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Notiziario Marketpress di
Venerdì 23 Gennaio 2009 |
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LE MASCHERE TRADIZIONALI TRENTINE IN MOSTRA A ZAGABRIA
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“È con la riscoperta delle identità e delle tradizioni che si può costruire l’Europa di domani: l’orgoglio dei propri costumi, infatti, è fondamentale per creare un’Europa dei popoli e delle persone”. Con questa riflessione l’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza ha inaugurato nei giorni scorsi a Zagabria la mostra itinerante “Karnival King of Europa – Carnevale, Re d’Europa”, organizzata dal Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige. Alla cerimonia d’inaugurazione sono intervenuti, accanto all’assessore Panizza, Damodan Frlan, direttore del Museo Etnografico di Zagabria, Giovanni Kezich, direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Melena Pavicic Vukivecic, assessore alla Cultura del Comune di Zagabria e Nina Obuljen, segretario di Stato croato, responsabile delle politiche culturali presso il Ministero della Cultura. I colori delle maschere tradizionali trentine hanno fatto irruzione in una Zagabria coperta di neve: il Carnevale trentino ha colorato l’inverno croato, con la mostra “Carnival King of Europe”, un’iniziativa del Museo degli usi e costumi della gente trentina che ha coinvolto cinque paesi europei. Italia, Croazia, Francia, Macedonia e Bulgaria: cinque nazioni diverse, eppure accomunate da un retroterra culturale che si riscopre attraverso il rito del Carnevale. Il Carnevale, qui, diventa rituale che richiama la fertilità dei campi, dove la prorompente forza della natura che si risveglia viene incarnata in maschere ora sgargianti, ora inquietanti: spiriti del gregge e della selva, esseri spaventosi, schiamazzanti e questuanti che, rappresentati dai figuranti, coinvolgono l’intera comunità in riti che appartengono ad una cultura mitteleuropea che va oltre i confini nazionali, dai Pirenei alle Alpi, dalla Boemia all’Italia insulare. E proprio questi costumi, queste maschere, ma anche filmati e documentazione fotografica, dopo essere stati esposti presso il Museo di San Michele all’Adige, sono giunti a Zagabria, nel Museo Etnografico Nazionale, che fu di ispirazione a Giuseppe Šebesta, il grande trentino di origine boema, che diede vita al museo etnografico della nostra regione. “È attraverso la riscoperta di queste identità e tradizioni – ha ricordato l’assessore Panizza in occasione della cerimonia di inaugurazione – che si può costruire l‘Europa di domani: l’orgoglio delle proprie tradizioni, dei propri costumi è fondamentale per creare un’Europa di popoli e persone. ” La mostra ha preso vita quando i Matòci e gli Arlecchini di Valfloriana, giunti appositamente a Zagabria, hanno dato inizio alla cerimonia, riempiendo di scampanii e grida le austere scale ottocentesche del museo, seguiti dai colorati e rumorosi Lachè di Romeno. A chiudere la cerimonia gli Zvoncari di Fiume/rijeka: tradizione lontane, eppure così simili. “Carnevale Re d’Europa – ha detto Giovanni Kezich – punta a mettere in luce una piccola e tuttavia inoppugnabile verità dell’etnologia, e cioè che le manifestazioni del Carnevale, i riti mascherati per la fertilità dei campi e la prosperità dei popoli, rispondono ai dettami di una radice culturale comune, di una stessa liturgia, di una stessa ideologia magico religiosa, apparentemente camuffata nel contesto culturale dominante, che appare essere un tema unificante in tutta l’Europa rurale”. Dopo Zagabria, la mostra si sposterà in Ungheria, in Macedonia ed in Francia, toccando così tutti i cinque paesi che hanno dato vita a questa importante ricerca nata a San Michele ed oggi protagonista in Europa. . |
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