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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Gennaio 2009
 
   
  SICUREZZA STRADALE: "ACI" UMBRIA PRESENTATO PROGRAMMA ATTIVITA’ 2009

 
   
  Perugia, 26 gennaio 2009 – Sensibilizzare i candidati alle prossime consultazioni elettorali sulle problematiche della mobilità sostenibile, sicurezza stradale, del trasporto pubblico e della difesa degli interessi degli automobilisti: è una della tante iniziative previste per il 2009 dall’ Aci (Automobil club italiano) Umbria. Il programma di attività per l’anno in corso è stato illustrato il 24 gennaio, a Perugia, dal presidente del Comitato regionale Umbria, Mario Andrea Bartolini, e dal presidente Automobil Club di Perugia Ruggero Campi (presente anche l’assessore regionale alle politiche per la mobilità e il trasporto Giuseppe Mascio). Ai candidati nelle elezioni amministrative e regionali dell’Umbria sarà consegnato – è stato annunciato nel corso della conferenza stampa - un “documento-proposta”, redatto in collaborazione con gli Automobile Club Provinciali di Perugia e Terni con l’obiettivo di sviluppare un confronto su temi ritenuti strategici per la qualità della vita dei cittadini, e ciò a partire dalla campagna a dai programmi elettorali. Permane infatti in Italia un preoccupante livello degli infortuni stradali e l’incapacità – è stato detto - di raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ridurre gli incidenti stradali mortali del 50 per cento entro il 2010. In Umbria, dove la situazione non si differenzia dal quadro nazionale, si registrano tuttavia alcuni segnali positivi grazie alla collaborazione di Aci con le istituzioni, la Polizia stradale, il mondo della scuola, dell’associazionismo e del volontariato. Sono infatti diminuiti nel 2007 gli incidenti stradali, ma la regione continua ad occupare i primi posti della graduatoria nazionale per l’incidenza di questi infortuni rispetto alla popolazione residente. Tra le altre iniziative previste nel programma 2009 - ha spiegato Mario Bartolini - l’attuazione di un progetto Aci-atc, finanziato dalla Regione Umbria su “Mobilità, sicurezza stradale e trasporto pubblico”, che partirà nel territorio della Provincia di Terni e poi verrà esteso a quello di Perugia, e la promozione del turismo automobilistico da e verso l’ Umbria con l’utilizzo e la valorizzazione dell’Autodromo Regionale dell’Umbria nell’ambito di un rapporto di collaborazione tra l’Aci, Regione Umbria e l’Azienda di promozione turistica regionale. Sempre nell’Autodromo regionale di Magione verranno organizzate due giornate dedicate alla mobilità ed alla sicurezza stradale e rivolte, rispettivamente, ad anziani e studenti delle scuole umbre. Mc/cm “La mobilità nei centri storici a particolare vocazione turistica” e la presentazione del “Rapporto ed integrazione tra auto privata e trasporto pubblico” sono invece i temi al centro dei convegni che si terranno ad Orvieto e Terni. E’ inoltre prevista, d’intesa con le istituzioni, la Scuola, la Polizia stradale, la “Comunità incontro” di Amelia, una giornata di informazione e mobilitazione contro l’uso di droga e alcool che rappresentano la causa primaria degli incidenti stradali. Insieme alla Regione Umbria è previsto un incontro per fare il punto sullo stato di attuazione e operatività dell’accordo generale di collaborazione a suo tempo sottoscritto tra la stessa Regione, l’Aci Umbria e l’Automobile Club d’Italia. “L’aci Umbria - ha detto Ruggero Campi - si muove come una istituzione di secondo livello rispetto a quelle politiche, mettendo a disposizione della collettività strutture di particolare livello, come il centro didattico per bambini fino alla seconda media, un centro per la guida sicura e una scuola di formazione di piloti. L’auspicio - ha concluso Campi - è quello di essere considerati un vero e proprio centro d’eccellenza”. “Anche per il 2008 - ha detto l’assessore Mascio - i dati in nostro possesso sembrano confermare una diminuzione degli incidenti mortali in Umbria. Si