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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Febbraio 2009 |
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ELUANA, FORMIGONI: CI VOLEVANO COMPLICI, NON L´HANNO OTTENUTO
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Milano, 4 febbraio 2009 - Profonda amarezza e compassione nei confronti di Eluana Englaro "portata verso la morte", pur nella "consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per evitare questa tragedia". Sono i sentimenti espressi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, cui è stato chiesto un commento sulla notizia del trasferimento della donna a Udine. "Volevano che fossimo complici - ha detto Formigoni - e non l´hanno ottenuto. Volevano che il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale fossero gli esecutori di questa sentenza e non l´hanno ottenuto. Hanno dovuto agire loro". "Eluana - ha sottolineato il presidente - non è in questo momento sotto la responsabilità del Servizio Sanitario Nazionale e questa è una cosa importante". Non è vera infatti la notizia secondo cui i Distretti sanitari di Lecco e di Udine avrebbero concordato i protocolli cui sottoporre Eluana per i prossimi giorni. Una Nota di Regione Lombardia ha già chiarito in mattinata che "nessun protocollo è stato né sottoscritto, né concordato dal distretto di Lecco". "Non c´è alcuna legge - ha aggiunto Formigoni - che dia fondamento alle sentenze che hanno riguardato questa vicenda. In ogni caso, qualunque proposta sul testamento biologico delle molte in discussione in Parlamento venisse approvata non consentirebbe quello che sta accadendo e cioè di togliere l´alimentazione e l´idratazione". "Siamo oltre ogni ragionevolezza e drammatica immaginazione - ha detto ancora Formigoni -. Si tratta di una sconfitta di tutti, della vita e della speranza. Possiamo avere fede religiosa o no, ma l´amore e la compassione verso gli altri sono elementi costitutivi della nostra stessa identità e oggi invece si vuole cancellarli e banalizzarli, si vuole mettere la vita di qualcuno nella disponibilità di altri". "Noi - ha concluso Formigoni - ci siamo mossi per difendere le nostre prerogative. Poi è intervenuta una volontà diversa, personale di chi si sta muovendo in tutta la sua drammatica responsabilità. La difesa della vita resta comunque alla base di ogni attività politica e umana degna di questo nome". . |
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