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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Marzo 2009 |
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INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: CIPRIAN (MODEFINANCE) “È NECESSARIO AVERE INFORMAZIONI AFFIDABILI PER VINCERE LA SFIDA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE”; ETRO (SDA BOCCONI) “VINCE CHI HA CASH FLOW”; CULICCHI (LOVELLS): “ECCO LE REGOLE PER EVITARE GUAI LEGALI”; ARECCO (MARSCH): “LE AZIENDE SI ASSICURANO CONTRO I RISCHI DI INFEDELTÀ DEI MANAGER”
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Milano, 10 marzo 2009 - Rating innovativi, management liability, aspetti legali: sono questi alcuni dei temi trattati ieri a Milano, nella sede di Borsa Italiana, nel convegno su “Il processo di internazionalizzazione: Strumenti evoluti per la valutazione e la gestione dei rischi associati”, organizzato da Bureau van Dijk E. P. E modeFinance in collaborazione con Ir Top. Mattia Ciprian e Valentino Pediroda, fondatori di modeFinance, hanno presentato “More” (Multi Objective Rating Evaluation), il nuovo modello di rating per la valutazione di partner esteri. L’internazionalizzazione è ormai una scelta obbligata per quasi tutte le società, indipendentemente dalla dimensione; ma chi segue questa strategia di crescita si ritrova ad affrontare problemi e sfide nuove come la ricerca di mercati più ricettivi o l’individuazione di partner e clienti più efficienti. Diventa quindi necessario avere a disposizione informazioni affidabili, complete e comprensibili. Il problema maggiore in questi casi non è il semplice reperimento dei dati bensì l’individuazione di quelli maggiormente utili e più facilmente fruibili. Una risposta semplice ed innovativa a queste esigenze oggi c’è: un database contenente anagrafica, dati finanziari e rating di oltre 11 milioni di società di capitale operanti in 41 paesi pan-Europei con associato un software per la ricerca e l’elaborazione di questi dati. Stiamo parlando di Amadeus, uno dei principali prodotti di Bureau van Dijk Ep, che di recente è stato arricchito con il rating More – realizzato da modeFinance -, realizzato attraverso l’analisi dei fondamentali aziendali prodotto da modeFinance. Amadeus e il rating More, grazie alla numerosità, comparabilità, coerenza ed affidabilità delle informazioni contenute, rappresentano una piattaforma unica sul panorama internazionale. Leonardo Etro, professore ordinario di Corporate Finance alla Sda Bocconi, intervenuto sul tema “Internazionalizzazione delle imprese italiane: regole per governare il processo in modo efficiente”, ha sottolineato come l’internazionalizzazione comporta maggiori rischi da governare in modo efficiente avvalendosi di un “aiuto esterno” e che le attività di M&a sull’estero da parte delle imprese Italiane proseguono con crescente vitalità soprattutto per quanto riguarda le Pmi. “Infatti – ha spiegato il prof. Etro – a fronte di un valore complessivo di operazioni di M&a di 55 miliardi nel 2008 (-63% rispetto al 2007), il numero di deal è comunque salito del 3%, dato che conferma come in Italia fusioni ed acquisizioni siano una variabile strategica importante, specialmente nel segmento delle piccole e medie imprese, e che la dinamicità delle Pmi non sembra risentire dell’andamento negativo del ciclo economico”. Dopo aver sottolineato il ruolo strategico dell’M&a per processi di internazionalizzazione, se condotti salvaguardando la relazione rischio/rendimento complessiva, e che il costo del capitale è una misura fondamentale per comprendere la rischiosità dell’investimento, Etro ha concluso dicendo che “per il futuro…vince chi ha il cash flow sia a livello di singola impresa sia a livello di sistema paese!”. Maurizio Arecco, direttore di Marsh, intervenuto sul tema “La tutela della management liability nel processo di internazionalizzazione”, ha evidenziato come la penetrazione in un mercato straniero presenti una serie di criticità, che vanno dalla conoscenza del sistema paese, al quadro normativo, al contesto sociale. “Pertanto – ha concluso Arecco - in questo processo il management è pesantemente esposto ai rischi insiti nella nuova realtà ed un approccio consapevole non può prescindere dall’adozione di efficaci strumenti di tutela: un’avveduta gestione della management liability si estrinseca principalmente attraverso tre strumenti: 1. Tutela degli amministratori e del management dai rischi derivanti da contesti legali spesso poco conosciuti, con un programma internazionale, che integra master policy e local policies, ottenendo un ombrello di copertura adeguato alle diverse esigenze e rispondente alla legal compliance dei vari paesi; 2. Tutela della responsabilità del datore di lavoro: i rischi derivanti dalla gestione del personale in contesti giuridici e sociali a volte molto diversi da quello italiano, non debbono essere sottovalutati per l’impatto negativo che determinano sul clima aziendale e, di riflesso, sulla produttività; 3. Tutela della società contro i rischi di infedeltà dei dipendenti”. Roberto Culicchi, partner dello Studio Legale Lovells, ha analizzato l’argomento dal punto di vista legale, fornendo una sorta di “decalogo” di regole da non perdere di vista: 1. Nelle trattative precontrattuali è importante ricordare che nella maggior parte dei Paesi si applica il principio per il quale durante le trattative le parti devono comportarsi correttamente e secondo buona fede (importante eccezione a questo principio è rappresentata dalla Gran Bretagna). 2. Mettere massima attenzione al contenuto delle lettere, e-mail o fax ricevuti e inviati nel corso delle trattative. 3. Attenzione a quello che si scrive nelle lettere di intenti, per evitare che possano sorgere contestazioni sulla volontà o meno delle parti di concludere in quel momento un vero e proprio contratto. 4. Nella conclusione del contratto internazionale ricordare sempre che il contratto si conclude quando una determinata proposta sia stata accettata dall´altra parte esattamente così come formulata. 5. L´accettazione della proposta o della controproposta può avvenire anche per fatti concludenti e cioè con comportamenti che facciano presumere l´accettazione delle stesse. 6. Occhio alle garanzie dell´adempimento delle obbligazioni contrattuali: la forma più diffusa nell´ambito della contrattualistica internazionale è quella costituita dal rilascio di fideiussioni bancarie e tali forme di garanzia sono state a volte escusse in modo illegittimo dai soggetti garantiti; è possibile confezionare il testo di tali fideiussioni inserendo alcune clausole, per evitare o attenuare il rischio che l´escussione della garanzia avvenga illegittimamente. 7. Scegliere la struttura societaria più idonea: innanzitutto va deciso se costituire all´estero una sede secondaria della propria impresa o quella di una filiale estera, cioè di una società costituita secondo le forme e le leggi dello stato dove verrà effettuata l´attività. La costituzione di una sede secondaria necessita, generalmente, di forme più semplici e meno costose. 8. Valutare possibili motivi di convenienza fiscale, da valutare caso per caso. 9. La conoscenza del Paese nel quale si intende accedere costituisce un fattore determinante dal quale non è possibile prescindere. 10. L´idea geniale dell´imprenditore, la sua costanza, la determinazione e lo spirito di sacrificio sono ancora elementi necessari per porre in essere iniziative imprenditoriali di successo all´estero, ma tuttavia non più sufficienti. L’evento si è concluso con la testimonianza di due società che hanno basato la loro strategia aziendale sull’espansione internazionale: Txt e-solutions, e Thyssenkrupp Acciai speciali. . |
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