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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Aprile 2009 |
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IL PIANO ANNUALE DELLA BASILICATA A FAVORE DEI MIGRANTI UNA SCELTA PROGRAMMATICA TRASPARENTE CHE INDIVIDUA RUOLI, COMPETENZE E RESPONSABILITÀ IN MODO CHIARO E CONDIVISO
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Potenza, 6 aprile 2009 - Fino al 2006 il programma annuale per l´integrazione degli immigrati, in attuazione della L. R. 21/96, consisteva in un insieme di azioni progettuali finanziate dalla Regione Basilicata sulla base di proposte pervenute da una pluralità di organizzazioni operanti sul territorio a favore dei migranti. E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio gestione Terzo settore del dipartimento regionale alla Sicurezza e solidarietà sociale. “L’entità delle risorse finanziarie era complessivamente pari a circa 200. 000 euro. Pur riconoscendo la bontà di molte iniziative e l’utilità del lavoro svolto va tuttavia sottolineato che si trattava di una modalità di azione assolutamente priva di una programmazione complessiva a monte, scollegata dalle politiche sociali regionali e non in linea con i principi della legge 328/2000, che invece delinea un preciso assetto istituzionale e organizzativo in materia di politiche sociali attribuendo specifiche funzioni ai soggetti istituzionali e agli attori sociali. Il tutto si traduceva in finanziamenti di esigua entità concessi “a pioggia”, a vari enti – sia pubblici che del privato sociale - in modo disomogeneo dal punto di vista della copertura territoriale e senza una precisa valutazione basata su obiettivi, priorità, caratteristiche e criteri di selezione dei progetti. Con D. G. R. N. 1733 del 10 dicembre 2007 la Regione, oltre a raddoppiare i fondi destinati agli interventi di cui alla legge 21/1996, ha adottato un piano fortemente innovativo finalizzato alla collocazione degli interventi a favore dei migranti all’interno del più ampio sistema dei servizi di cittadinanza sociale, attribuendo “parte” delle risorse agli ambiti sociali di zona (280. 000 euro), che hanno provveduto alla individuazione di un comune capo area immigrazione. La scelta, condivisa e approvata dalla Commissione regionale per l’immigrazione (organismo composto da 22 membri e non da tre) è stata operata perché si è ritenuto assolutamente necessario invertire la tendenza alla “separatezza” e “l’estraneità” degli interventi a favore dei migranti dal sistema dei servizi sociali. Risultato: dai sette sportelli informativi attivi al 2006 si è passati ai 21 servizi informativi, con la conseguente copertura dell’intero territorio regionale. Ora gli immigrati presenti sul territorio hanno precisi riferimenti nel proprio ambito territoriale e la possibilità di rivolgersi ad un centro non eccessivamente distante dalla propria abitazione. Sul piano organizzativo e procedurale, i comuni, ai sensi della legge 328/2000 e della legge regionale 4/2007, diventano finalmente - di fatto - titolari della programmazione, dell’attuazione e della valutazione a livello locale, degli interventi sociali anche nell’area immigrazione, mettendo in atto una concertazione sul tema delle politiche migratorie a livello locale e coinvolgendo una pluralità di associazioni e organismi con specifiche competenze settoriali. Ovviamente l’aumento della complessità relativa alla implementazione delle procedure ha comportato un rallentamento nell’attuazione degli interventi previsti. Accanto a questi trasferimenti sono stati finanziati progetti innovativi finalizzati all’integrazione sociale e interventi urgenti per situazioni di particolare urgenza e gravità sociale. Lo sforzo della Regione prosegue nel 2008 dando ulteriore impulso alle politiche regionali a favore dei migranti nella convinzione che la programmazione sociale debba assumere il tema della crescente presenza di migranti nel territorio regionale (circa 11. 000), nella logica di un approccio integrato ed unitario che non si limita semplicemente ad "aggiungere" specifici interventi per "gli immigrati" in ciascun ambito settoriale, bensì richiama l´insieme delle politiche ad un riflessione costante sui bisogni emergenti e sulle risposte da individuare per una piena integrazione dei migranti nel tessuto sociale regionale e per favorire i processi di inclusione e di partecipazione sociale. Pertanto l’attuale programma annuale degli interventi a favore dei migranti, in realtà rappresenta uno strumento di programmazione e progettazione ad approccio integrato, teso a valorizzare i collegamenti tra politiche settoriali e a delineare un quadro complessivo ben coordinato delle azioni attuabili per favorire l’integrazione, l’inserimento e la valorizzazione delle persone immigrate presenti sul territorio regionale. Il programma fornisce un quadro generale di obiettivi strategici e specifiche azioni attuabili grazie a fondi regionali, statali e comunitari, per un totale di circa un milione e mezzo di euro, che dovranno essere realizzate nella logica disegnata dalla Legge Regionale 4/2007 “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale” e secondo procedure che non coinvolgeranno solo quelle associazioni che fino ad oggi hanno beneficiato di risorse economiche. Le singole azioni previste riguardano interventi finalizzati alla integrazione sociale, culturale e lavorativa, allo sviluppo della conoscenza delle lingua e cella cultura italiana, al miglioramento dell’offerta di servizi sociali e socio sanitari, al sostegno di progetti attuati anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti privati, con particolare riguardo al mondo non-profit, all´associazionismo promosso dai cittadini stranieri, ed alle rappresentanze delle categorie produttive e dei lavoratori. Quanto ai corsi di formazione per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana va rilevato che sia nel 2008 che nel 2009 sono stati realizzati con fondi ministeriali nell’ambito del programma nazionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si tratta quindi di risorse economiche aggiuntive rispetto a quelle regionali. Lo scorso anno, in via sperimentale, la gestione dei corsi è stata affidata prevalentemente alle associazioni, con risultati apprezzabili sotto l’aspetto quantitativo, ma certamente non in linea con i criteri stabiliti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento che individua precisi standard qualitativi in merito ai livelli di apprendimento delle lingue straniere. Ed infatti le certificazioni previste al termine dei percorsi sono state praticamente nulle. Pertanto la Regione ha pensato di affidare la gestione dei corsi ad enti competenti che si occupano in modo professionale di formazione (Apof. Il e Ageforma) attribuendo alle associazioni l’importante compito di sensibilizzare, informare e orientare gli immigrati interessati. Attualmente sono in corso 10 percorsi in provincia di Potenza e 5 nel materano. Più di 100 i frequentanti extracomunitari. Quasi altrettanti i partecipanti neocomunitari. Tutti conseguiranno la certificazione. La Regione è ben consapevole che questi processi di cambiamento non sono privi di criticità, rallentamenti, problemi di carattere organizzativo e culturale, ma è altrettanto determinata nel dare un nuovo e forte impulso alle politiche migratorie perché è solo procedendo nell’ottica della progettualità della concertazione e della programmazione che sarà possibile mettere a fuoco proposte, strategie e azioni da attivare nel prossimo futuro, facendo particolare attenzione a quelle iniziative che prevedano un intervento coordinato e concertato tra amministrazioni locali e privato sociale”. . . |
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