staminali, i tecnici hanno redatto una bozza di accordo (da approvare con rispettive delibere di Giunta) per l’utilizzo della Banca del Sangue del cordone Ombelicale di Padova per gli aspetti di bancaggio. Riguardo ai disturbi alimentari, il problema sul tappeto consiste nei ricoveri e trattamenti che si spostano dal Friuli al Veneto (soprattutto a Portogruaro e Vicenza). In proposito si valuterà la possibilità di una convenzione e di un protocollo d’Intesa che metta in comune risorse (posti letto), esperienze e ricerca. Veneto e Friuli hanno infine condiviso l’esigenza di uno stretto rapporto per definire metodologie e modalità integrate e coordinate di lavoro sul piano europeo, sede nella quale il Veneto è recentemente entrato nel “G6” delle migliori Regioni sanitarie con Catalogna, Fiandre, Bassa Austria, Scozia e North West England, che siederanno per la prima volta ad un tavolo tecnico comune diretto con la Commissione Europea che, sinora, aveva inteso intrattenere rapporti soltanto con gli Stati membri. .  
   
 

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