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Notiziario Marketpress di
Lunedì 12 Gennaio 2009 |
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TOM PORTA NO MAN´S LAND MILANO, ORATORIO DELLA PASSIONE 27 GENNAIO - 20 FEBBRAIO 2009
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Milano, 12 gennaio 2009 - Dopo il successo dello scorso anno Arteutopia presenta i 15 nuovi lavori di Tom Porta, uno dei più promettenti giovani pittori italiani. La sede questa volta è il suggestivo Oratorio della Passione in Sant’ambrogio, dove le opere rimarranno esposte fino al 20 febbraio. L’artista, che si ispira alle visioni apocalittiche del libro La Nube Purpurea di Matthew Phipps Shiel - in Italia pubblicato da Adelphi - e le interpreta con la sua arte, dopo la serie interamente dedicata a Milano oggi si cimenta nell’immaginare un ipotetico futuro delle capitali europee. La mostra si avvale del patrocinio della Privincia di Milano Racconta il curatore Luigi Pedrazzi: “Nel 2007 il mondo ha registrato il pareggio tra la popolazione che vive nelle città e quella che vive nelle campagne. In Europa la percentuale sale al 72% ed è in costante crescita. Una marea inarrestabile di individui in cerca di opportunità, ricchezza, divertimento. Gigantesche megalopoli dal fragilissimo equilibrio. Dopo il grande successo del primo ciclo dedicato a Milano, Tom Porta affronta le grandi città Europee; le icone della civiltà. Le grandi, spettacolari tele di Porta indagano un futuro possibile, un sentimento epocale di ineluttabile decadenza. Un riequilibrio naturale dopo le illusioni schizofreniche e false di una cupa stagione, dove l´umanità sembra avere venduto la propria libertà ad una prospettiva distorta ed asfittica di sviluppo e ricchezza: le visioni pittoriche di Porta ci restituiscono città abbandonate dagli uomini, livide e silenziose, dove l´uomo perde il suo dominio. Un ricongiungimento doloroso ma necessario con la Natura. No man´s Land è una mostra sul silenzio e sulla speranza”. Aggiunge Chiara Canali, che da sempre segue la carriera artistica di Tom Porta: “Dalla suggestione poetica della narrazione di Shiel nascono i quadri drammatici e incombenti di Tom Porta che rapportano l’utopia millenaria di fine mondo alle realtà Metropolitane, da troppo tempo ormai maltrattata e deformata da una speculazione urbanistica inarrestabile. L’incendio e l’annichilimento delle più importanti capitali del mondo, che le parole di Shiel descrivono quale ‘zona di vapore purpureo che mandava in alto le sue lingue come il fumo dell’incendio del mondo’, sono di ispirazione per le intense rappresentazioni espressioniste di Tom Porta, che riattualizzano bruscamente il tema delle ‘rovine’. La raffigurazione dei cieli, scenografia dei simulacri cittadini, esibisce una cromia scura, esacerbata dall’esalazione velenosa di gas e sostanze tossiche, a incarnare il dramma e la tragedia della distruzione”. Tom Porta (nato a Milano nel 1970, dove vive e lavora). Si diploma maestro d’arte e di arti applicate sperimentali all’Istituto d’Arte di Monza. Ancor prima di diplomarsi inizia un’intensa attività di illustratore che si sviluppa su due fronti paralleli: l’illustrazione editoriale, tecnica e pubblicitaria e una più personale legata allo studio del corpo. In breve tempo Porta diventa uno degli unici illustratori italiani pubblicati all’estero. La maturazione personale e artistica portano Tom Porta al naturale avvicinamento alla pittura, a un progressivo approfondimento del rapporto con il corpo e a un percorso interiore legato alla storia del ‘900 e alla memoria storica, temi da sempre cari all’artista. Si delineano così i diversi cicli: nel 2004 il ciclo Shinpu Tokkotai, riflessione sul fenomeno kamikaze della seconda guerra mondiale ma nel contempo analisi di drammatica attualità. Tra i progetti personali ricordiamo nel 2005 Late-x ai Musei di Porta Romana, Milano; nel 2006 Vento Divino presso la Fabbrica Eos di Milano e Aereoclub Idrovolanti di Como e Kikosui allo Studio De’ Bonis di Reggio Emilia; nel 2007 Suisei presso la galleria Il Torchio Costantini arte Contemporanea di Milano. Tra le mostre collettive, nel 2005 e 2006 la partecipazione all’iniziativa The Dirty Show alla Tangent Gallery di Detroit; sempre nel 2006 la collettiva presso la Echo Gallery di Chicago, Allarmi presso la Caserma De Cristoforis di Como, 15 volte un volto allo Spazioinmostra di Milano, e infine la partecipazione al progetto Cittàmorfosi, a cura di Jacqueline Ceresoli presso il Centro Culturale Cascina Grande, Rozzano. Nel 2007 viene invitato alla mostra Linee all’Orizzonte, a cura di Maurizio Sciaccaluga, presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova e alla collettiva Anatomia dell’Irrequietezza, a cura di Luca Beatrice, a Palazzo della Penna di Perugina. Sempre nel 2007 partecipa all’iniziativa “Il Treno dell´Arte – Da Tiziano a Nespolo alla Street Art: 500 anni di Arte Italiana”, mostra itinerante a cura di Vittorio Sgarbi, Ferdinando Arisi, Duccio Trombadori, Luca Beatrice e Chiara Canali. . |
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