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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Marzo 2009 |
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AL VIA LA PRIMA FASE DEL PROGETTO DI MAPPATURA REGIONALE DEI LUOGHI DELL´ACQUA
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Firenze, 16 marzo 2009 - La Regione Toscana parteciperà al quinto forum mondiale sull’acqua, in programma a Istanbul dal 16 al 22 marzo, con il suo progetto “I luoghi dell’acqua per un museo diffuso”, che si propone di censire prima e di valorizzare poi, fonti, sorgenti, fontane, lavatoi e tutto ciò che, dai romani ad oggi, ha avuto e ha a che vedere con la risorsa idrica. «Quello dell’acqua – spiega l’assessore regionale alle risorse idriche, Marco Betti, che rappresenterà la Toscana in Turchia – è un problema planetario e noi ci apprestiamo a discuterne con gli altri Paesi, valorizzando la nostra specificità, cioè il binomio tra acqua e cultura per arrivare ad una nuova concezione dell’uso dell’acqua, basata sul suo corretto utilizzo e su un’equa distribuzion e. Dalle sorgenti d’alta quota, alle fontane rinascimentali, ai lavatoi, a tutti gli altri manufatti legati all’acqua, in Toscana ogni luogo sarà oggetto di un’attenta ricognizione che dovrà portare al loro recupero e valorizzazione, attraverso la creazione di un Centro europeo per la cultura dell’acqua e la realizzazione di una carta regionale dei luoghi dell’acqua». Il progetto partirà a breve, la sua conclusione è prevista nel 2015, e la prima fase, quella di ricerca, durerà un anno. Lo studio costerà 120. 000 euro, è finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dalla Regione e fa parte di un progetto più ampio e articolato redatto dall’architetto Roberto Santini di Siena, un esperto che da quindici anni lavora su queste tematiche. La Toscana sarà presente al World water forum di Istambul con un suo stand e l’assessore Betti ha in programma numerosi incontri con amministratori di ogni continente. In particolare il 18 marzo si confronterà con spagnoli e brasiliani sul tema “Esperienze regionali nella gestione e nella depurazione dell´acqua verso gli obiettivi del terzo millennio”. La Toscana ha appena realizzato insieme alle Comunità montane un primo censimento delle oltre 10. 000 sorgenti di cui dispone. Quanto agli usi, quasi un terzo dei 55 milioni di metri cubi captati viene immesso negli acquedotti, oltre un quarto è destinato ad usi produttivi, mentre i consumi domestici rappresentano soltanto il 4%. Dalle fontane pubbliche esce il 2% e l´1% è usato per abbeveratoi, zootecnia e per gli invasi antincendio. «Abbiamo stimato – precisa l´assessore Betti – che ogni anno vadano perduti quasi 2,3 milioni di metri cubi d´acqua. E in tempi di calo drastico delle precipitazioni non ce lo possiamo permettere. E´, in piccolo, lo stesso problema che esiste a livello mondiale, anche se noi garantiamo l´allacciamento all´acquedotto al 94% dei nostri cittadini. E´ per questo che, avendo praticamente garantito l´acqua a tutti, il problema diventa adesso creare una cultura del suo corretto utilizzo. E il progetto che presentiamo ci aiuterà a farlo». . |
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