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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Marzo 2009 |
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CANNAVÒ: FUORICLASSE DEL GIORNALISMO, HA RACCONTATO LO SPORT DIVENTANDONE PARTE. ORA NEL PANTHEON DI MILANO
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Milano, 20 marzo 2009 - “Fuoriclasse della stampa italiana, Candido Cannavò è stato un ‘Ulisse’ capace di andare oltre i confini, al di là dell’ordinario, rendendo grande Milano: anche per questo oggi riposa nel Pantheon della nostra città, il Famedio del Cimitero Monumentale. Ha raccontato mezzo secolo di storia dello sport con autorevolezza ed emozione, ragione e sentimento, professionalità e passionalità, tecnica ed epica, divenendone egli stesso parte, campione e protagonista tra i più popolari, amati ed imitati nel nostro Paese: ha conquistato, anzi gli hanno tributato la ‘maglia rosa’ del giornalismo”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, commemorando ieri il giornalista alla presenza dei familiari e dei colleghi della Gazzetta nell’Aula di Palazzo Marino. “La sua ‘vita in rosa’ – ha proseguito Manfredi Palmeri – è legata al più antico quotidiano sportivo del mondo, fondato a Milano nel 1896, lo stesso anno in cui nacquero i Giochi olimpici moderni. È stato il direttore dei record. Sotto la sua guida, dal 1983 al 2002, la Gazzetta è diventata il più diffuso giornale di settore d’Europa e il primo in assoluto in Italia per numero di lettori: un prodotto di informazione radicato nella tradizione di una stampa seria e rigorosa, ma orientato al futuro delle nuove tecnologie e della multimedialità”. “Prima e più di altri colleghi – ha aggiunto Palmeri – Candido Cannavò ha seguito con un’attenzione speciale tutte le discipline agonistiche, anche quelle cosiddette ‘minori’ della grande famiglia olimpica, portandole talvolta persino in prima pagina e contribuendo così al loro sviluppo. Con eguale, sincero, limpido interesse ha creduto nelle atlete donne, dando finalmente pari dignità allo sport femminile. Ha dato voce all’Italia onesta e perbene, stando sempre e solo dalla parte di quei principi etici universali che non hanno né colore né bandiera”. “Uomo di cultura profonda e di valori autentici – ha ricordato il Presidente Palmeri – Cannavò era stato insignito della Medaglia d’Oro del Comune di Milano il 7 dicembre del 1996, quale ‘chiaro esempio di giornalismo, capace di accomunare la passione per i fatti all’amore per le vicende umane, raccontando tutti i maggiori avvenimenti sportivi nel mondo’. La sua esperienza di uomo e di cronista a San Vittore, accanto allo storico direttore Luigi Pagano e in collaborazione con le istituzioni aveva favorito, tra l’altro, la nascita di una struttura rivolta alle madri, consentendo loro di scontare la pena vicino ai propri figli. L’umanità e la solidarietà erano le cifre del suo essere: pensando che la vita fosse stata generosa con lui, aveva voluto restituire ai meno fortunati, agli ultimi, molti dei doni ricevuti. Proprio come ‘Candide’ di Voltaire, anche Candido Cannavò credeva in un mondo migliore: ha lavorato per renderlo tale nella professione e nella società”. . |
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