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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Maggio 2006 |
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LAVORO: ABI, FUSIONI CROSS BORDER SFIDA PER MERCATO EUROPEO
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Roma, 15 maggio 2006 - “La realizzazione di un vero mercato del lavoro europeo si gioca soprattutto sulla spinta a concentrazioni e aggregazioni cross border cui l’Italia non può restare estranea. In particolare, dopo la stagione di fusioni ‘domestiche’ degli anni 90, dobbiamo uscire dalle prospettive nazionali e inserire concretamente il nostro sistema in una strategia europea”. Lo ha dichiarato oggi a Roma il Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, all’apertura del primo evento Abi su “Hr2006: banche&risorse umane” sottolineando che “un’efficace gestione delle risorse umane rappresenta una chiave per il rilancio della competitività interna e internazionale”. Accanto ai temi centrali del convegno: mercato del lavoro, relazioni sindacali e ruolo dell’industria finanziaria, analizzati nelle loro caratteristiche principali non solo basandosi sulla dimensione domestica ma rivolgendosi principalmente a quella europea, Zadra ha evidenziato che “sarà molto difficile centrare gli obiettivi dell’agenda di Lisbona sull’occupazione: cioè il raggiungimento entro il 2010 di un tasso occupazionale europeo del 70%”. I numeri tracciano infatti un’altra realtà: la media Ue 2004 si è attestata al 64,7% (Europa a 15) ed al 63,3% (Europa a 25); molto al di sotto l’Italia con il 57,6%, nonostante un significativo miglioramento di 2 punti percentuali tra il 1995 ed il 2004. Il tasso di disoccupazione in Europa è stabile al 9%, circa il doppio dei livelli americani. “Per quanto riguarda l’industria finanziaria – ha aggiunto Zadra - l’innovazione cambia i modelli produttivi: risulta che nel sistema bancario italiano le risorse umane sono impiegate per il 70% nella distribuzione dei servizi, per il 15% nella produzione dei servizi e per il restante 15% nelle funzioni di supporto (a metà tra le funzioni di amministrazione e controllo e infrastruttura tecnologica)”. Si tratta di percentuali che si modificano a valle dell’innovazione tecnologica e delle conseguenti opportunità di cambiamento organizzativo, e soprattutto, si tratta di un fenomeno in continuo divenire. È una dinamica che investe le risorse umane cambiando la domanda di contenuti professionali e generando il bisogno di rilevanti interventi formativi. “La gestione di gruppi finanziari presenti in più paesi europei – ha concluso Zadra – e quindi in più mercati del lavoro, rende il problema della loro efficienza produttiva dipendente dalla capacità di combinare tutti questi elementi”. . |
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