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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Aprile 2009 |
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PARLAMENTO EUROPEO: GARANTIRE A TUTTI UN’ISTRUZIONE DI QUALITÀ
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Bruxelles, 7 aprile 2009 - Un´istruzione di alta qualità deve essere un diritto per tutti. È quanto afferma il Parlamento chiedendo di innalzare i livelli dell´istruzione, di ammodernare e migliorare i programmi scolastici, anche collegandoli all´industria, e garantire l´insegnamento delle lingue straniere. Nel ritenere che l´istruzione pubblica deve essere finanziata soprattutto dallo Stato, sollecita fondi aggiuntivi agli istituti in difficoltà finanziarie. Vanno poi assegnate borse di studio alle persone svantaggiate. Il Parlamento ha adottato una risoluzione alternativa alla relazione di Pál Schmitt (Ppe/de, Hu) - sostenuta da Ppe/de (incluso il relatore), Pse, Alde, Verdi/ale e Gue/ngl - che sottolinea anzitutto come «le scuole debbano fornire un´istruzione di alta qualità a tutti i ragazzi ed avere obiettivi ambiziosi per tutti gli studenti». Ritenendo che questo debba essere un diritto per ogni bambino, afferma che una Carta europea dei diritti degli alunni rappresenterebbe «un primo ed importante passo» per garantirlo. Inoltre, reputa che l´acquisizione delle abilità di base e delle competenze fondamentali da parte di tutti i giovani e il miglioramento dei livelli d´istruzione, sono cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dell´agenda di Lisbona. Anche perché, alla luce dell´attuale crisi economica, «l´istruzione e la formazione svolgono un ruolo chiave nello sviluppo di competenze . Come strumento ideale per la ripresa economica e per ridare slancio al mercato del lavoro». Il Parlamento chiede che i programmi scolastici siano ammodernati e migliorati, in modo da rispecchiare le odierne realtà sociali, economiche, culturali e tecniche e da essere strettamente connessi col mondo dell´industria, delle imprese e col mercato del lavoro. Giudica quindi importante che i giovani, già nel corso della loro formazione elementare, superiore e universitaria, siano preparati alla flessibilità nel mercato del lavoro in previsione della sua mutabilità. Anche se l´armonizzazione delle conoscenze con le esigenze del mercato, pur essendo certamente una priorità dei sistemi d´istruzione, «non ne rappresenta l´obiettivo primo e fondamentale». Le scuole, infatti, non devono cercare soltanto di migliorare l’occupabilità, ma anche di dare ai giovani «l´opportunità di sviluppare appieno le proprie potenzialità». Il Parlamento invita poi gli Stati membri a investire nell´istruzione prescolare, per garantire strutture di alta qualità, con insegnanti e operatori adeguatamente formati, e assicurarne l´accessibilità economica. Sostiene inoltre che «l´istruzione pubblica debba restare principalmente un settore finanziato dallo Stato» e che andrebbe concesso unsostegno supplementare agli istituti d´istruzione pubblici che si trovano in situazioni finanziarie più sfavorevoli, in particolare quelli situati nelle regioni povere dell´Ue. Accoglie tuttavia con favore le iniziative che puntano a sviluppare una fruttuosa collaborazione con il settore privato e a esplorare nuovi metodi di finanziamento complementare. Con l´adozione della risoluzione alternativa è stato peraltro soppresso il paragrafo della relazione originale che raccomandava «parità di finanziamenti per tutti i tipi di scuole, in proporzione alle loro dimensioni e a prescindere dalla loro filosofia educativa». Il paragrafo in questione sottolineava, inoltre, «il ruolo importante degli istituti scolastici religiosi che offrono un´istruzione di elevata qualità e insegnano solidi valori morali». Il Parlamento è anche convinto che «i bambini debbano imparare le lingue straniere fin da piccoli» e, pertanto, apprezza la proposta di un nuovo traguardo di riferimento, in base al quale almeno l´80% degli alunni del primo ciclo dell´insegnamento secondario dovrebbe imparare almeno due lingue straniere. Sottolinea inoltre l´importanza di continuare l´insegnamento delle lingue straniere nell´istruzione secondaria superiore «per assicurare che i giovani acquisiscano competenze linguistiche di alto livello». In tale contesto, invita gli Stati membri a considerare la possibilità di assumere un maggior numero di professori madrelingua per l´insegnamento delle lingue. La risoluzione alternativa ha, d´altro canto, soppresso il paragrafo della relazione originaria in cui si chiedeva agli Stati membri di adottare iniziative «per garantire ai figli dei migranti legali l´insegnamento della loro lingua madre», e che invitava la Commissione a individuare e diffondere le migliori prassi al riguardo. Esprimendo preoccupazione per l´attuale tendenza alla diminuzione della capacità degli studenti di leggere, scrivere e fare calcoli, la relazione esorta gli Stati membri «ad adottare ogni misura necessaria per invertire questo trend» e ad adoperarsi per fornire a ogni giovane, competenze di base indispensabili per proseguire l´apprendimento. Contro le disuguaglianze e gli abbandoni scolastici prematuri, pregiudizievoli sulla coesione sociale e con alti costi socioeconomici, suggerisce poi di dare agli alunni a rischio un supporto aggiuntivo e attività di apprendimento dopo la scuola, nonché di sostenere, con metodi di apprendimento personalizzati, coloro che ne hanno bisogno. In tale contesto, i deputati invitano gli Stati membri «ad assicurare che le politiche d´istruzione conseguano un equilibrio tra eguaglianza e qualità», ponendo l´accento sulle misure di agevolazione sociale per studenti provenienti da ambienti svantaggiati». Suggeriscono inoltre di «aumentare l´accesso delle categorie svantaggiate alla formazione professionale e agli studi universitari del miglior livello», attraverso la predisposizione di borse di studio, in modo tale da offrire pari opportunità in termini di accesso all´istruzione. Per i deputati, un ambiente didattico di buona qualità, che offra infrastrutture, materiali e tecnologie moderne, è uno dei presupposti per conseguire una formazione di standard elevato. Aggiungono però che la qualità dell´istruzione e il livello dei suoi risultati dipendono in larga misura anche dal rispetto dell´autorità dell´insegnante in classe. A questo proposito reputano che la composizione del corpo docente debba «rispecchiare il più possibile la crescente diversità delle società europee, al fine di proporre modelli di ruolo per tutti gli allievi». Giudicano inoltre necessario fornire agli insegnanti tanto un´istruzione iniziale di alta qualità, fondata sulla teoria e sulla pratica, quanto un supporto professionale continuo, allo scopo di tenerli aggiornati, durante tutta la carriera, per quanto riguarda le competenze richieste. Raccomandano infine che il docenti siano incoraggiati a sfruttare al massimo i programmi di mobilità nazionali ed europei, e che la mobilità divenga parte integrante della loro formazione e carriera. . |
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