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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Settembre 2006 |
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UN DISTRETTO DELLA NAUTICA PER IL LAZIO ENTRO LA FINE DELL´ANNO SONO GIÀ QUASI 200 LE AZIENDE CONSORZIATE
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Roma, 27 settembre 2006 - Un distretto della nautica entro la fine dell’anno per il Lazio. A prendere seriamente in considerazione l’ipotesi l’Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio, Raffaele Ranucci, nel convegno sul ‘Waterfrontmed. Il sistema dei parchi portuali del Mediterraneo’. “E’ in corso una valutazione di Sviluppo Lazio - ha detto - sulla possibilità di costituire il distretto della Nautica nella regione. Vorrei poter avviare il distretto per la fine dell’anno: sono già quasi 200 le aziende consorziate su circa 500 del settore”. Il progetto, che si inserisce nell’ambito del programma promosso dall’Unione europea ‘Interreg’, si è appena concluso e si concentra sullo studio di alcune città portuali nel tentativo individuare un sistema dei parchi portuali nel Mediterraneo, che attraverso l’integrazione tra porto e territorio, valorizzi le zone urbane e costiere. Un’iniziativa mandata avanti da sette partner, in primis la Regione Lazio, che ne è stata capofila, la Regione Toscana, la Regione Campania, l´Autorità Portuale delle Isole Baleari, il Comune di Bastia, la Provincia di Sassari e il Comune di Setè. “Si tratta di un progetto - ha sottolineato Ranucci - importante e innovativo. La costa del Lazio è una grande risorsa che può dare moltissimo allo sviluppo economico della regione”. Il progetto ‘Waterfrontmed’ si è concentrato soprattutto sullo studio delle realtà portuali di Formia, Gaeta, Fiumicino e Anzio arrivando a delineare un modello di parco portuale finalizzato allo sviluppo economico e turistico oltre che alla valorizzazione delle aree. E’ necessario promuovere “una nuova fase di sviluppo del territorio - ha spiegato Ranucci - attraverso la lotta all’abusivismo costiero, il miglioramento della nuova residenzialità e la riqualificazione delle seconde case, allungando la stessa stagione turistica”. Valorizzazione che, secondo Ranucci, deve ispirarsi a una logica di intermodalità e integrazione. L’assessore regionale ai Lavori Pubblici e Politica della Casa, Bruno Astorre, ha lanciato la proposta di una nuova normativa regionale sulla nautica da diporto che consenta il giusto sviluppo del settore, del territorio costiero e del turismo. “E’ opportuno che la regione si doti quanto prima di uno strumento normativo che definirei ‘Linee guida per la realizzazione di una sostenibile nautica da diporto’ - ha detto - che consenta un´adeguata programmazione delle strutture necessarie, definendo con chiarezza i criteri generali di riferimento, in modo tale da recuperare e migliorare l’esistente, sviluppare contemporaneamente tutte le altre forme di turismo che possono integrarsi con il settore nautico, stabilisca tempi amministrativi certi, in modo da attrarre gli operatori del settore per uno sviluppo concertato di rilievo”. Per la messa a punto di uno studio che delinei le ‘Linee guida’, Astorre ritiene necessaria la costituzione, con delibera della giunta regionale, di un gruppo di lavoro tra gli assessorati ai Lavori pubblici e Politiche della casa, all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, all’Urbanistica e al Turismo. L’obiettivo, secondo l’assessore, è quello di realizzare, “attraverso un’attenta analisi scientifica del litorale laziale, nonché della dinamica delle correnti marine, una carta di ‘rischio’ dello sfruttamento delle aree marine, lo studio del litorale e del suo retroterra, sotto l’aspetto economico, urbanistico, paesaggistico e infrastrutturale, per una portualità integrata e coerente con il ‘sistema Lazio’ e un’indagine, attraverso le autorità locali, delle aspettative dei comuni rivieraschi in tema di sviluppo della portualità in genere, e diportista in particolare”. Per il presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori, bisogna puntare su un settore innovativo quale la nautica, per la competitività della regione, sviluppando però un sistema integrato che faccia leva sulle grandi, piccole e medie imprese operanti nel settore e sul capitale umano. “Ogni lira investita nella nautica - ha spiegato - ne attiva 6,5 sul Pil e che ad ogni posto barca sono ‘imputate’ 9,9 unità lavorative compreso l’indotto. Per aiutare il settore vanno superati alcuni limiti. Il forte incremento della produzione di scafi da diporto - ha sottolineato - è penalizzato nel Lazio proprio dalla mancanza di strutture portuali in grado di offrire servizi per l’armamento. E’, inoltre, necessario fornire alle imprese un supporto commerciale, volto anche alla loro internazionalizzazione. In questo senso, ha spiegato Valori, Sviluppo Lazio può svolgere un ruolo rilevante a sostegno di ogni iniziativa di distretto integrato della nautica e per la crescita e la qualificazione delle pmi. “Servono azioni a sostegno delle imprese - ha ricordato - come ad esempio l’erogazione di servizi reali per migliorarne gli standard di competitività, la concessione di agevolazioni per favorire la creazione di impresa”. E, ancora, lo sviluppo di sistemi informativi, informatici e “l’attrazione di capitali privati o la creazione di partnership tra pubblico e privato per il potenziamento e la realizzazione delle necessarie infrastrutture”. Valori ha, inoltre, puntato l’attenzione sulla necessità di creare una ‘rete’: lo stesso progetto ‘Waterfrontmed’ si è concentrato sullo sviluppo di un sistema turistico integrato delle aree portuali. “Un’esigenza - ha rimarcato Valori - particolarmente sentita nel Lazio, considerata la sua vocazione turistica”. . |
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