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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Luglio 1998 |
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PMI:LOMBARDIA RAGGIUNTA DA NORD EST E CENTRO. UN RAPPORTO MEDIOCREDITO
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Milano, 7 luglio 1998 Nel 14mo rapporto sulle Medie e Piccole Imprese, dedicato quest´anno al tema "Medie e Piccole Imprese tra Macroregioni ed Europa", presentato da Giuseppe Vimercati, presidente del Mediocredito regionale Lombardo, si afferma in particolare ched le Pmi sono favorite dal consolidamento della ripresa, con più fatturato e più export e con dimostrazione di una buona capacitàdi creare valore. Nel quadro del macroscenario del 1997, che si échiuso lasciando trasparire nei paesi europei segnali positivi, con esportazioni in crescita di circa l´8%, l´economia italiana-si dice nel rapporto ha iniziato a mostrare gli effetti dei successi conseguiti sul fronte della finanza pubblica, con la riduzione dei tassi di interesse ed un effetto positivo sul contenimento del deficit nonchécon incremento dei consumi del 2%, grazie all´aumento della spesa in beni durevoli. Il modello di sviluppo delle Pmi lombarde, che storicamente ha avuto un ruolo trainante, non rappresenta più l´unico modello di riferimento: i dati di bilancio delle Pmi (fino a 500 addetti) per il periodo 1990/96 mostrano come quello che in passato poteva essere definito "modello lombardo di sviluppo", pur mantenendo le proprie specificità strutturali, sia stato raggiunto da altre macro-aree per quanto riguarda gli indicatori di crescita e di redditività. Contemporaneamente si nota una struttura finanziaria relativamente più solida nelle imprese del Centro Italia, con una incidenza del capitale netto sul passivo del 28, 6%, seguite dalle imprese del Nord Est che negli anni ´87/´93 avevano avuto il minor grado di patrimonializzazione. L´analisi comparativa, condotta su 4 macroregioni (Lombardia, Nord Est, Nord Ovest e Centro), fa emergere una netta differenziazione fra la Lombardia, dove i settori ad alta tecnologia e di specializzazione rappresentano il 32, 7%, mentre quelli tradizionali non raggiungono il 42%, e il Nord Est, dove le aziende tradizionali superano il 54% del totale, evidenziando come il particolare grado di intensitàtecnologica e la vocazione all´export delle imprese lombarde non rappresentino, per se stessi, fattori permanenti di successo. Si affermano, infatti, aree di crescita al Nord Est e al Centro, caratterizzate soprattutto dall´alto livello di competitività dei sistemi locali specializzati in attività tradizionali, che mettono in luce l´esistenza di un percorso di convergenza rispetto ad una regione di prima industrializzazione. Le realtàproduttive concentrate in queste aree hanno dimostrato, infatti, una maggiore capacitàdi tenuta, sia nel fatturato che nell´export, in situazioni congiunturali in rapida modificazione. Una novità del rapporto Mediocredito di quest´anno érappresentata dall´analisi su un campione di 1500 aziende lombarde, esaminate facendo riferimento alla nozione di "surplus economico-operativo, che esprime l´attrattività per un investitore nel capitale di rischio. Le indicazionisi evidenzia nel rapporto-rimangono positive. Il 43% delle aziende ha costantemente creato valore negli anni 1994 /1996, dimostrando la solidità di questa struttura industriale. Sono state inoltre individuate 175 imprese "ecccellenti, caratterizzate non solo dalla continuità, ma anche dall´intensità della creazione di valore. Alla luce dei dati emersi, il rapporto con il mercato dei capitali si rivela snodo fondamentale per lo sviluppo delle imprese:attraverso la trasformazione in corso si delinea una rinnovata logica di rapporto tra Banca e Impresa, con l´obiettivo comune di dare un progetto e una stabilità alla "voglia di crescere" che caratterizza gli imprtenditori. Il rapporto si caratterizza quest´anno anche per avere collocato le tematiche nell´ambito dell´impatto che l´ingresso dell´Italia nell´Unione Monetaria Europea avrà sul funzionamento dell´economia reale e sugli assetti territoriali. Alla presentazione del rapporto sono intervenuti qualificati esponenti del mondo economico e delle istituzioni. Tra gli altri anche Benito Benedini, presidente di Assolombarda, Mario Casoni, presidente della Piccola Industria in seno a Confindustria, Giovanni Vietri, direttore de L´imprenditore, Riccardo Perissich, delegato del presidente di Confindustria per i problemi dell´Unione europea, e Paolo Mazzanti, direttore Comunicazione e Immagine di Confindustria, che ha coordinato l´incontro. . |
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