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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Marzo 2009 |
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NUMERI RECORD PER IL BANDO AIUTI ALLA RICERCA IN PUGLIA
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Bari, 26 marzo 2009 - Il Bando Aiuti alla Ricerca ha segnato un vero e proprio boom. Sono 287 le domande giunte all’Assessorato allo Sviluppo economico: un record che non ha precedenti. Solo tre anni fa, per un avviso simile, le candidature furono 56, un numero che oggi si moltiplica per cinque e che ci restituisce nitida la fotografia di un fenomeno: la ricerca è entrata nelle imprese. Il bando, che si chiama per intero “Aiuti agli investimenti in ricerca per le Pmi”, si rivolge alle Piccole e Medie imprese della Puglia che vogliano investire puntando sulla ricerca, dunque sulla creazione di prodotti innovativi. Non a caso è stato inserito nella manovra anticiclica varata dalla regione Puglia. Una scelta precisa: innovando si può uscire da una crisi che ha messo in ginocchio l’economia mondiale. Le aziende, con le loro candidature, mostrano di aver accettato la sfida. Non ripiegano su se stesse, ma reagiscono e per superare le difficoltà della congiuntura economica, scelgono di investire in ricerca industriale e sviluppo sperimentale. L’hanno fatto in 287: la provincia di Bari guida la classifica con 142 candidature, 68 le proposte da Lecce, 31 da Taranto, 26 da Brindisi e 20 da Foggia. Le domande nel loro insieme sviluppano investimenti per quasi 210 milioni di euro, attraverso la richiesta di un contributo pubblico che sfiora i 130 milioni. Quasi cinque volte i fondi a disposizione del bando (28 milioni di euro). Nove i settori di riferimento per i progetti di ricerca. Il più premiato dalle scelte delle imprese è quello delle “Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni”, seguito da “Nuovi materiali e nuove tecnologie per i sistemi produttivi” e dall’”Energia”. Un vero e proprio fenomeno, che si lega ad un altro, tutt’altro che secondario. Con questo bando è nata in Puglia la gestione digitale del processo amministrativo. Per la prima volta è stata adottata infatti la modalità on line. Una sperimentazione completamente nuova nella nostra burocrazia. Le domande potevano essere presentate, dopo essersi connessi al portale www. Sistema. Puglia. It, solo attraverso la posta elettronica certificata (Pec), cioè un servizio e-mail che permette di ottenere la garanzia del ricevimento e dell’integrità del messaggio ricevuto da parte del destinatario. In Italia è equiparata a tutti gli effetti di legge alla spedizione di una raccomandata cartacea con ricevuta di ritorno. Con la differenza che è stata risparmiata carta e costo della documentazione e sono stati abbattuti i tempi del 50%, velocizzando l’intero iter di almeno sei mesi. La sperimentazione è riuscita perfettamente. Non solo le 287 imprese hanno inoltrato le proprie candidature senza contraccolpi, ma sono state evase 870 domande on line con un tempo medio massimo di due ore e sono state pubblicate 88 faq (le risposte a domande frequenti), oltre ad essere soddisfatte tutte le richieste telefoniche. Il nuovo servizio inoltre ha il vantaggio di garantire una trasparenza totale, perché produce due certificazioni: una all’invio della domanda, l’altra al ricevimento. “Questo bando – ha commentato il Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo – ha dato vita ad una vera e propria svolta, che per alcuni versi ci coglie di sorpresa. Da un lato ha avuto l’effetto di avvicinare la ricerca all’impresa, con una risposta che non si era fino ad oggi mai verificata, dall’altro ha permesso alla pubblica amministrazione di fornire al sistema produttivo un servizio efficace, efficiente e trasparente. Le politiche pubbliche hanno sortito un doppio effetto: non solo convincere le imprese ad innovare, ma creare uno strumento che promuovendo l’innovazione, ha esso stesso innovato, sburocratizzando un percorso altrimenti lungo e tortuoso. Con questo avviso inauguriamo nella Regione Puglia l’era digitale e aiutiamo le imprese ad uscire dalla crisi”. Il Bando “Aiuti alla Ricerca” - Inserito nella manovra anticrisi della Regione Puglia, è stato aperto il 19 gennaio e si è chiuso il 20 marzo. Mette in campo 28 milioni di euro di fondi pubblici. Come si evince dallo stesso nome, individua il settore di intervento solo nella Ricerca e sviluppo tecnologico. Gli investimenti che riceveranno il contributo riguardano la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, ma sono anche ammissibili interventi relativi a studi di fattibilità tecnica, brevettazione e diritti di proprietà intellettuale. Ne potranno beneficiare Piccole e Medie Imprese, singole o associate in consorzi e le imprese la cui principale attività ricada nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Tra gli obiettivi del bando, la crescita dell’innovazione delle produzioni regionali, il vantaggio competitivo dei settori tradizionali, il rafforzamento della collaborazione tra sistema della ricerca e Pmi. Fotografia di un fenomeno - Sono nove i settori di ricerca verso i quali le imprese hanno orientato le loro scelte. “Tecnologie dell’informazione e delle Comunicazioni” ha raccolto la maggioranza delle preferenze con 76 domande per un costo dei progetti che ammonta a quasi 55 milioni di euro. Al secondo posto “Nuovi materiali e nuove tecnologie per i sistemi produttivi” che ha totalizzato 50 domande e quasi 38 milioni di costi. Al terzo posto l’ “Energia” con 36 progetti e 29 milioni di costi. Segue l’”Agroalimentare” che totalizza 32 domande ed un costo di progetti pari a poco meno di 16 milioni, alla “Meccatronica” sono indirizzati 27 progetti che costano quasi 25 milioni, all’”Ambiente” 21 domande per poco meno di 15 milioni. “Biotecnologie per il benessere e la salute delle persone” conta 18 progetti per circa 12 milioni, altrettanti la categoria “Altro” che totalizza più di 11 milioni di costi. Infine il settore “Aeronautico, spaziale ed Avionico” al quale sono indirizzati 9 progetti per quasi 10 milioni di euro. Per realizzarli le imprese che si aggiudicheranno i finanziamenti potranno servirsi anche delle Università come fornitori di ricerca o in qualità di consulenti. La gestione del processo on line per le candidature è stata messa a punto dall’Assessorato allo Sviluppo Economico (Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione) con il supporto tecnico di Innovapuglia, la nuova società in house nata dalla fusione tra Tecnopolis e Finpuglia. Notevole il gradimento delle imprese. Un utente ha scritto: “Gent. Mi, grazie per tutti gli aiuti che mi avete dato per la presentazione delle candidature in questo bando direi unico (niente raccomandate… finalmente!!!) in più ha spinto le aziende ad iniziare ad usare la Pec e la firma digitale in maniera privata (non solo dal commercialista!). ” . |
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