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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Marzo 2009
 
   
  PROVINCE: A GENOVA IL PUNTO SUI NODI DEL PATTO DI STABILITÀ E IL FEDERALISMO FISCALE

 
   
  Genova, 25 marzo 2009 - Cinque miliardi di euro per sostenere l’economia in crisi con investimenti sul territorio per strade, scuole, difesa del suolo. E’ la quota di risorse “subito spendibili” che le Province italiane potrebbero utilizzare in conto capitale dai propri residui se si allentassero i rigidi vincoli, ormai insopportabili anche per la situazione dell’economia produttiva del paese oltre che per l’autonomia gestionale e finanziaria degli enti, imposti dal patto di stabilità interno con la legge finanziaria 2008 alle Province e agli altri enti locali “frenando e congelando le loro risorse che rappresentano l’80% degli investimenti pubblici in Italia” ricordano il presidente Alessandro Repetto e l’assessore al Bilancio Monica Puttini della Provincia di Genova che insieme all’Upi, l’Unione Province d’Italia, ha organizzato, il 23 e 24 marzo, nella sala Consiglio di Palazzo Doria Spinola il seminario nazionale su tutti i problemi aperti, le prospettive e l’evoluzione, segnata anche dall’avvio del processo di federalismo fiscale, della finanza provinciale alla presenza di molti amministratori ed esperti. “Le Province sono gli enti gestori di area vasta – dice Alessandro Repetto – e con i loro bilanci possono incidere sulla situazione di crisi e per la tenuta della nostra economia se vengono messe in grado di dare risposte adeguate, finora impedite dai nodi del patto di stabilità interno. Per questo chiedono di poter disporre delle proprie risorse per contribuire a rimettere in moto il paese. ” In questo senso dal seminario, aperto oggi dal presidente Alessandro Repetto, scaturirà anche un documento da inviare al Governo “con tutte le proposte e le esigenze delle Province, riferite alla capacità di investimenti e bloccate dal patto di stabilità – dice Monica Puttini – e chiederà che la prospettiva del federalismo fiscale dia voce ai territori e alle istituzioni locali. ” Ha aperto le relazioni della prima giornata il direttore generale Upi Piero Antonelli che ha svolto un’ampia e approfondita riflessione, dai nodi attuali della finanza provinciale - che copre un terzo degli investimenti pubblici - anche “se si sta riducendo la spesa in conto capitale e cresce quella corrente” e le entrate proprie, come le imposte di trascrizione dei veicoli e sulle assicurazioni per la responsabilità civile auto “nei primi mesi del 2009 sono in forte contrazione” alle prospettive del federalismo fiscale “che non sarà possibile senza un quadro chiaro delle funzioni fondamentali di ciascun ente. ” Per il professor Vincenzo Cerulli Irelli dell’Università la Sapienza di Roma “il Governo ha fatto uno sforzo encomiabile sul federalismo fiscale per ottenere un vero e proprio testo di legge attuativo”, ma “credo poco al varo di un Codice delle Autonomie che dovrebbe ridefinire ambiti e funzioni dei diversi enti, perché le precedenti esperienze di governi di vario colore mi fanno pensare che sia impresa quasi impossibile. ” La giornata è proseguita con gli interventi dell’esperto Upi Francesco Delfino e degli assessori provinciali al Bilancio Monica Puttini (Genova), Aleardo Benuzzi (Bologna), Guido Bonomelli (Brescia) Carlo Chiama (Torino), Ascenzio Maesano (Catania), Antonio Rosati (Roma), prima delle conclusioni ell’onorevole Maria Teresa Armosino della Commissione Bilancio e Tesoro della Camera e presidente della Provincia di Asti. Domani, 24 marzo, i lavori riprenderanno alle 9. 30 con tre workshop di approfondimento, guidati da un pool di esperti, sul patto di stabilità e politiche di investimento, sull’andamento e l’analisi e controllo delle spese del personale e sulla gestione dei residui passivi in conto capitale. Concluderà alle 13 Antonio Rosati, coordinatore Upi degli assessori al Bilancio. .  
   
 

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