parla infatti di 73 vittime, il chè ricondurrebbe l’Umbria nella media delle regioni italiane per indice di mortalità e non più tra quelle a ‘maglia nera’. Manca tuttavia nel nostro Paese - ha proseguito l’assessore - un impegno concreto per l’attuazione di politiche che riducano il numero degli incidenti sulle strade, mentre ad esempio in Francia le questioni della sicurezza sono tra i primi dieci punti dell’attività del governo nazionale. Il costo per l’Italia è altissimo in termini di vite umane ed economico, con un costo annuo di oltre 30 milioni di euro. Una vera e propria strage a cui occorre aggiungere anche le morti in itinere, circa 600 l’anno, classificate tra le vittime degli incidenti sul lavoro. Al calo registrato in Umbria - ha aggiunto Mascio - ha certamente concorso l’impegno, anche finanziario della Regione Umbria per la formazione ed il miglioramento della rete stradale soprattutto nei punti a maggiore incidentalità e la stretta collaborazione con Aci e le altre istituzioni regionali, anche in attuazione dell’accordo sottoscritto nel 2005”. Nel 2007, secondo i dati forniti dall’Aci regionale, ci sono stati in Umbria 3mila573 incidenti stradali con un bilancio di 92 morti, oltre 5mila feriti ed un indice di mortalità di quasi il 26 per cento. Il numero maggiore di incidenti (2mila569) e di decessi (70) si registra in provincia di Perugia dove circola il maggior numero di veicoli (circa 564 mila) e dove la popolazione residente è di gran lunga più numerosa di quella in provincia di Terni (640mila 623 contro 227mila 555). Si conferma altissimo il rapporto in Umbria tra popolazione residente 867mila878 (dati 2006) e mezzi in circolazione 760mila132 (esclusi i ciclomotori). Le cause di incidente vanno ricercate prevalentemente nella “distrazione nella guida” (con un incidenza di oltre il 23 per cento sul totale degli incidenti ed del 28 per cento su quelli mortali), immediatamente seguita dal “non rispetto dei segnali” stradali (22,62 per cento) e dall’alta velocità (in 681 casi e con un incidenza del 27,3 per cento negli incidenti mortali). Da segnalare ancora i dati relativi al mancato rispetto della distanza di sicurezza (in 418 incidenti, pari al 12,88 per cento del totale) e all’aver abusato di alcool e droghe (in 143 incidenti, di cui 2 mortali). Sono stati complessivamente 328 i pedoni coinvolti in incidenti (12 con conseguenze mortali), di cui oltre la metà (139) “non responsabili”. Consistente anche, secondo l’indagine, la presenza di ostacoli sulla carreggiata (in 683 casi), con un bilancio di 33 morti. Rispetto allo stato psico-fisico del conducente in 131 casi il guidatore aveva assunto alcool, in 16 ha avuto un colpo di sonno ed in 12 ha fatto uso di droghe. Sono soprattutto autovetture (4mila 863) i veicoli maggiormente coinvolti nei incidenti, seguite da ciclomotori e motocicli (complessivamente 968) e dai veicoli commerciali/industriali (556). Il bilancio è di oltre 3mila 400 feriti e 46 morti per incidenti con auto, 968 feriti e 29 morti con ciclomotori e motocicli, 189 feriti ed un morto in incidenti con veicoli commerciali/industriali. Si sono inoltre registrati 160 incidenti (con 147 feriti e sei morti) in cui sono rimasti coinvolti ciclisti. I sinistri avvengono prevalentemente in strade urbane (mille 961), seguite da “strade provinciali, regionali o statali fuori dall’abitato” (935). Nelle “strade fuori dell’abitato” si registra inoltre il più alto tasso di mortalità, quasi il 58 per cento. Gli scontri frontali-laterali sono il tipo di incidente più frequente (complessivamente mille520 casi), seguiti dal tamponamento (752 casi) e dalla fuoriuscita (417 casi). Gli scontri (frontali, lateriali, frontali-laterali) sono la prima causa di decesso e ferimento (rispettivamente 38 morti e 2667 feriti), seguiti da quelli causati da fuoriuscita stradale (27 morti e mille 209 feriti). Il maggior numero di incidenti si registra con tempo sereno e soprattutto nei mesi estivi. .  
   
 

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