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Notiziario Marketpress di
Venerdì 03 Aprile 2009 |
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APT: NUOVI ATTRATTORI TURISTICI PER LA BASILICATA
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Punta sui grandi attrattori di nuova concezione il rilancio turistico della Basilicata meridionale. “Stiamo lavorando – spiega il direttore generale dell’Apt Gianpiero Perri – sulla possibilità di dar vita a nuovi format ad alta capacità attrattiva che, come il parco storico della Grancia per l’Alto Basento e il volo dell’Angelo nelle Dolomiti lucane, fornscano risposte avanzate alla domanda di tempo libero e di svago, di emozione e di scoperta. Accanto ad azioni di riconnessione territoriale delle risorse esistenti, di messa a sistema del complesso dei beni paesaggistici, storici -artistici e culturali, in taluni casi, emerge la necessità di rafforzare l´appeal del territorio presentando tematismi o articolando nuove forma di fruizione”. Il modello che ispira questa scelta è quello dell’acceleratore economico: i grandi attrattori come leva del salto di domanda. L’afflusso di pubblico in un’area in cui i servizi sono sottodimensionati genererà virtuosamente una risposta organizzata, assicurando un dispiegamento dell’offerta che genera dinamicità e nuove opportunità, in particolare a un’area come quella del Senisese che soffre dei segni della stagnazione e dello spopolamento. Il progetto è assolutamente coerente con le più avanzate forme di comunicazione dell’economia del turismo: la funzione dei grandi attrattori di nuova concezione, infatti, non si esaurisce nelle rivenienze delle spese di allestimento e del fatturato di attività, ma plasmando l’immagine di un più ampio territorio, lo offre alla fruizione di un più vasto pubblico, con ricadute a vasto raggio e significativi effetti di moltiplicazione. “Castelmezzano era già – sottolinea il dg Perri – uno dei più bei borghi di Italia, per unanime riconoscimento. Ma c’è voluta un’iniziativa suggestiva e carica di significati simbolici come il Volo dell’Angelo, di cui si parla ormai in tutta Europa, per attrarre numeri consistenti di viaggiatori. L’attrattore rappresenta così un pretesto comunicativo per promuovere un contesto di pregio”. Nessuna operazione artificiale, né cattedrali nel deserto, comunque. Se il cinespettacolo e il volo dell’Angelo hanno funzionato è proprio perché la montagna di Brindisi è stata effettivamente teatro dell’epopea del brigantaggio mentre le ripide rocce delle Dolomiti lucane suscitano immediatamente la fantasia di provare, sulle note di Battisti, “le discese ardite e le risalite”. Tutto questo, nel secondo caso, condito dalla capacità mitopoietica di un intellettuale sagace come Mimmo Sammartino di raccontare la leggenda di Vito e delle streghe. “In fondo è proprio questo – riflette ad alta voce Perri – oggi la promozione turistica. Offrire un sogno, una visione al viaggiatore curioso e appassionato. Si tratta, in fin dei conti, di lavorare sul piano delle motivazioni. Nel nostro caso, la formula che ci siamo dati e che è comune ai format già realizzati e a quelli a cui stiamo pensando, è di usare il nuovo delle tecnologie più avanzate per valorizzare un mondo che affonda le sue radici nelle tradizioni e in una storia antica di millenni”. “Così, sempre rispettando le vocazioni e le identità territoriali – conclude il dg dell’Apt – stiamo pensando a una “grande narrazione” sulla nascita della Magna Grecia nel bacino artificiale della diga di Senise e all’allestimento di un “viaggio al centro della Terra”, allocato nell’insediamento più antico della val d’Agri, la zona archeologica di Grumentum. Due format spettacolari che metteranno quindi al centro due degli elementi primordiali su cui ha cominciato ad esercitarsi il pensiero filosofico dell’Occidente: l’acqua e il fuoco. In particolare, nel caso del Senisese, nell´ambito di un disegno strategico volto a valorizzare l´esistente e rafforzare i sistemi di servizi e di ospitalità, l´ipotesi è di raccontare sull´acqua la storia dei Greci in Occidente, le origini della Magna Grecia, con tutto quanto comporta sotto il profilo della riappropriazione culturale e dei risvolti di crescita della coesione e della consapevolezza comunitaria”. . |
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